venerdì 28 febbraio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO


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Antonio Spagnuolo: "Futili arpeggi" - Ed. La valle del tempo 2024 - pag.120 - € 14,00
Ad introduzione della silloge Futili arpeggi, edita da la Valle del Tempo, l’autore Antonio Spagnuolo chiede e si chiede cosa mai sia la poesia. Le molteplici risposte ad un quesito tutt’altro che semplice finiscono col riassumersi nella definizione, che lo stesso Premio Nobel Eugenio Montale diede a Stoccolma “la poesia è principalmente musica, ritmo”, “per esprimere, per comunicare” esperienze, sentimenti, ma non solo: la poesia riesce, al pari di altre arti, a dare voce all’inespresso e all’inesprimibile. Partendo dal vissuto, la poesia sa guardare oltre le tangibili apparenze e, attraverso impalpabili trasparenze, viaggiare e far viaggiare al di là del tempo, in un lontano infinito, in cui il genio Leopardi trovava la vera sostanza della parola poetica.
Musica, ritmo, mistero dell’inesprimibile, l’indefinito di una lontananza, sono sicuramente elementi determinanti della poesia di Antonio Spagnuolo. In essa i caratteri di un ermetismo, non stagionale e datato, ma pregno di vive simbologie, emergono nell’essenzialità di parole nude, avulse da ogni retorica, spesso persino prive di elementi connettivi, figlie, verrebbe da dire, di una scogliosità, che ne costituisce una delle caratteristiche dominanti.
La stessa esistenzialità, che ogni tanto si incrocia con il messaggio civile (Fusioni di guerra), resta anch’essa una delle note fondamentali di un io, che vuole emergere, forte e struggente, dalle onde di un inconscio che rischierebbe altrimenti di sommergere il poeta, se non intervenissero sensazioni e ricordi, capaci di salvare, ungarettianamente, il poeta da un naufragio senza scampo.
Una poesia matura è questa, in cui gli anni giocano un ruolo non secondario; non di rado, infatti, ed è opportuno sottolinearlo, il poeta fa cenno a quell’autunno della vita, che, invece di oscurare, meglio delinea i contorni della realtà visibile e invisibile, quella dominata da Fantasmi, vissuta con la consapevolezza del tempo che fluisce inesorabile ma anche dell’eterno che, oltre il tangibile, consente soffici abbandoni: “Affondo nell’eterno ad occhi chiusi, / soffice abbandono per il corpo invecchiato” (Solfeggi).
I ricordi, i volti e i gesti, che riemergono dalla foto di un passato mai ingiallito e che del mistero della vita rappresentano i tratti più eloquenti per, come recita il poeta, “sentirsi noi immortali” (Tra foto e digitale), costituiscono il fil rouge nel tessuto delle parole in un cercare incessante tra luci e ombre, tra un passato, che imbriglia, perfino il dialogo amoroso, e un presente, colmo di assenze: “Si smorza la malia e non ci sei” (Furore).
Siamo così dinanzi a una poesia che vive anche i sentimenti forti, come il furore o lo struggimento “per quel tempo andato ormai distrutto” (Stralcio), con la consapevolezza del distacco, inevitabile nella legge inesorabile del tempo, e lo straniamento, che la creatività esige per una distanza necessaria dalla realtà.
Ma la finezza e l’eleganza di questa poesia sono tutte nella musicalità con cui le parole si rincorrono, in un gioco di allitterazioni, di assonanze e consonanze, che tessono arpeggi, ovviamente tutt’altro che futili, per la bellezza che sanno donare a un lettore, il quale, prima ancora di cogliere il senso riposto e nascosto in una treccia di simboli, rimane rapito proprio dal ritmo morbido e avvolgente, in cui il poeta stempera i colori delle sue sensazioni.
Mi piace terminare questo breve excursus tra le pagine di questa silloge, a conferma di quanto affermato, con le parole stesse del poeta, riportate nel bel saggio critico di Carlo Di Lieto: “Ed è così che la forma poetica, rincorrendo le figure che si affacciano al nostro sguardo misterioso, è stata per me sempre connessa a quella strettamente musicale, considerando la sillaba non solo come nesso ortografico ma anche come suono, un ritmo che si sviluppa in crescendo, per agganciare i profili che ritornano alla mente”.
Parole e figure si confermano in una fusione simbiotica, che non è solo forma ma aristotelicamente sostanza, proiettata ad attingere il suono, per creare un canto che provi a imprigionare il mistero dell’esistenza.
*
Maria Gargotta

POESIA = ADA RIZZO


***** "Donne"
Donne che sostengono un mondo incerto e sospeso
Donne che se abbassassero le braccia il cielo stesso cadrebbe
Le vedi? Sono forti come bianche scogliere sferzate dal vento di maestrale della vita
Le senti? Spesso cantano al buio ma non sono folli, si fanno coraggio per scacciare la paura.
E la notte sognano un futuro di burro che la mattina a colazione spalmeranno sulle loro fette di pane aggiungendo amore su quelle dei loro bambini.
Sono forti perché non hanno avuto altra scelta, ma hanno bisogno di un abbraccio rotondo e di tempo e di tenerezza per affrontare la violenza che danza nel buio.
Nel silenzio della notte si asciugano le lacrime, raccolgono i sogni e li custodiscono come piccoli bagliori per illuminare un'alba ancora incerta.
Le loro mani intrecciano coraggio, forza e fragilità in un ordito invisibile che avvolge e sostiene la loro anima
Mentre il mondo si muove in balia dei venti, le donne restano salde e irradiano luce come un faro in mezzo alla tempesta
Una, nessuna, centomila donne che a passo leggero e inarrestabile percorrono il loro cammino e brillano
hanno scelto di denunciare la violenza travestita d’amore…
hanno scelto di continuare a risplendere,
nonostante tutto!
*********
"Mi hai lasciato un dono"
Ero una bimba quando il dolore mi ha presa per mano.
Non volevo diventassimo amici ma lui era molto più forte di me.
Come impalpabile cenere si è attaccato alla pelle,
il suo sussurro gelido ha avvolto i miei pensieri.
All’inizio era un vento freddo che non sapeva dove andare e
portava con sè doni indesiderati:
giorni lunghi, affilati come lame,
ore battenti su un tamburo inascoltato.
-
Per molto tempo il mio cuore è stato una eco nel silenzio di stanze vuote,
ma ecco, inaspettato, arriva un momento,
vedo con nuovi occhi, osservo l'indifferenza del mondo, la solitudine
la povertà materiale e quella intellettuale,
l’angoscia che non dà tregua quando la nera signora bussa alla porta,
la promessa di Dio che giura di esserci ma non c'è a raccogliere il dolore e i sogni infranti di un bambino, carne viva di guerra che non può avere futuro.
Ho guardato il dolore e ho avuto pena di esso,
l'ho preso per mano, accarezzato,
medicato con bende di emozioni e di parole,
ho scrutato i suoi occhi,
un nero baratro di paura,
di sogni precipitati, singhiozzi, urla silenziose.
L'ho abbracciato ed esso si è trasformato in forza, tenerezza.
E’ divenuto una risata, una luce,
si è fatto trama e ordito, intrecciato con fili di coraggio e speranza
Così, lo porto con me,
compagno scomodo, ma anche insegnante.
Un amico che mi sussurra:
“Guarda alla vita, è un sublime mosaico,
è nel caos dei frammenti, nelle fessure che passa la luce “.
-
Il mio dolore era una pallida stella cadente, ora è luce.
Ascolto la mia anima, avanzo nel mio cammino,
conosco la bellezza che si cela in ciò che abbraccio.
Ho incontrato il dolore,
lo ho accolto e lui mi ha lasciato un dono…
*****
Ada Rizzo-

giovedì 27 febbraio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = CARLO DI LIETO


