tag:blogger.com,1999:blog-67535361806264992742024-03-18T20:27:39.999-07:00PoetrydreamAntonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.comBlogger3053125tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-28833000982386026852024-03-18T03:08:00.000-07:002024-03-18T03:08:23.925-07:00POESIA = GETULIO BALDAZZI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw2LClgLvJViTiWvTsGbUM84WriAPku0ZnP3fsCrRy2RuJDo7CwNJP2jgEktu7uXlRh7wVQPQ9JWx4IDEoyB9Y_Ob6qb_F0IbCRIhve9qGUlxSz9dofLniGWeYWd7jhwhaZ_qeOc7H7sJfZ0bNdSGosECKmNvgNr49rbuG2dFX0U4AhP20zwMkiEaMfbA/s491/GETULIO%20BALDAZZI.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="491" data-original-width="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw2LClgLvJViTiWvTsGbUM84WriAPku0ZnP3fsCrRy2RuJDo7CwNJP2jgEktu7uXlRh7wVQPQ9JWx4IDEoyB9Y_Ob6qb_F0IbCRIhve9qGUlxSz9dofLniGWeYWd7jhwhaZ_qeOc7H7sJfZ0bNdSGosECKmNvgNr49rbuG2dFX0U4AhP20zwMkiEaMfbA/s200/GETULIO%20BALDAZZI.jpg"/></a></div><br />
"Mutazione"<br />
S'impennavano i rami sopra il monte<br />
come sciarpe su visi intirizziti<br />
E quelmonte era grigio. / E irami appena<br />
disegnati dagli occhi si orientavano<br />
al transito dell'aria condensata.<br />
-<br />
Nascevano alberi da ignote crepe,<br />
fenditure col dono della vita.<br />
-<br />
Trascorrevo l'asperità dei tronchi,<br />
i nodi di propaggini scomparse.<br />
Le cince sventagliavano colori.<br />
E i colori parevano il tuo volto.<br />
Sicciavano ramaglie dalla nebbia<br />
che diradava,<br />
e dai legni cariati,<br />
pulésco, uscivi a rinforzare il mondo.<br />
-<br />
Ondeggiavano liquide le ragne<br />
a sud dove moriva l'orizzonte<br />
sbarrato dalle case./ E l'orizzone<br />
era antico/ trafitto da futuri<br />
grattacieli.<br />
Il tuo sguardo era il trreno<br />
verde negli occhi della primavera,<br />
lw dita i rami fragili del fico,<br />
e il sorriso gli squilli dell'allodola<br />
sfuggita ai cacciatori/ E quell'allodola<br />
era antica / dai cielo sopraggiunta<br />
dellEden,/ con il becco che serrava<br />
dei pruni che spezzavano le spine.<br />
-<br />
Nel cupo la lacustre acqua crespavano<br />
le oche / le piume immobili nell'aria.<br />
E quell'aria ero io./ Ero l'umida aria<br />
antelucana./ Dall'umidità<br />
sbucavano i pennelli delle muffe.<br />
E quella muffa ero io / dentro l'aurora,<br />
enorme muffa di penicillina.<br />
******<br />
"Vita" ( a Clara)<br />
Se la sera screziata affina i passi<br />
con scarpe di vernice acuminate,<br />
il tuo viso s'inalba e assembra giorni<br />
di rondini lanciate a pieni voli.<br />
-<br />
Spersi suoni si orientano all'opale<br />
acerbo del lampione. / L'acqua al soffio<br />
lungo del vento riscintilla e sbozza<br />
immagini sommerse./ Tremolio<br />
lieve di echi scampati alla rovina<br />
che il cuore sfiora e accosta a nuove voci.<br />
-<br />
Ti rispecchiavi, ridevi, ed era vita<br />
la fontanella nel giardino i colto.<br />
Indulge l'ora a soppiantare i gesti<br />
di mani tormentate. / Cade il vecchio<br />
tedio di figlia in compiti di madre.<br />
-<br />
Più nudo il tempo mi si porta via:<br />
brincello rassegnato dentro il gorgo.<br />
-<br />
E' rosso il sole obliquo sulle case<br />
che sanno trattenere le memorie.<br />
-<br />
Raggiungerai imbiancata di parole<br />
il limite che stempera gli affanni.<br />
-<br />
Così è l'intreccio astuto della specie.<br />
