POESIA = RAFFAELE PIAZZA
**Alessia al blu sottesa**
Sottesa Alessia ragazza al blu
di un cielo serico nell’apparire
Mirta nel fondale di una via
deserta pari a una dea
terrena, lei così bruna e così
donna tra bagliori d’alba e
semispente stelle nell’inalvearsi
nel sentiero chiarezza d’acque
in un rigo del pensiero a inumidire
del giorno la terra per germogli
di primavera ora che è febbraio
bianco e innocente come il freddo.
Responsi dal blu più che dalla
chiesa in un nuovo transito
di idee fino all’azalea.
****
"Nuvole e Alessia"
1
Da dove tu sei, in via Petrarca,
vedi la stessa nuvola, mi dici,
nel mio da Piazza Dante
scorgerla e
2
il telefono a unirci in voci
nel coro di questo postmoderno
occidentale e .la nuvola
si sfiocca in forma di cavallo
candido il cielo sopra Napoli e
3
sarebbe bello se fosse Roma
o Firenze, mia Alessia rosavestita
come le nuvole di Ischia della
villeggiatura duale delle conchiglie e
4
oltre le cabine telefoniche incielate
dove ridesti come una donna
a inizio primavera nel deserto
riseminato che ora è il segreto
giardino e
5
non chiedermi, Alessia, tra i campi
di grano profani se è solo un cobalto
ad accentuare la voglia nel fieno
l’incanto duale e poi viene la nuvola
in forma di pesce, nuvole, nuvolette e
6
piove, Alessia, amniotica pioggia
sul tuo grembo per redenzioni
ad ogni passo e resurrezioni e c’è
dio che cammina in lontananza e
7
invita alla gioia, che poi ne sporga
anche felicità per quella foglia
d’alloro sul tuo braccio che prendo
per un erbario nuovo, dopo quello
archiviato per le teche e
8
dietro la densità dell’aria in splendore
del tuo volto, Alessia, attimi fantastici
e spicchi di melarancia sul tuo amore
di viso di madonna barocca
in un incrocio di forme, a iridarti
degli occhi la bellezza ad estendersi
in quel bianco agglutinato e
9
allo sguardo dove traspare di fiume un greto
e di scalinata un’altra nuvola, stavolta
grandiosa che ci ingloba in un’unica
messe che dà pane in salite fino al cielo e
10
vedi, Alessia, sgronderà la pioggia e il tuo
di gioia pianto bagnerà i miei occhi per seminare
pari a gioco per della nuvola la forma
mutarla da geranio in rosa.
*
Raffaele Piazza
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