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Carlo Di Lieto: “Ragione e follia -La vita è altrove” – Ed. Genesi – 2025 – pag. 808 - € 40,00 –
Carlo Di Lieto è un vulcano in continua ebollizione. Corporatura media, polso risoluto, penna facile, parola erudita è l’uomo che ha saputo coagulare la cultura nel suo DNA.
Qui ci troviamo di fronte a un volumone di ben ottocento pagine nel quale ha tracciato un panorama policromatico con l’intento di cogliere i momenti più significativi dell’interazione Letteratura/Psicoanalisi attraverso i parametri teorici e le applicazioni dell’esegesi psicoanalitica. Il professore non è nuovo in questo suo tenace scavo fra le interpretazioni delle molteplici identità e le tensioni che corrono lungo numerose pagine di scrittura creativa.
Considerato giustamente come capostipite di una nuova metodologia critica egli è stato capace di far comprendere ad un pubblico numeroso i molteplici problemi culturali che si evidenziano nell’incontro della psicoanalisi con le formulazioni intellettuali di un concreto pragmatismo operativo.
Nei ricchissimi tre capitoli che distinguono questo studio: “L’inconscio e la visionarietà creativa”, “Demoni, fantasmi e alterità”, “Doppio, oltre e sovrannaturale”, l’autore scandaglia scrupolosamente decine di opere scritte nei secoli, da Saffo a Dante, da Lucrezio a Leopardi, da Pirandello a Michele Prisco, da Elsa morante a Corrado Calabrò, da Luigi Mazzella ad Antonio Spagnuolo, rovistando in tutti quegli anfratti nei quali il pensiero e l’ispirazione, il simbolo e la parola, la quotidianità e la sperimentazione, sono prima ben celati ma improvvisamente pronti ad offrire uno spiraglio di intellegibilità, che fa della scrittura la base ideologica capace di giustificare le frantumazioni del soggetto e la concretizzazione delle componenti cognitive.
Ogni scelta che evoca, in altri termini, gli sconfinamenti dell’introspezione è frutto di un percorso storicamente determinato: ciascuno di noi è figlio di uno specifico vissuto, di un certo popolo, di alcune tradizioni, di una civiltà, di una famiglia; ognuno di noi è determinato da questi fattori e ciò che io sono, la mia identità, piuttosto che la risultante di una scelta, è il frutto del riconoscimento e dell’accettazione di una situazione particolare e dell’unica possibilità che essa configura. Un concentrato allora di cultura assimilata ed estensione coinvolgente tra reale e immaginario.
Molta indagine si sofferma sulla struttura della riproduzione onirica, che anche nelle nebbie dell’incerto nasce dalla memoria, dal ricordo, a volte arricchito da variopinte rappresentazioni sovrapposte dall’illusione.
Insiste la pagina, particolarmente ricamata dal dettaglio, sulle interconnessioni che ritroviamo fra arte e vita palpabile, tra l’intera esperienza del singolo individuo e le manifestazioni delle incidenze morali, delle improvvise esplosioni della politica, delle amalgame religiose, e di tutto il frastuono che aleggia intorno.
L’inconscio è il cantuccio, il luogo segreto che incamera e custodisce il modo ardente di sentire e vedere, di gioire e soffrire, di sedimentare ed elaborare, indicando e dettando di volta in volta il percorso emozionale senza alcuna censura o restrizione.
Vengono al palcoscenico i personaggi delle varie opere, tra gli strali malefici che inseguirono Saffo, o le incertezze, tra il Volturno e i Campi Flegrei, che portarono Tito Lucrezio Caro al suicidio, tra le Cantiche della Divina Commedia, sussurro che si distacca dalla quiete del Limbo e sprofonda nell’orrore sinistro dell’Inferno, e le lettere di Leopardi intrecciate a mito o leggenda per il conte Ranieri, tra le ipotesi di un percorso cosmologico tracciato da Pirandello e il tragitto metaforico di Michele Prisco, tra il successo critico e la sintonia variegata di Elsa Morante e l’estetica sovrannaturale di Corrado Calabrò, tra i ricchi prodotti di saggistica, intrisi dall’ansia di cogliere tutti i risvolti dell’esistenza terrena, alle poesie dettate quasi sempre dall’inconscio di Antonio Spagnuolo.
Carlo Di Lieto ci propone, da par suo, strutture cognitive e critiche che siano dotate di coerenza, di un senso compiuto che sappia mettere in evidenza quel ben colorato filo della psicoestetica, substrato portante dell’arte e in particolare della scrittura.
La psicoanalisi analizza e crea, distinguendo con precisione cultura alta e cultura bassa e contrapponendosi alla tirannia che cerca di scardinare il pensiero poetante.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

mercoledì 26 febbraio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANGELA CACCIA


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ANGELA CACCIA - “DI LENTISSIMO AZZURRO" - Campanotto editore - 2024 - € 13,00
Non è facile accostarsi alla poesia di Angela Caccia poiché il suo dire spazia in diversi elementi concettuali. Il versificare (frutto di una sapiente tecnica) non è mai statico, anzi, ondeggia come il mare o come quel “Lentissimo azzurro” da lei scelto come titolo del volume. Un lentissimo ma continuo movimento che determina il percorso vitale. Inoltre, si deve entrare nel suo “voler dire” perché il significato non è sempre del tutto esplicito e lascia spesso la soluzione al lettore. Tra i versi, nei vari riferimenti, si nota pure una cultura raffinata.
In questo nuovo volume, edito dal noto Editore Campanotto, Angela Caccia ci regala un sentire spaziale che coinvolge ognuno di noi nel percorso dell’esistenza perché tocca le dinamiche del vivere attuale, dove i contrapposti sono molto accentuati e si è sempre combattuti tra le varie scelte da intraprendere.
Angela Caccia è molto combattuta e nella intensità del pensiero cerca di trovare una possibile soluzione all’inquietudine che la pervade. E’ certamente difficile cancellare le sofferenze del vissuto, poiché lasciano tracce a volte indelebili. E’ quasi un’analisi del proprio essere per riuscire a trovare una risposta ai tanti quesiti che si pone, e il suo essere è ricco di emozioni e d’amore in assoluto. In questo modo la scrittura è di grande aiuto, dandole modo di comunicare esperienze, positive e negative che la circondano (e ci circondano): nel contempo, di effettuare una propria catarsi liberatoria. La sua voce poetica è forte e matura. Non si può rimanere impassibili di fronte ai suoi versi perché rispecchiano, come detto in precedenza, sensazioni ed emozioni insite nel nostro vissuto. In questo modo, diviene universale.
Amore e dolore si alternano e a volte si scontrano provocando quel senso di incertezza che corrode: “ Sono il mio volto – non lo indosso / ed è ancora fatica ed è ancora coraggio - / seguo sul viso l’incresparsi del tratto / la crepa con la sua storia”. Anche quando il ricordo della madre si fa pregnante, non scade mai nella sfera dell’intimo ed è trattato con maestria poetica: “Gli occhi alla luce e / si delineano distanze tra noi / e un plotone di vuoto – le accorcia / l’odore di madre sul collo / la felicità / di un tempo indiano”.
Al termine, resta un coinvolgimento emotivo, quasi una lezione di vita che scuote la nostra consapevolezza e il nostro subconscio.
*
Laura Pierdicchi

martedì 25 febbraio 2025

POESIA = PIETRO LUCIANO BELCASTRO


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" I "
Discendi nel buio
sulla nudità della sconsolata plaga
usa al grigiore
e posa il tuo candore.
Mi sveglierò a una chiaria
che inghiotte la parola,
in quel silenzio
che stride sotto i passi
e avvolge la vasta distesa,
ad un tratto tutta uguale.
Nell’aria diffusa di biancore
lameggerà la confusa piana
tra l’eco di una più antica scena:
uno sguardo dalla finestra
al lampione,
e un sonno più lieve.
Non era una ierofania,
era solo neve.
*****
" II "
Fu nel tripudio
che la carne si credette immortale,
in quell’afa lugliesca
che scalpitava tra la vasca del Villoresi
e i campi di grano;
tra garbugli di rovi
lo sterrato metteva a ripari
dove consumavano le puttane
il rito triviale; la sfida continuava
ad ogni istante
e si consumava poi poco lontano
senza quasi lasciare traccia.
L’ora s’assottigliava lenta
fino a sera.
-
Si scoprì poi vieppiù disabitata
vieppiù assiduo facendosi il rintocco,
maceria dove s’affoltano rantoli
e vaghi scampoli di memoria;
si scoprì abbandonata
in quella penombra che prelude
alle solitarie vie,
avare di sguardi e voci,
dove si frangono ad una ad una
le certezze, e dove infine
non rimane che un foglio bianco
su cui scrivere una parola
che possa dire di un altrove
immoto e solatio.
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"Le strade non hanno parole"
Onusta di scarpe e ruote che passano, e via,
la strada è restia a tradire
i suoi segreti, storie e destini dei viandanti,
tanto più ora che nulla trapela dal catrame
se non da qualche crepa, cippo o gora,
non ha parola
ma terra e sassi vivi, quali esili rivi
a trame di smemorati tempi
che nei riverberi del silenzio,
lungo il viaggio che scollina la materica nullità
verso le remote e diafane radure,
verso la perduta età,
portano ancora ai casolari di pietra,
tra gli echi di un antico cicalare
e il lavorio dei campi,
ai fremiti degli ulivi
tra i gemiti degli amanti
e un confuso sberciare.
Chiusa a rocca dentro i propri cigli,
la diresti omertosa,
nella sua solitudine però talora si confida
e ci svela quelle grida, quei bisbigli.
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"Nei rari giorni"
Nei rari giorni in cui discioglie i densi veli,
lasciati i palazzi, un sole invernale
trapunge la vetrata
e rilascia sulle nude pareti
e sul freddo guanciale
un tremulo chiarore
che declina l’orrido strapiombo
in assolati pendii,
dove calche di memorie dimenticate
si riscoprono uguali
e un muto vociare sussurra
le immortali parole.
Così mi riesce lieve un sorriso.
*
PIETRO LUCIANO BELCASTRO

