martedì 18 giugno 2013

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO

ANTONIO SPAGNUOLO – “Il senso della possibilità” – Kairós Edizioni 2013 –
Pagg. 100 - € 14,00

Non è certo narrativa, prosastica, la produzione poetica di Antonio Spagnuolo. I suoi versi aleggiano in accostamenti inattesi di immagini, che si rivelano metafore di un profondo e dolente sentire. Le parole, scelte con accuratezza, costruiscono un linguaggio all’apparenza semplice, ma in realtà denso di sottesi significati che, una volta intesi, lasciano sorpreso e affascinato il lettore. E spesso la frase si dipana in allegoria dello stato d’animo dell’autore. Il motivo portante è quello degli anni trascorsi, non tanto per il rimpianto del passato ma per la necessità di affrontare e costruire il resto del futuro o almeno il presente. Con richiamo all’Apocalisse il poeta recita: “Forse l’orizzonte offre la stella mattutina / dai falsi contorni per ricattare la carne, / modulando le ore leggiadre che lasciammo per approdi del flauto, / o raccattare le più che povere stagioni. / Ricomincia dagli ottanta la rincorsa / per una fase che non mi stupisce, / certo fra fase e frase l’esplicita zavorra/ aiuta l’impotenza delle nostre voci”.
Al primo impatto ci si può sentire disorientati alla lettura di questa poesia astratta, all’apparenza tranquilla e appagata, ma che invece è costruita su un concatenarsi di immagini dall’imbrigliato significato: “La mia pazienza si conclude..Stanchezza per la rondine che richiama il vento / ed il tramonto destina altri riflessi, / l’usura nel suo sorriso sbiadito / gioca trucchi furtivi a raccontare contro me stesso / quella parte di illuso, scommettendo / le tenerezze a strappo, fuori di scena”.
L’immaginazione, la creatività, l’indagine, colmano gli spazi della solitudine. Il vuoto e il silenzio interiore trovano voce e forma che si dispiega nella parola. La configurazione verbale dipinge squarci e risvolti inimmaginabili, che forse anche l’autore scopre nella delimitazione della rievocazione o della previsione. La memoria dei valori del passato è distaccata come attinente a un tempo estraneo. Succube appare la previsione del futuro quasi appartenente a una estranea esistenza:
“Ecco i capelli grigi contornare il sorriso / indisturbati, / ormai scolora ogni invito a ricomporre / gli abbracci”.
Qualche volta vale a costruire la realtà di un momento, di una situazione, di un sito, la inopinata composizione delle immagini. Ma sarebbe necessario riprendere tutti i testi, perché ognuna delle strofe svela la sorpresa di un incantamento, adduglia con la dolce fermezza di una diagnosi definitiva, sconcerta con la rivelazione di una realtà nota ma non recepita. Non c’è, non ci potrebbe essere, una conclusione nel vagare alla ricerca di una stabilità, ma tutto lo scorrere dei versi, che pur scissi nei vari testi compongono un unico afflato lirico, svelano una ricchezza spirituale conscia della sofferenza imposta dalla realtà: “Sovraccarico d’anni fingo certezze / tra le ombre asimmetriche / per dragare le orme di un sospetto”.

LIANA DE LUCA

1 Commenti:

Alle 2 luglio 2013 alle ore 12:08 , Blogger Unknown ha detto...

Un insieme di arte e sentimento quindi lo stato dell'arte gia trapassa nel farsi poesia data come prima esperienza.
Ho letto altre recensioni su questo bravo poeta e hanno tutte in comune questa trasparenza del verso.
Ultima osservazione........da leggere!
Ciao

 

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