martedì 13 marzo 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO

Antonio Spagnuolo – “Canzoniere dell’assenza” --
Kairòs Edizioni – Napoli – 2018 – pag. 89 - € 14,00

Antonio Spagnuolo, autore del libro di poesia che prendiamo in considerazione in questa sede, è nato nel 1931 a Napoli, dove vive. Poeta e saggista, è specialista in chirurgia vascolare presso l’Università Federico II di Napoli. Redattore negli anni 1957 – 1959 della rivista “Realtà”, diretta da Lionello Fiumi e Aldo Capasso, ha fondato e diretto negli anni 1959 – 1961 il mensile di lettere e arti “Prospettive letterarie”. Condirettore della rivista “Iride”, fondatore e condirettore della rassegna “Prospettive culturali”, ha fatto parte della redazione del periodico “Oltranza” Ha pubblicato numerosissime raccolte di poesia, per le quali ha riportato molti prestigiosi premi, e varie opere in prosa. Ha curato diverse antologie ed è presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali. Collabora a periodici e riviste di varia cultura. Attualmente dirige la collana “le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna “poetrydream” in internet. Tradotto in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo. Della sua poesia hanno scritto numerosi autori tra i quali A. Asor Rosa nel suo “Dizionario della letteratura italiana del novecento” e nella “Letteratura italiana” (Einaudi).
“Canzoniere dell’assenza” presenta una prefazione di Silvio Perrella ricca di acribia e un interessante “Incipit” dello stesso Spagnuolo che potrebbe essere letto e considerato come una dichiarazione di poetica.
Una considerazione preliminare riguarda lo stile di Spagnuolo relativo a quest’opera e a tutta la produzione più recente: infatti, nella sua lunga militanza di poeta, per lunghi anni il Nostro ha privilegiato un discorso criptico tendente all’anarchico e all’alogico, mentre da qualche tempo sua cifra essenziale è una scrittura sempre altissima e densissima a livello semantico, metaforico e sinestesico, ma che ha in sé stessa la novità della chiarezza pur nella sua complessità.
Se, come affermato da Goethe, la poesia è sempre d’occasione, questa e le recenti raccolte di Antonio confermano “tout-court” questo assunto.
Infatti il poeta ha subito il fortissimo dolore della scomparsa dell’amatissima moglie Elena compagna per decenni nella vita.
Tutti i volumi più in limine di Spagnuolo hanno per tematica quella della presenza – assenza di Elena.
Non è sentimentale nostalgia quella dell’autore ma piuttosto il desiderio di stabilire la provenienza della sua esistenza attuale, un cammino percorso spesso nella gioia con la persona amata.
Il discorso si fa altissimo per la sapienza degli strumenti linguistici del Nostro e le poesie su Elena possono essere paragonate, nel loro essere dette con controllata urgenza, a quelle dedicate alla moglie defunta da Montale.
La raccolta non è scandita e per la sua unitarietà contenutistica e formale potrebbe essere considerata un poemetto.
Il termine “Canzoniere” rievoca quello petrarchesco che pure è dedicato ad una donna che è finita, Laura.
Una riattualizzazione, dunque, della figura dell’amata, finalizzata ad un rivivere i felici attimi passati insieme nella vita.
Quindi il dolore che sottende l’occasione può portare ad accensione di stupore se non di gioia a dimostrazione che la poesia stessa salva la vita.
È il poeta tratta anche il tema dell’erotismo nel rievocare i momenti della giovinezza ora che Elena è fuori dal tempo degli orologi.
Si nota, e questo è un punto saliente, una stabile sospensione in ogni singolo verso nel suo connettersi con gli altri, elemento che crea un forte senso di magia attraverso l’icasticità del dettato.
…” /La realtà è un’immagine dalle sbavature imperfette/ e muove chiarori inaspettati/” scrive il poeta in “Luna”, a conferma della convinzione della possibilità di una luce di redenzione che è quella della stessa poesia.
*
Raffaele Piazza

1 Commenti:

Alle 13 marzo 2018 alle ore 06:52 , Blogger norise ha detto...

Ho molto apprezzato lo scritto di Piazza, che recensisce l'ultima opera del comune amico Spagnuolo. Il recensore esegue qui una minuziosa disamina della poetica del "Canzoniere dell'assenza", dove come ben dice lo stesso Piazza, c'è un'eco montaliana per la scomparsa dolorosa della moglie. Ho letto molte poesie di Spagnuolo postate sul social, ed è un lancinante richiamo doloroso per quest'assenza. Mi complimento con Piazza, un bel lavoto.

 

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