POESIA = PRAISE MK NKHOMA


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"UN'ALTRA ZONA DI GUERRA"
Finalmente, è fatta.
Una piscina di champagne
Dal fiume più profondo dei miei occhi
Disegnato chiaramente sulla carta
Svengo di gioia
Ho sempre desiderato che finisse
Ma è solo un pensiero
Non sono riuscito a catturare l'intensità
Del vuoto nella mia testa
Scrivilo nel granito e inchiodalo
Poi stai sul bordo del mio mondo
E l'estremità della vita
È solo l'aria tra noi
-
Tutti rischiano sempre tutto
Stiamo sempre facendo strada verso un'altra zona di guerra
Stiamo alimentando il fuoco dentro di noi
E sognando qualcosa di così lontano nel tempo
Siamo trasportati dal vento per inseguire le stelle
E il dolore non si ferma mai
E tu non cambi mai veramente
Lo superi e basta
*
©️Praise Mk Nkhoma
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Praise Mk Nkhoma è un poeta pioniere del Malawi, celebrato per i suoi straordinari contributi al mondo letterario. Con un repertorio crescente di opere eccezionali, continua a superare i confini, ispirando il cambiamento e l'innovazione nel campo della letteratura

domenica 23 febbraio 2025

POESIA = EMMA PRETTI


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"Frittelle e Carnevali"
Io sto coi carnevali
che strombazzano
negli assaggi di primavera,
instabili come aquiloni
insufficienti alla speranza,
solo gioiosi nel baillame
di sole e colori.
Un’allegria mal riposta
in giornate che si sprecano
perché sanno di non avere
altro merito che l’intensità
di tramonti veloci.
Un volo di effimere sullo specchio
scuro dell’acqua rincorre
schiamazzi che si perdono
sopra la corrente e il brivido futile
di una piccola luna.
Si assapora l’effetto dello zucchero
su una frittella scoppiettante
- non tutti sono destinati
a raggiungere grandi obiettivi.
***
"C’era una volta"
Una volta il mondo era semplice
E la semplicità altrettanto difficile
Da comprendere.
Dura da spingere pedalando
Sopra una bicicletta
Pesante da aggiungere sul carro
Sopra l’ultima balla di fieno.
Attenta e colorata
Non chiedeva poi molto
A un ballo, a una risata.
L’astrazione per la favola
La verità nella terra.
Raramente si concedeva
Il miracolo di una visione
Teneva chiusa nella preghiera
Ogni spiegazione.
Un bel giorno si è alzata
E si è scoperta vecchia:
Ha smantellato il giardino
Messo via i vasi dipinti,
Gettato i fiori veri e quelli finti.
Alla fine si è decisa:
Ha venduto la casa al progresso
Chiuso a chiave tutti i suoi accessi.
E adesso
Cosa possiamo dire noi
Che siamo sempre depressi?
***
"Il rimpianto di una sconosciuta"
Di lei nulla si sa,
come del gatto che scompare dietro la siepe,
la porta che non riesci più a trovare
ma giuri che prima stava lì
e non smetti di cercare:
gradini con orme di sale, cortili
finestre sui prati, alberi dei sospiri.
Stupida - qualcuno dice,
perché sbaglia sempre la presa
ma quando cade rotola sulle nuvole
con suprema resistenza.
Gravità e lievitazione
forse la sua unica vocazione
per intraprendere la strada
dell’esperienza,
nella più completa ignoranza di sé,
delle tagliole, della sabbia
lasciata cadere a pioggia sulle acque
del tempo che va perso:
una rotaia che fugge senza tornare.
L’onda di notte,
spazza la spiaggia continuamente
ruba perle che nessuno riprende
- perché non si è giovani per sempre.
***
"Immagine a sorpresa"
Lascia che piova –
Immagina che piova
su ogni singola foglia
di una foresta attenta,
e il fogliame risponda
con movimenti elastici
e sonori.
Immagina che i timbri
si moltiplichino incalzanti
ma limpidi al punto da
distinguere se lo stelo
dell’arbusto oscilla in libertà
o percuote il vicino
suscitando una risposta
pronta e sagace, a tono
e in armonia.
Immagina che l’orchestra
lieviti in verticale modulando
sonorità percussioni e cantabili
a non finire, ritornelli intricati
spezzati e ripresi in tonalità diverse
e poi scrosci a terra
con balzi e saltelli tinnanti,
si divida in rivoli fantasiosi
tutti diretti verso il ruscello
che scorre veloce al tuo fianco
con quel brivido d’acqua
gonfio di sussurri e chiacchiericci,
la superficie confonde il tuo occhio
con luminosità e riverberi specchiati
mentre ti vedi passare dentro una vetrina
- e non ti riconosci.
***
"Notturno fiorito"
Un profumo di fiori notturni
accompagna la passeggiata del cane.
E’ tutto grazioso:
il suo zampettare soddisfatto
l’asfalto tiepido, l’aroma di corolle
che affiorano nell’aria senza toccarsi;
il buio le scompone in nomi difficili
da afferrare
Tutto delizioso e incerto
come tremito di foglie
che la serenità raccoglie
per ornarsi di un fremito.
=
EMMA PRETTI ***************************************************

SEGNALAZIONE VOLUMI = CLAUDIO NEGRATO


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Claudio Negrato: “Di padre in figlio” Ed. Carmina – 2024 – pag. 116 - € 14,00
La luce smerigliata che avviluppa il profilo di un bambino è quasi sempre la meraviglia riavvolta nello sguardo del padre, che accompagna mano nella mano, i passi incerti de fanciullo. Il timore talvolta presenta un effetto folgorante, ma il ritmo musicale di un verso riesce sempre a smorzare le negatività del quotidiano, per aprire orizzonti policromatici, nei quali immergere affetti, pensieri, speranze. Fedele nelle utopie il padre cerca di resistere sapientemente ai vari fortunali che sopraggiungono sempre senza preavviso e intraprende il percorso faticoso della guida morale.
Per il poeta il vincolo “è un’immensa pittura,/ una corazza di carne,/ un capolavoro di versi/ in una cornice intarsiata./ E’ l’intreccio di vene,/ l’arte dell’intessere le trame/ di cellule, il sublime mosaico/ di una vita intensamente/ radicata nell’altra, plagio/ esemplare della resistenza.” Tracciando con calore quella connessione che ha la capacità di trasmettere da generazione a generazione l’unione, che fa dei singoli il delicato e pur saldo ricamo degli affetti.
Attraverso le sei sezioni che compongono la silloge: “E se tu vedessi quelle madri”, “E’ una gloria il nome”, “E tu apri e chiudi le porte”, “Ho indossato la tua luce”, “Perdersi tra le sillabe”, “E sarà quasi sera”, scandagliamo, assieme allo scrittore, in un oceano che nel suo profondo mantiene segreti: sentimenti e imprevisti, compromissioni e vincoli, riscatti ed armonie, dubbi e sospensioni, cercando insistentemente di aggregare alleanza ed amore tra le fasce che si intrecciano nei pensieri.
“Custodisci il bambolotto/ di carne, che scalpita al vento,/ tu che tieni l’amore stretto/ nella mano, e lui si ferma/nell’incanto, trangugiando/ a singhiozzo il ciuccetto./ Andiamo il tempo è sospeso/ nella vita di cristallo.”
Un raccontare e un raccontarsi egregiamente teso nel riferimento sotteso tra la culla e i primi passi, tra le incertezze e la bramosia di custodire più a lungo il legaccio delle tenerezze.
ANTONIO SPAGNUOLO

venerdì 21 febbraio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = EMANUELA DALLA LIBERA


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EMANUELA DALLA LIBERA: “Le stagioni dell’ebbrezza” Ed. puntoacapo 2025 – pag. 86 - € 12,00
Il canone che decreta la genuinità di una lirica è perennemente nascosto nelle circonvoluzioni che il pensiero perseguita in cerca di quei simboli o di quei segnali che fanno ritmo tra le visioni ricorrenti del sogno e delle immagini tangibili. Così i primi veri segni appaiono quando la sillabazione martella in modo positivo modellando quella musicalità che fa del verso quasi una canzone.
Anche se qualche accenno sembra volgere allo smarrimento: “Quando morirò, lontano dai miei anni,/ spargi le mie ceneri sotto la vecchia/ quercia sulla strada polverosa/ che s’inerpica alla collina tra i greppi/ accesi di ginestre e rosmarini,/ voli di nere gazze e rondini di mare.” tutta la tessitura di queste poesie si avvinghia allo stordimento che la “stagione dell’ebbrezza”, con la sua gioventù e i numerosi lampeggi di suoni e gesti antichi, riesce a cesellare nello svolgersi della quotidianità. I ricordi stringono la memoria nel cadere delle foglie, nella luce che appare improvvisa, nel vibrare della terra nell’incedere cautamente, quando la “stanchezza ci cade sulle spalle e un lento sorgere di luna disegna nella notte l’attesa del domani”.
Un continuo incalzare di impazienza nelle suggestive illusioni che sopraggiungono, nella bramosia di incontrare figure da tratteggiare, nell’anelito di rompere i silenzi con dolci abbandoni, nella nostalgia per un eco che gioca tra le storie di un passato anche se discretamente recente.
Forse la speranza imprime il suo colore. “Il tempo non scaverà tra noi dimenticanza/ giacchè sullo stesso suolo incidemmo/ parallele le nostre onde, e giorni/ attraversammo con una voce sola”. Scrittura sostenuta da una corretta sillabazione dei versi, tutti siglati nel canonico ritmo classicheggiante e fortunatamente ben lontano dalle esplosioni disarmanti della sperimentazione a tutti i costi.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

giovedì 20 febbraio 2025

POESIA = CATERINA COTRONEO


*****
*****
" -I-"
Cerco nel giorno
un'ora stanca d'amore.
Siamo nati a guardare nel sole.
E' un bocciolo caldo la paura.
Questo è un paragrafo nuovo
che si accende
e s'innamora di pianto.
*
CATERINA COTRONEO

POESIA = INVIGORITO CRESCENZO


******
******
"T'AMO SENZA UN MOTIVO"
T'amo senza un motivo
come il cielo quando piove,
senza una vera ragione.
T'amo nel sonno
senza sapere perché si sogna
e t'amo quando cammino
non sapendo come si cammina.
T'amo arrivando al tuo cuore
come se con quattro passi
e sovrappensiero arrivassi
fin sotto casa tua ed entro.
****
****
"OMBRA"
Mi segue un’eclissi
in quest’assurda gravità.
La tua luna fa ombra
su questo mio cuore.
****
****
"DORMIVEGLIA"
Trasfuso di mare
nell'anima galleggia,
salsedine di te.
*
INVIGORITO CRESCENZO

POESIA = FRANCA PALMIERI


******
1. Lo strappo grigio del cielo
si apre a una luce indecisa
che in breve sovrasta il mondo
e invade ogni stanza abbandonata,
materia di desideri
troppo a lungo trattenuti.
Sembra sfrecciare la speranza
come il merlo nel celeste nuovo.
**************
2. Avventurarsi nell'io
seguire un punto interrogativo
incanalarsi nel flusso di coscienza
sprofondando in abissi senza fine
e risalire perdendo il respiro
aprirsi al cielo
abbandonarsi a riva
stremata ma sazia
di aver sondato il mistero
ed essere ancora viva.
***************
3. In questa sera di cielo uniforme
rattristato dai mali del mondo
cerco un indizio di luce
che mi porti a te,
allo sguardo attratto dal bene
a un'idea di felicità insieme
a vedere una notte
tinta di stelle.
*************
4. Aspetto che fiorisca l'azalea
con la sua esplosione di colore
fucsia
e aspetto di vedere
una mano carezzevole
con una voce che dice:
È la mia pianta
con mille campanelle
che suonano per me.
Ricordami
quando fiorirà di nuovo
nel mese che mi ha visto
nascere e morire.
************
5. Temo il rumore
dei miei passi
un suono strano
uno struscio non contemplato.
Sento l’impercettibile stridio
delle ossa assottigliate
e il respiro è un eco senza fiato.
Vaga è la meta
lo sguardo sbarrato.
Un baratro attende
le ultime parole
che non voglio pronunciare.
*
FRANCA PALMIERI

POESIA = LUCA MASALA


***********
"Controluna"
Luna ingrata
che ad alcuni dispensi amore
e ai poeti
soli
motivo di pianto
=
tu
che mite e muta osservi
silente lampada
sui sogni e le miserie umane
raccogli l’incanto e l’anima
di chi ancora ti guarda fugace
e di nascosto
non smette mai
di sperare
***
***
"Senza catene"
Solo staccare il piede
da quest’umida terra
che odora di fresco eucalipto
rende leggero il cammino
mentre l’occhio si perde
nello spazio infinito
tra il grano e le nuvole
dove l’angelo custode
di remoti misteri
attende e riposa.
=
Aspettami li
oltre le Esperidi
ai confini del mondo
=
e finalmente con te
potrò respirare
finalmente con te
potrò essere
=
libero
*
LUCA MASALA
***********************************
Luca Masala (Cagliari, 1970) è scrittore e artista poliedrico. Docente di Lettere, Life Coach, editor di narrativa e poesia, appassionato umanista e impegnato fin da giovanissimo in svariate attività culturali, dopo essersi cimentato con la scrittura a livello amatoriale durante gli anni della giovinezza, nel 2020 pubblica la silloge poetica Ubiqua (AmicoLibro), premiata come “miglior poesia sperimentale” al concorso “Rive Gauche – Firenze in Letteratura 2021” e proclamata vincitrice dalla giuria scuole alla XIV edizione del “Premio Letterario Internazionale Città di Sassari”. Alcuni suoi componimenti compaiono in diverse raccolte antologiche incentrate sulla poesia contemporanea. Nel 2022, con il racconto L’ultimo volo di Elia entra a far parte della rosa di scrittori presenti nell’antologica Cagliaritani per sempre (Edizioni della Sera). Lo stesso anno pubblica la raccolta poetica Dappertutto stando fermi (L’Erudita). Una nuova silloge, intitolata Poesie po(e)tabili (Nulla Die Edizioni), vede la luce al principio del 2025. Al momento, è al lavoro sul suo primo romanzo.

mercoledì 19 febbraio 2025

POESIA = ROCCO SALERNO


*****
"Il sangue, caro Antonio, non si perde"
in memoria di Antonio Stigliano
=
Il sangue, caro Antonio, non si perde
come la casa, l'oleandro, il mare, il Castello,
ovunque si porta, ribolle nelle vene
irrompe come gemme a primavera
anche se non ci si vede da millenni,
si ricompone nel profondo del cuore
dove vivi albergano gli affetti, i ricordi
che non muoiono
come il tuo volto
come i tuoi occhi
come la tua parola
protesa all'Amore
soprattutto nella scuola.*
Come questa mia parola
- per posta -
che aleggi sulla tua carne
ricomposta nella bara.
=== *Maestro ed educatore di diverse generazioni.
*************
"Nel declino di questo giorno
a mia madre
=
Se ancora sapremo sentire
i tuoi occhi aprirsi ai sogni
nel declino di questo giorno;
se ancora sapremo leggere
in ogni tuo gesto,
soprattutto in questo abbandono,
la certezza della tua vita,
come quando eravamo
tuo sangue, madre;
potremo ancora guardarti in volto.
**********
"Chiudo la tua anima"
in memoria di Antonietta Salerno
=
Chiudo la tua anima
in un vaso di piante
che tua figlia caparbia
coltiva sul balcone
per vederti rinascere
ad ogni alba
vedere la tua mano
distillare acqua
come una Grazia.
Per farti resistere alle intemperie
del Tempo.
*
Rocco Salerno

martedì 18 febbraio 2025

POESIA = YASMIN HARMOUCH


*******
"*Oh anima mia, Tom*"
Come posso non amarti?
E l'occhio vede solo te?
Come posso non sentirmi pazzo quando ti incontro?
Ho rubato i cuori delle persone.
I tuoi sentimenti non sono stati commossi ..
Sappi..
Se la luna si spacca...
E la galassia sta collassando.
Trascorrerò la mia vita ad aspettarti...
a parte te, non ho e non apparterrò mai...
Ti amo con tutti i miei sentimenti...
Di cosa ho colpa se l'anima è appesa a te? Senza di te, il cuore non sarà in pace...
né batterà...
Di cosa ho colpa se il tuo bell'aspetto occupa il mio cuore?! E tutte le mie parti..
O tu che sei legato dalle catene dell'amore..
O tu che hai creato mille poesie dai tuoi occhi...
Se si gira a est e a ovest,
non aver paura,
per sempre nel tuo amore...
! Quanto la tua voce chiama all'abbraccio...
Non posso sopportare l'amarezza della separazione..
Oh tu che mi hai lasciato...
E il mio cuore è stato ferito da te..
Ho sentito la tua anima incastonata nelle profondità del mio essere..
E un raggio di luce che ondeggiava sul mio viso..
Il tuo nome è nel mio sangue come un fiume continuo..
Fino al Giorno della Resurrezione!
🖊️YASMIN ABDALSALAM HARMOUSH
=====
_____________________________________
"Posso dedicarti la mia poesia?*"
Madre mia.!!!
Trasmetti pubblicamente e racconta a tutti..
Mi è giunta una visione in cui il migliore degli esseri umani..
Con la sua ombra,
le stelle e la luna si illuminarono..
Dal bagliore della luce i miei occhi furono accecati.. Una lacrima mi scese lungo la guancia,
e i fuochi della felicità ardevano nel mio cuore. I suoi passi scrivono gloria sulla sabbia,
e il sudore gocciola da lui,
più puro di Zamzam e più dolce del miele..
Non sapevo che i suoi lineamenti contenessero segni di amore e bellezza.
Quando ho incontrato le persone più generose...
Quanti cuori lo desiderano..
Non ha partorito una femmina...
Nessuna donna come lui partorirà...
Ogni volta che menziono il suo nome...
Il gelsomino piegò un ramo
E il fiore odora del suo profumo...
Innalzerò le mie preghiere al Creatore della Bellezza..
Innalzerò le mie preghiere al Creatore della Bellezza E ripeterò le preghiere di speranza..
Possa l'incontro con l'Eletto
Si possa riportare indietro di nuovo..
Quanto è bella la comunicazione
del padrone del mondo!
Ha mandato una luce nell'oscurità
Diffondendo la religione della verità
e della guida Tra gli universi..
O intercessore della sua nazione..
Non ne ho mai abbastanza di te
con una visione o una poesia.
Sono in tua presenza..
Non sono ispirato o poetico Traboccante..
di sistemi O sei bravo nell'espressione..
Ricorderò sempre il tuo nome ...
Quando sono sveglio e nei miei sogni..
Un ricordo che non può essere contato..
Quanto è dolce, si...
la tua memoria Anche se va
oltre il limite nel lodarti!
*
YASMIN HARMOUCH
*****
Biografia
Yasmine Abdel Salam Harmoush Luogo: Libano settentrionale/Safira Data di nascita: 15 agosto 1988 Titoli di studio: – Specializzazione in competenza e revisione contabile in contabilità finanziaria – Un certificato accreditato dal British Language System Center in programmi per computer – Un certificato accreditato in lingua inglese dallo Student World Institute Risultati letterari: - La raccolta di "Qatuf Al-Yasmeen" – Il libro "Jasmine" Pubblicazione e traduzione: Yasmine ha pubblicato i suoi lavori sulla maggior parte dei giornali e riviste arabi.

POESIA = RAFFAELE PIAZZA


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"Alessia e il primo sabato di luglio"
Luglio consecutivo di meno caldo
a giungere all’anima di Alessia
in fiore su di Capri le rocce prima
di entrare nelle acque. E si tuffa
di testa ragazza Alessia con la maschera
e le pinne nel giungere al fondale
dove prende levigatissima una pietra
bianca prestito di natura nelle affilate
mani di Alessia pari a ninfa nel bikini
rosa confetto. Sabato giorno della
fortuna per Alessia nel giungere
dove era già stata la Grotta Azzurra
raggiunta con abili bracciate
nel ricordare l’infanzia di quando
vi entrò la prima volta con i genitori
e il fratello. E così esiste Alessia
nell’attesa dell’arrivo di Giovanni.
*
Raffaele Piazza

lunedì 17 febbraio 2025

POESIA = BARBARA DI SACCO


***********
"L’amore miracoloso"
Ecco che viaggiando
ognuno cercava la propria stella
provando varie strade
lasciava prove nei segni.
Su bastoni appoggiava
i deboli cammini delle idee
ascoltando latrati bui
e desolazione.
Dai terreni brulli
di radici stanche
nulla più nasceva
dal pianto della terra.
Era morto l’amore
dal ciel eterna notte
spengeva vitale linfa
niente era verde.
Il tempo
sempre addormentato
dimenticava il giorno
il sentimento ormai freddo
non ricordava il tepor del sole.
Un botto d’improvviso
scosse il cosmo
di luce una via
aprì l’oscurità.
Due lampi
illuminarono il cielo
in indaco chiaro
due scie di fuoco.
Un arco iridescente
fece ponte
fra le sacre lacrime
la luce sulla pioggia.
Poggiò terra dall’universo
come sorriso
tingendo del proprio raggio
la superficie di colore.
Miracoloso, disse l’uomo
chinando il capo
e affondando in quel luogo il bastone
nuovamente predicò l’amore.
*************
*************
"Pane e miele"
La doratura degli occhi
mandorle e miele
luce ambrata
su quei baci di melagrana
la dolcezza dei fiori
e foglie autunnali.
Sono fuoco
sempre acceso nel cuore
e le calde mani
appassionate carezzano
grandi tenerezze
d’amore.
Si ferma
qui, la mia fretta
dove eterno è
quel piccolo attimo
d’infinito
che canto.
Donarsi un volo
spazio libero
purezza del dire
offrendomi
sono il tuo pane
per sfamarti.
Capriole
i giorni del domani
giardini fioriti
di poesie
e tu
che m’ami.
*****
BARBARA DI SACCO
***********************
Barbara Di Sacco è poetessa, scrittrice italiana, nata in Toscana nel 1964. Da quasi tre anni soltanto ha iniziato a scrivere, acquisendo da subito notevole ascolto.
Vanta una candidatura al Pushcart Prize 2024 per conto del famoso editore Strider Marcus Jones ella è stata pubblicata nelle sue antologie cartacee del Lothlorien Poetry Journal, così come con il famoso editore Agron Shele nel suo Journal Atunis Galaktika Poetike, in Archivio OPA Poets, del famoso editore Nilavronill Shoovro, con continuità e ancora in tantissime antologie fra centinaia di poeti internazionali.
Tre sue raccolte di poesie sono su Amazon, Ecate luna, Canto di Euterpe, Regalavamo Bellezza e recentemente ha pubblicato con edizioni Vitale, Urla e canti, contenente un’altra raccolta poetica. Sta uscendo la prima grande silloge con stesse edizioni liguri ed è terminato un lavoro al suo primo romanzo da presentare nei giusti tempi di stampa.

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO

DAL VOLUME "FUTILI ARPEGGI" - 2024
*

sabato 15 febbraio 2025

POESIA = FURIO MORUCCI


*****
*****
Ci piace inserire i pochi righi di presentazione che il Morucci allega alle poesie-
*
Gentilissimi amici;
Mi chiamo Furio Morucci, sono un autore e creatore di format indipendenti distribuiti su piattaforme social, radio e tv, amante della comunicazione veloce e sperimentatore del pensiero.
Sono qui adesso a presentare il mio libro dal titolo “Pensieri Elementari”, un viaggio che corre in poesia fra “le righe non scritte ma vissute” della nostra società, componendo versi che raccontano dall’amicizia, all’amore, al tempo, alla nostra madre terra.
Con questo insieme di “Pensieri Elementari” voglio far scaturire nel lettore partecipante a questo viaggio, riflessioni, fino alla ricerca del proprio Io, cosa immensa, profonda ed unica.
Oggi tutti noi siamo immersi in questo mondo che ci “ruba” la vita tradotta in millisecondi, ed io, con questo mio insieme di composizioni poetiche, intendo far raggiungere emozionalmente la “Libertà Assoluta”, intesa come pensiero libero, ad ognuno di noi.
Qui a seguire tre miei passi in poesia …
✔️
“Pensieri Elementari”
Come le canne si muovono al vento
I pensieri corrono dentro di me
Una corsa elementare e semplice
Alla ricerca del paese che non c’è
Come un bambino cerca il destino
Io ti vorrei semplicemente vicino
Un pensiero elementare e semplice
Per trasformarmi da vassallo a Re
✔️
“Bolle di sapone”
Soffiano i bambini
dentro una cannuccia
Creando una magia
Che poi volerà via
Sono bolle di sapone
Che scappando in cielo
incontrano le nuvole
diventando favole
✔️
“Ti ho scelto”
Ti ho scelto
Perché ho capito che eri una follia
Ti ho scelto
Perché ho capito che non andavi via
Ti ho scelto
Perché ogni giorno ha il suo racconto
Ti ho scelto
Per correre insieme verso il tramonto.
*
FURIO MORUCCI

venerdì 14 febbraio 2025

POESIA = SANGEETA GUPTA


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**************
"QUANTO È TROPPO"
Quanto è troppo
quando incontri qualcuno per caso
e subito inizi una conversazione profonda
Quanto è troppo
Quando inizi a condividere la tua vita un po' alla volta
e non sai
dove fermarti
Quanto è troppo
Quando esprimi
i tuoi sentimenti crudi
e metti a nudo il tuo vero sé
Apri strato dopo strato
la tua gioia e il tuo dolore
Quanto è troppo
per diventare così, così vulnerabile quasi nudo nella tua purezza
Quanto è troppo
in questo giorno
quando inizia l'autunno ...
====
"2."
Tra il mio
Sonno
Sopore
Stato di sogno
Come fai a
essere ovunque ....
Tutta la mia esistenza
brucia lentamente, molto lentamente
in un desiderio sconosciuto e indicibile di sentirti profondamente
nel profondo della mia anima
Brucio, bramo di fondermi
In ogni poro di te
Lasciami diventare te.
*
SANGEETA GUPTA.
===========
La poetessa bilingue di Delhi Sangeeta Gupta ha al suo attivo 35 libri pubblicati, tra cui una raccolta di racconti e 16 antologie di poesie in hindi e sette in inglese. Undici dei suoi libri di poesie sono tradotti in tedesco, greco, mandarino, ungherese, inglese bengalese, dogri, tamil e urdu.
Ha tradotto un libro di poesie ungheresi di Istvan Turzi in hindi - vorrei che tu fossi qui.
Ha anche tenuto 36 mostre personali dei suoi dipinti e ha diretto, girato e sceneggiato 36 film documentari, sei dei quali sono nella collezione della Biblioteca del Congresso, Washington

giovedì 13 febbraio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANNA SANTORO


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Anna Santoro: “Echi di slittamenti (forse) irreversibili” – Ed. Puntoacapo- 2025 – pag. 116 - € 15,00
La ricchissima riserva culturale che Anna Santoro possiede l’abbiamo incontrata per decine di anni seguendo il tragitto policromatico che ella ha saputo ricamare tra interventi critici, regia dell’associazione L’Araba Felice, recupero di preziose presenze femminili, volumi impegnati, e inserimenti antologici.
Qui ci offre una scrittura vivida e scoppiettante con pagine che registrano versi dal “passo di lince attento”, scrittura che si realizza egregiamente in equilibrio fra la sillabazione classica e la destrutturazione tanto perseguita dalla ricerca contemporanea.
La personalissima scansione ci traghetta con onde frastagliate verso lidi “oltre mare foreste e monti/ oltre il soffio del nostro vento/ oltre il sussurro della sabbia e le orme/ degli uccelli.” O ci eleva con voli pindarici come “favoloso incontro/ affascinamento/ incanto/ passione generosa/ splendore di anni mesi/ giorni/ complicità: amore.”
Nessun dubbio formale, allora, nel dominio che cerca di annullare resistenze e sta per diventare l’assoluto della parola. Espressioni estemporanee rese dalla incondizionata suggestione del simbolo, come strumento docile sottomesso all’incanto e all’irrazionale.
Anna persegue le suggestioni del canto, tra sentimenti e ragioni da esprimere, tra dolcezze e dolori da coagulare, tra geometrie rigorose del rigo e astrattezze di voci sussurrate, quasi sempre a ripiegamento melodico del discorsivo, in un dissolvimento timbrico tra l’australe durezza del dicibile e l’estrema tensione dell’invenzione.
Suddivisa nelle sezioni “Prima sono gli occhi”, “Mordo questa storia”, “Vita che scortichi”, “Non è pranzo di gala”, “Puntuale ti presenti” la silloge ha la preziosità della compattezza per quella assolutezza dell’eloquenza che diventa di volta in volta operazione linguistica di nobile virtuosismo.
“Percezione di desideri e avvenimenti silenziosi” suscitano particolari resistenze al quotidiano dissolversi. “Se il mio corpo è io/ se ciò che guardo/ annuso e tocco/ assaporo e ascolto/ è sempre io” difficile diventa la consapevolezza della presenza interiore del fascino.
“Ci trovammo in una Storia che/ non ammetteva evoluzioni e/ non lo capimmo/ adolescenti/ Solo più tardi assistemmo al sole/ in piena notte colpire montagne di/ lampadine rotte:” Il frastuono della gioventù appare come un incalzante pessimismo che dovremmo decomporre per andare incontro alla luce delle ore migliori.
“La scelta stilistica della Santoro – scrive Ivan Fedeli in prefazione – di variare a suo piacimento il referente del movimento poetico, insistendo principalmente sul Tu-lettore, senza tralasciare l’io narrante e il Noi-comprensivo, rende il percorso di lettura spiazzante a volte ma sempre misurato e ispirato.”
Ammiccamenti stupefatti o commenti sottili, sguardi ammalianti o luminosi, pugni stretti o carezze levigate, compagnie dispettose o sorrisi maliziosi, priorità truccate o percezioni inebrianti, un susseguirsi ininterrotto di espansioni dell’io narrante nel ritmo cadenzato dei versi.
In appendice alcuni Landays e pochi Haiku accompagnano l’onda dei pensieri in docili incontri.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

mercoledì 12 febbraio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = VICTOR A. CAMPAGNA


*****
Il libro “C.” di Victor A. Campagna (Eretica Edizioni, 2024 pp. 84 € 15.00) promuove l'eco di una esplorazione poetica nascosta e sotterranea, celebra la cedevolezza provvisoria dell'esistenza tra la concentrazione dell'ampiezza elegiaca e il diradamento del disincanto, in una continua sollecitazione dell'attualità e in una restituzione irrequieta del passato. Victor A. Campagna compie un tragitto personale in cui la realtà si frantuma a ogni inciampo, indica i luoghi della spietatezza, segnala la superficie intimista tra le righe, percorre il confine tormentato del vissuto nella distorsione degli incroci, analizza il confronto delle perplessità con la rispondenza a ogni flebile certezza. Comunica l'indicazione di afferrare il tempo e le sue derive indulgenti con le immagini che riscattano il sentiero della solitudine, intuisce l'occasione di distinguere, approfondire e oltrepassare la frammentazione, l'inafferrabilità, l'oscillazione affannata dell'anima, decodifica la mutevolezza del profilo introspettivo, definito come misura identitaria e rappresentativa del mondo e del suo disequilibrio.
Victor C. Campagna naviga intorno alle sue peregrinazioni con il compagno di viaggio C., presenza errante e incalzante, procede nella stessa direzione della complicità, alternando l'andatura della conoscenza e la cadenza dell'umanità al passo della sospensione, nell'assedio delle illusioni, nel vincolo emotivo, identifica una corrispondenza nell'efficacia degli incontri, nell'incisività delle vicende umane. La poesia di Victor A. Campagna visita itinerari scoscesi e vertiginosi, trasporta il flusso della materia poetica nella tensione innata dell'uomo, amplia gli orizzonti delle conquiste, riflette l'inquietudine nella ricerca infinita lungo il mistero della vita, nei suoi passaggi di luci e ombre e di conflitti, accoglie il segno metaforico del disagio, la relazione celebrativa tra le parole e il loro ascolto. Il poeta rinnova la conferma di una poesia orientata nella destinazione di ogni perdizione, ritrova la percezione delle proprie responsabilità di fronte alla consapevolezza del dolore e dello smarrimento, congiungendo la sovrapposizione della realtà a una rappresentazione del quotidiano indistinto e rarefatto, nell'offuscata e impercettibile diffusione lungo gli argini delle possibilità di risanamento e di coraggio. “C.” dedica al lettore, nella linea corrosiva delle parole, il logoramento della precarietà, la debolezza del destino, rivolge la condanna della pena nella simmetria insidiosa tra le ripetizioni della memoria e le dispersioni affettive.
La compiuta efficacia dei testi poetici di Victor A. Campagna distingue l'interpretazione evocativa dell'altrove, la soglia del radicamento e il significato di presentarsi nel mondo, nella separazione delle vicissitudini tra saggezza e irragionevolezza, mescola la derisione nel paradosso lugubre e deforme delle contraddizioni. Victor A. Campagna assorbe la luce occulta e segreta dell'immaginario, smaschera il gioco perverso degli inganni umani, intensifica l'esplorazione di un universo in cui il territorio umano ospita l'angoscia e l'amarezza. Delimita l'effetto ipnotico della bellezza, il bagliore catartico, la compassione tra la tenerezza e la spietatezza della condizione umana, la seduzione della rinascita e la sventura della decadenza e dell'infelicità. Ricorda che l'esperienza asseconda l'indole istintiva di ogni temperamento, ferisce nell'abisso del tradimento, ma rimargina la meraviglia di frequentare l'avventura, vedere con occhi diversi e trattenerne l'effetto.
RITA BOMPADRE
*********
*********
Testi scelti
==
"PER STRADA"
C., non che sia mattino mattino,
ma alle 8.00 sembra notte; il
traffico solo ci getta nello sconforto.
Andiamo un po' in là e ci troviamo davanti
una insegna che dice “100 metri più in là”.
Inchiodiamo e ci guardiamo: 100 metri
più in là dove?
==
"LA PROVA"
Il gesto di chi muore, C.,
quello è infinito davvero:
inizia che già finisce.
A volerlo dire ti perdi,
ma comunque ci si prova dai;
una luce da qualche parte
un interruttore sbilenco
e un paio di pattini a terra
con le lame incrostate di terra.
==
"OSSERVAZIONI"
Volevo dirti di più mentre camminavamo,
ma tu mi interrompevi di scatto
mettendoti le cuffie alle orecchie;
indicavi in silenzio quella torre ormai vicina.
Da lontano pareva così piccola, ora piatta,
altissima, invalicabile.
I mattoni erano gialli, un po' incrostati.
C. intanto chiudeva gli occhi,
col viso proteso in alto
dove non ha senso respirare.
==
"SONATINA"
Ci sono falsi positivi, rosa e rosa;
sono mani che tremano e le vocali pesano
come tralicci occupati da zampe senza uccelli.
==
"CI SONO LUNE NUOVE COME RITRATTI"
Cosa succede quando nel bruno
tra le finestre scompare
il tuo volto e poi riappare come
straniato e ti misuri il profilo?
Non hai mai usato le mani
per alleviare la sezione giusta
o farne una graduatoria,
prenderci gusto.
Vedi che in un attimo se attraversi
dalla parte giusta ti aggiungiamo un posto,
così ci fai compagnia e mi passa meno silenzio
tra me e C..
==
"E RIVEDIAMOLE LE STELLE"
E così ne uscimmo, con le ossa rotte,
gli zigomi ritratti e le mani ustionate;
io e C. montavamo il parabrezza rotto
per com'era, tra una scheggia e l'altra
sul viso, sul corpo, sulle mascelle;
acceso il motore ci rendemmo conto
che la morte è solo un'imboccatura
di scappamento.
*****

SEGNALAZIONE VOLUMI = MONICA PASERO


*******
Monica Pasero: “La mia Venezia” – Ed. Independently publisched – 2025 – pag. 214 – s.i.p.
Racconti nutriti da una notevole dose di afflati spirituali, che da formicolii ideologici approdano a concreti baleni di quotidianità, così come una morbida pasta di mandorle potrebbe mutare l’aspetto severo di un marmo in docile fregio luminoso.
Un tragitto questo di Monica Passero che scorre veloce tra le sinuosità del tempo che corrode, ma che segna indelebili ricordi, mette in evidenza arabeschi, fornisce innocenti confessioni, accarezza con raffinatezza qualche verità, convince a dimostrare spavaldamente coraggio, disvela segreti preziosi e ovattati.
In prefazione Lucia Accoto, critico letterario professionista, scrive: “Veronica, una giornalista sui generis deve scrivere un articolo per la rivista per la quale lavora. Dovrà realizzare, per il mese di febbraio, un inserto sull’amore e sul carnevale veneziano da abbinare insieme. Dovrà trovare amori, leggende, misteri legati a Venezia. Tra ricerche e fallimenti si imbatte in un quaderno di poesie del 1500. Emergerà una storia sorprendente della bella Venice in cui passato e presente si fonderanno in un segreto.”
L’amore che appare tra i ricordi è incessantemente sussurrato dalla poesia, musica che compare improvvisa tra una pagina e l’altra capace di elaborare passaggi nel sentiero personale: “Non ricordo/ come arrivasti/ nella mia anima,/ so solo che quel giorno/ c’era vento nei miei pensieri.”
Monica Pasero è una poliedrica scrittrice, giornalista e poetessa. Con oltre dieci anni di esperienza nel campo letterario, la sua carriera ha inizio nel 2009, e da allora ha dimostrato un eclettismo notevole, trattando temi che spaziano dalla narrativa per bambini e ragazzi al fantasy, dalla storia alla poesia. La sua presenza nel mondo editoriale è stata marcata da numerosi successi, e la sua opera "Storia di un fiocco di neve che non voleva cadere" è stata tradotta in italiano e inglese. Oltre alla sua attività di scrittrice, è nota anche per il suo ruolo di recensionista, blogger e intervistatrice. Il suo blog "Oltre Scrittura liberi pensatori crescono" e le sue interviste ad artisti di diverse discipline ne testimoniano l'approccio poliedrico e la passione per la condivisione delle esperienze artistiche.
Passione e risveglio sfogano le pulsioni che inebriano la destrezza della scrittrice, in un policromatico ventaglio che accarezza sinuosità e immagini, carezze e convinzioni, occasioni e divieti, malizia di uno schizzo ed estasi dal timbro caldo.
Da non trascurare le numerose illustrazioni a colori che si incrociano con la scrittura.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO

POESIA = RAFFAELE PIAZZA


*****
"Al cinema Alessia"
Sala pari a golfo mistico
cinema per Alessia
mano nella mano con Giovanni.
Guardano “Il posto delle fragole”.
Sequenze in bianco e nero
contro il mal d’aurora per Alessia
pervasa dagli occhi di Giovanni.
Attimi rosapesca e la fabula
si fa favola ed entra Alessia
nello schermo e attrice diviene.
Recita la vita. Segue il film
Alessia nell’uscire dal suo,
dove era prigioniera. Si libera
Alessia.
*
Raffaele Piazza

martedì 11 febbraio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = SARA BINI


*******
SARA BINI = “CRISTALLI” == ED. INTERNO POESIA =PAG 112 -
La segmentazione del testo, diviso in sezioni: ventitré haiku, diciassette tanka, poesie cristalline e poesie canzoni, suggerisce un percorso ineludibile: l’oscillazione tra presenza e dissoluzione, tra enunciazione e silenzio, tra sussurro e recitazione, tra gioco della parola e reazioni del pensiero. Un libro di tracce, di permanenze labili. Versi cromaticamente affollati di oggetti e paesaggi che sembrano sul punto di svanire e contemporaneamente folgoranti, schegge di cristalli che vengono pazientemente inserite come in un mosaico, tra il saltellare del verso, che breve e lampeggiante ci offre pagina dopo pagina il brivido dell’imprevisto, perché l’haiku è come uno spruzzo inatteso che abbaglia nel suo accenno.
“Un frullare di/ lenzuola autunnali/ trapassa luce” e tu avverti come nello sciabordio della risacca, rintocchi che cullano la sorte delle onde. Partenze che non si realizzano mai del tutto, o fili di perle che contrastano la rugiada?.
Se la memoria è centrale, non si tratta di una memoria idilliaca: il tempo non restituisce, ma corrode. La reminiscenza è sempre un esercizio di perdita, un rovistare fra tumulti nel coccio pesto, tra pozzi inumiditi e muti che non possono più riflettere il volto di chi li interroga.
Anche per i Tanka lo zampillare delle sillabe nel verso rapido e scattante propone appassionate pluralità. Come ella stessa suggerisce: “Secondo alcuni, la loro funzione principale era quel¬la di trasmettere messaggi segreti tra gli amanti: la sinte¬si poetica di una notte appassionata. Data la loro brevità, potevano essere scritti su un ventaglio o legati a un fiore, e infine fatti arrivare a destinazione tramite un servitore. Dovevano essere sufficientemente criptici per mantenere il riserbo, perciò velavano i dettagli piccanti sotto forma di analogie e altre figure di stile.”- La scrittura diviene plasmata e scorrevole nelle altre due sezioni per una poesia che disvela l’intimo, blandisce sentimenti e speranze, diventa crogiolo delle fulminazioni del sub conscio, si prospetta con la banda di un lancio personale.
L’amore sboccia e si espone, quasi timidamente per non esplodere in banali sussurri che diventano fumo nella penombra. A volte il tocco è proprio del pennello che si accinge a delineare figure e paesaggi colorati, e si manifesta proprio nella poetica della parola, sia nei momenti più sensuali, sia negli accordi più filosofici, fra naturalismo panico e mistico, fra la retorica e il guizzo.
Studiata, misurata, dosata la costellazione autonoma di questa fioritura che sa giostrare con agilità tra lo scheletro ideologico e la qualità sostanziosa della musica.
=
ANTONIO SPAGNUOLO

P0ESIA = TASNEEM HOSSAIN


*****
Tasneem Hossain, laureata in lingua e letteratura inglese, è una poetessa multilingue del Bangladesh. Scrive poesie in inglese, urdu e bengalese. È anche editorialista, scrittrice di narrativa e editoriali, traduttrice, educatrice e formatrice.
I suoi scritti di grande impatto appaiono frequentemente in prestigiose pubblicazioni in tutto il mondo come: Human Rights Art Movement, Wordsmith International Editorial, Southern Arizona Press, MockingOwl Roost, Setu, Pen magazine, Valiant Scribe, Prodigy Magazine (USA), Borderless Journal (Singapore), Discover Mississauga and More-eBook, (Canada), Dark Thirty Poetry Publishing, Krishnochura (UK), Polis Magazino, Homo Universal (Grecia), Borderless Journal (Singapore) Worvid e Homagi International Magazines (Indonesia), INNSÆI Journal, Cultural Reverence, MicroPoetry Cosmos, The Fatehpur Resolution, Raft of Dreams, PuspoPravat (India), Sindh Courier (Pakistan), Orfeu.al (Kosovo), Alessandria Today (Italia), Atunis Galaxy Poetry (Belgio), Gazeta Destinacioni (Albania), Life (Abu Dhabi), Barcelona-Adabia (Spagna), CTHOTEM Revista Culturale (Argentina), Raven Cage, Raseef 81 (Germania), Antichità e Classique (Algiria), Amicizia delle persone N92024 EDAS Chronicle, The Dhaka Literature, An Ekushey Anthology, Pencraft International, Kavya Kishore, The Global Nation, bdnews24.com, The Daily Star, The Business Standard, Asian Age Online, Daily Observer (Bangladesh).
È autrice di tre libri di poesie: "Grass in Green" - disponibile in 30 paesi, "The Pearl Necklace", "Floating Feathers" e un libro di articoli "Split and Splice". Altri quattro libri sono attualmente in lavorazione.
Gestisce un progetto e un gruppo di scrittura di poesie internazionali, chiamato Life in Lyrics. Vuole creare ponti di comunicazione per letterati in tutto il mondo attraverso questa piattaforma. Tiene workshop qui per creare lettori e suscitare interesse per la lettura e la scrittura per le giovani generazioni. È membro della World Writers' Union ed è stata riconosciuta come World's Contemporary Writers 2024 in un paio di antologie.
Ha prestato servizio come membro della facoltà di inglese commerciale presso la Chittagong University of Engineering and Technology. Attualmente è direttrice della prestigiosa organizzazione per lo sviluppo delle risorse umane, Continuing Education Centre (Bangladesh) e Cansaz Services and Distribution LLC (Canada). Con 27 anni di esperienza, è una stimata formatrice di Business English e Communication Management.
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"Cuori sussurranti"
Nella prima ombra del mattino,
In silenzio il mio cuore sanguinava.
Hai sentito la mia agonia?
O era la tua stessa angoscia,
Che ha raggiunto e toccato la mia essenza?
Le distanze nella materia e nella massa rimangono,
Ma i cuori amorevoli possono sentire il dolore;
Il silenzio non è mai vano,
I cuori guariscono, attenuano i tormenti.
Le amicizie e la fiducia non hanno bisogno di essere raccontate;
Raggiungere le anime è meraviglioso da vedere.
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"Amore infinito"
Sotto il ciliegio in fiore lei sta,
I suoi occhi luminosi brillano come stelle nel mare.
Fate rosa che danzano nella brezza gentile,
Battito cardiaco palpitante mentre la fanciulla respira nervosamente;
Aspetta il suo amante questa volta, ogni anno.
L'ultima volta non lo incontrò, per paura.
All'improvviso il tempo si fermò mentre le lettere cessarono di apparire;
Aspettò ancora che il suo amante riapparisse.
Oggi mentre sta in piedi con le guance rugose e lentigginose,
Il giorno sembra più scuro e molto tetro;
Venti tempestosi e alta marea crescente del mare al suo apice,
I capelli bianchi come la neve soffiano oltre i venti, inizia a parlare.
Sorride mentre l'ombra ondeggia sulle onde;
Le mani sollevate avanza per abbracciare...
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TASNEEM HOSSAIN

lunedì 10 febbraio 2025

POESIA = ABEERA MIRZA


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1. "Game of Fate"
È un gioco in cui nessuno può vincere,
È un gioco d'azzardo, pieno di peccato.
Eppure senti un vincitore nella tua mano,
Solo una sensazione, difficile da capire.
Vai avanti e fai la tua scommessa,
Cadendo sempre più in basso nei tuoi debiti.
Vincere non si può fare!
Ma ovviamente è un gioco, è tutto solo divertimento.
Girando e girando, in tondo,
Essendo avvitato dritto nel terreno.
Valeva la pena correre questo rischio?
Sei felice o stai solo fingendo?
Col tempo la verità mostrerà la sua brutta testa,
E la scelta che hai fatto ti chiederai invece.
Nessuno è un vincitore, la morte è il nostro destino,
La vita continua, non aspettare mai.
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2. "Un messaggio di speranza"
Passi la vita a dirti che non sei abbastanza bravo. Poi arriva qualcuno e cerca di smascherare il tuo bluff.
Inizi a sentire il tuo valore prima che il martello si schianti.
Poi il tuo amore afferra la tua autostima e la caccia dalla città.
Di nuovo andato e lasciato in un mondo che sfuma nel nero.
Saluti la tua gioia, credendo che non tornerà mai più.
Senti qualche scintilla qua e là ma la fiamma non si accende mai.
Ti asciughi le lacrime mentre i giorni diventano notti.
Vai avanti, guarda avanti e muoviti verso il domani.
Il dolore di oggi ti sta preparando per la felicità di domani.
Per quell'anima che hai cercato, la persona che vuoi trovare,
Potrebbe essere proprio dove non stai guardando, come un pensiero nella parte posteriore della tua mente.
Il tempo è solo uno spazio tra dove sei stato e dove andrai.
L'amore è più di un sentimento, è un aiuto per aiutarti a crescere.
Io sono un simbolo, che il cuore trova la sua strada. Anche quando ho difficoltà, so che andrà tutto bene.
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©ABEERA MIRZA ==============
Nota bio-bibliografica:
Abeera Mirza è una poetessa, insegnante e medaglia d'oro per la letteratura inglese pakistana. Ha contribuito a oltre 200 antologie e riviste internazionali e ha vinto numerosi premi per la sua poesia.

domenica 9 febbraio 2025

POESIA = SLAVA BOZICEVIC


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SLAVA BOŽIČEVIĆ - CROATIA & SVEZIA
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Slava Božičević è nata a Zagabria, Croazia. Lei si è laureata in medicina, giornalismo, medicina ecologica (miljőmedic. studie in Svezia, Univ). Slava ha lavorato come professionista su tutti i settori sopra menzionati sia in Croazia che in Svezia. Per 30 anni ha vissuto e insegnato nelle scuole della Svezia. Scrive: racconti, saggi, poesie, prose e articoli sui diritti umani, la pace nel mondo e l’ecologia.
Slava è autrice di quattro raccolte di poesie: due sono pubblicate in Svezia e le altre due in Croazia. L’ultimo libro “In Disfiance of Time” è stato tradotto in inglese e pubblicato nell’edizione Prodigy, Arizona, USA, 2023…
Le sue poesie si trovano in più di cento raccolte, antologie e libri pubblicati da case editrici in patria e all’estero. Le sue poesie sono tradotte in: svedese, inglese, tedesco, italiano, romancio, serbo, macedone, russo, greco, albanese.
Slava ha vinto molti premi per il suo lavoro. Inoltre ha ricevuto titoli di Dottore Honoris Causa per la literatura, (Serbia), per la Pace e i Diritti Umani in Libano, Germania ed il titolo di Ambasadore in diversi paesi.
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"IL TEMPO BENEDETTO"
Mi hai vestito con la tua tenerezza…
Tu mi tieni al caldo con il tuo ardente amore,
Mi culli tra le braccia della felicità.
Tu hai costruito il nido per me
Tu vivi per me.
Ti ho dato il mio cuore come dono
Anche tu a me.
Amo scomparire tra le tue braccia
E dimenticare il tempo.
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SLAVA BOZICEVIC
(Traduzione di Angela Kosta)

sabato 8 febbraio 2025

POESIA = KANG JEUNG-HWA


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La poetessa Kang Jeung-Hwa ha conseguito un dottorato di ricerca in letteratura e ha fatto il suo debutto letterario nel 1984 attraverso la rivista mensile di letteratura "Simunhak". Ha pubblicato 13 raccolte di poesie, tra cui "Il vento e il buio". Ha ricevuto il gran premio al 17° concorso Letterario di "Simunhak". In precedenza è stata 27° Presidente della Divisione Poesia dell'Associazione degli Scrittori Coreani e, attualmente è il 28° Vice Presidente dell'Associazione degli Scrittori Coreani.
"SAREI RINATA DI NUOVO COME UN ALBERO"
Se morissi, come un albero rinascerei
per essere forte quanto il vento mi scossa
per essere tanto inzuppata quanto a dirotto piovesse
per resistere al caldo all'inizio d'estate
sopportando il freddo gelido durante l'inverno
producendo gli anelli annuali nel corpo.
=
Se morissi, metterei di nuovo radici allo stesso posto
per non essere un vecchio albero solitario che le difficoltà supera
ma di essere forte anche se si vive in una breve vita.
Sarei molto soddisfatta della mia vita così com'è
se posso aiutare i piccoli alberi con tutti i supporti che posso dare
proteggendoli dalla minaccia dei temporali.
=
Alla fine della mia vita, dopo aver sperimentato così tante sciagure
nient'altro rimarrebbe, oltre ciò desidero
se potessi morire per proteggere gli alberi vivi
con il mio sostegno.
*
KANG JEUNG-HWA =
Tradotto da Angela Kosta

giovedì 6 febbraio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = FRANCESCA LO BUE


LETTURA PER "IL PELLEGRINO DEL'ALBA"
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Questa raccolta di poesie costituisce una mappa complessa della più recente produzione della Lo Bue, la quale già con il titolo dell’opera propone una metafora poetica nella quale la tradizione si lega al rinnovamento. Infatti, il pellegrinaggio evoca un viaggio nel quale la creazione prende inizio dalla speranza di una novità arcana che trova la sua immagine nell’idea dell’alba che richiede il dischiudere della corolla del fiore di un nuovo giorno.
Tutto ciò è possibile nell’ermeneutica consueta di questa poetessa che da sempre concentra la sua attenzione magica e rivelativa sulla parola. Si tratta in senso dinamico di una vera e propria poesia errante. La raccolta di poesie è, come di solito accade nelle opere precedenti, arricchita dalla doppia versione delle poesie in lingua italiana e in lingua spagnola, che non rappresenta un lavoro di traduzione reciproca e ambivalente ma piuttosto permette la convergenza preziosa di due filoni linguistici.
Di fatto, la lettura meditativa di questo libretto ci permette attraverso la diversità dei testi poetici, una fruizione dell’opera creativa in cui assistiamo all’avventura acrobatica ed enigmatica della semantica ermetica della parola e pellegrina di un’alba portatrice della speranza di una nuova era di pace. Così la poesia assume un tono profetico anche se in questo viaggio spesso trionfa il negativo.
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AURELIO RIZZACASA

POESIA = ILEANA PASCU


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dalla Romania
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1. "Primavera, dolce armonia"
Si riflette nei tuoi occhi, il giacinto in fiore
Il suo delicato profumo emana dalla rugiada mattutina
È primavera nel tuo corpo, la natura ti coccola
La magia dell’inizio del tempo, te lo insegna
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Ti inneva di petali, dei vecchi rovi
Quando tagli l’erba, la raccogli nel palmo della mano
Ascolta il cuculo che canta, implorando il suo amore
Tra i rami verdi, annunciando che la primavera sta arrivando
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Dalle piogge torrenziali la terra si risveglia
Facendo un passo più forte, ti afferra i piedi
Ti nobilita subito, con grandi energie
Ciò che il tuo corpo inonda, il tuo cuore si abbandona
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Si guarda intorno, come è sbocciata la terra
Come il cielo è limpido e come soffia il vento
Con la sua brezza fresca, ti spinge a essere gentile
Speranza e amore, custodiscili nel tuo seno
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Le allegre farfalle volano di fiore in fiore
A loro piace la dolce primavera come noi
Tu, che mi guardi nell’infinito blu-verde
E nell’arco dell’arcobaleno mi vesti in silenzio.
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"...21 Gerar *25 ...."
Oggi ho sigillato il tuo ombrello sulla terra
Ti ho stretto la gola con i chiodi con il mio pensiero
Il tuo ritratto, l'ho proiettato sulla retina, per portarlo tra le lacrime
Le tue parole gentili viaggiano senza ostacoli attraverso l'orecchio interno
Provoca vertigini, respiro affannoso e coltellate alla nuca
Le tue carezze sfidano anche adesso la mia pelle
E l'anima mia, l'ho protetta sotto la tua buona anima
Veglia su di me, insieme a tutti i miei angeli
Affitta spazio nei miei sogni
E di notte, porta luce e chiarezza
E lascia che il giorno sia la mia ombra... ininterrotta!
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ILEANA PASCU
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ileanapascu22@gmail.com

martedì 4 febbraio 2025

POESIA = MARIAPIA QUINTAVALLA


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Maria Pia Quintavalla, nata a Parma e vive a Milano. Suoi libri: Cantare semplice, ‘84; Lettere giovani, '90; Il Cantare, ‘91;Le Moradas,’96; Estranea (canzone) 2000, nota di A.Zanzotto; Corpus solum, 2002; Album feriale, 2005; Selected Poems, Gradiva 2008 N.Y.; China, 2010; I Compianti, 2013/ 2015; Vitae, 2017; Quinta vez, 2018, Estranea (canzone), ristampa riveduta,2022, Saudade, Puntoa capo editore. Antologie, ultime: Braci, Bompiani 2020, La Poesia italiana degli anni ottanta, IV a cura di Sabrina Stroppa. Pensa edizioni, UniTorino, 2022. Dal 1985 ha ideato la rassegna Donne in poesia, di cui ha curato antologia, e i seminari: Le Silenziose dal 2013 Book City, Milano; Le Curatrici, Scrivere al buio, Muse / Autori / Resurrezioni, La giovinezza del canone. Ha curato Bambini in rima/La poesia nella scuola dell’obbligo, Atti su Alfabeta 1988. Coppie del Novecento in poesia, Pilotta, Palatina, Parma, 2018. Pluritradotta. Collabora a Poetry Sound Library a cura di Giovanna Iorio e Italian Poetry Review. Ha condotto laboratori di scrittura - a Lettere - Università di Milano.
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1)
Tu sei di specie piccola
mansueta, che ricalca i solchi di sabbia
nel terreno e con le mani bisbiglia
parola strane come le bestemmie
e piange sangue dagli occhi,
come i santi e gli ebeti in sordina.
sii tranquilla, niente di tutta questa
morte ti avvicina.
* (da "Album feriale" " 2005 _ Ed. Archinto
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2)
E’ là in un’aura dolce che ti seguirà rinato, a passo lento
dentro l’erba
per sempre tu ne varchi il cerchio,
lo attraversi ne esci, poi ritorni;
la passeggiata vola ai piedi, danza
su acqua scalza
= Come potere trattenerti non sappiamo,
ma infine, come nel gioco della retina
ed un suono tra cciato trattenuto,
risuona stretto a me un a b b r a c c i o
di conchiglie vuote.
* da "Quinta vez"2018-Ed. Stampa 2009
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3)
Benedetta sia l’unione
fra me e lui perché dissolve
'onda nera di moscerini che tagliava l’aria
gettando il nero su di noi, il suo vento.
Benedetto sia il corpo che trascende
accende e taglia l'aria in una diagonale pura
rende l'amore una tangibile cosa,
una provata medicina
e coglie rose che non cogliemmo
dal grigio fumo dove non saremo stati,
che dal divieto alla gioia, noi
non abbiamo udito  
dalle nostre orecchie sincere -
* da "Saudade" 2024 - Ed. Puntoacapo
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MARIAPIA QUINTAVALLA