**<br />
--- Dal volume "L'unica bellezza" Editoriale sette - 1988<br />
***<br />
GETULIO BALDAZZIAntonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-66686819079546310492024-03-17T09:30:00.000-07:002024-03-17T09:30:36.446-07:00POESIA = LUCA ARIANO<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY9hO_v10D1fQFUbae7pdTBHAENdj0tmL-Ha1anW48iU0YhncTaKSb1wxpD9fI0q-6qcGTEELdo7FPn6A0QJa0qhlwx6P6ScnrnHkzQ-TmcQ4PYe7ojCkHr9H_xR_tmfq-P6W2QvOFYS9-dGzfmqbhHnqdpToCHH-6OupezQOotXvXEjj06aoJF7sxnSg/s1218/LUCA%20ARIANO%20FOTO.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="1218" data-original-width="1008" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY9hO_v10D1fQFUbae7pdTBHAENdj0tmL-Ha1anW48iU0YhncTaKSb1wxpD9fI0q-6qcGTEELdo7FPn6A0QJa0qhlwx6P6ScnrnHkzQ-TmcQ4PYe7ojCkHr9H_xR_tmfq-P6W2QvOFYS9-dGzfmqbhHnqdpToCHH-6OupezQOotXvXEjj06aoJF7sxnSg/s200/LUCA%20ARIANO%20FOTO.jpg"/></a></div><br />
**
** I **<br />
Chi ricordava i giorni di pioggia?<br />
Eppure sono scesi come doni antichi<br />
ma nessuno cura più quei boschi,<br />
borghi sopolati e letti colmi<br />
di rami e rifiuti.<br />
Tracimeranno oltre i campi<br />
e ti parrà tempo di risaie<br />
ma è solo il miraggio di una coda<br />
d'inverno: ma rrivò la stagione?<br />
Resti di ponti romani ancora lì,<br />
frutto empirico di architetti<br />
videro legioni partire per guerre,<br />
difendere confini labili.<br />
Sono ancora bene armati i barbari<br />
in tuta mimetica a sparare folle:<br />
depredarono campi prima del felo<br />
gettando cadaveri in pozzi.<br />
Giungerà il momento di lagnarti<br />
dei decenni passati, botteghe<br />
e cibi delle feste;<br />
con ancora il profumo dei bomboloni<br />
l'amore un gesto lento da assaporare<br />
come il profumo del cafè appena salito.<br />
**<br />
** II **<br />
Quasi un fuggire dopo la malattia<br />
dalla nebbia della Bassa<br />
in autostrada, ma è solo un precipitare<br />
nella pioggia lombarda<br />
Chiuderai l'anno con gli spettri<br />
e i loro volti più sfocati,<br />
album di foto perdute in traslochi,<br />
case da vendere in fretta,<br />
forse per celare il passato.<br />
Finirai come quel vecchio<br />
che si crede morto da dieci anni?<br />
Preparato tutto il terreno per l'oblio,<br />
suo antidoto ai social, a quei negozi<br />
ultimo appiglio di giovinezza<br />
quando credeva di costruire il tempo.<br />
Qui le bombe quasi una festa:<br />
chiudono gli occhi come nulla fosse<br />
e per te basta un bacio,<br />
magari prima di una notte di brina.<br />
Giacomo quando uscì dal portone<br />
di Via Pisanelli pensava un altro giorno<br />
di lotta ma quel colpo in testa<br />
e Via Arnaldo da Brescia<br />
l'ultima parola letta con gli occhi sbarrati.<br />
*<br />
LUCA ARIANO
**<br />
Luca Ariano (Mortara – PV 1979) vive a Parma. Di poesia ha pubblicato: Bagliori crepuscolari nel
buio (Cardano 1999), Bitume d’intorno (Edizioni del Bradipo 2005), Contratto a termine
(Farepoesia 2010, Qudu 2018) oltre a testi presenti in varie antologie. Ha curato Vicino alle nubi
sulla montagna crollata (Campanotto 2008) e Pro/Testo (Fara 2009). Nel 2012 per le Edizioni d’If
è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo –
Mazzacurati. Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Moro con
una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato
alle stampe Ero altrove, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2018 per Qudu è uscita una nuova
edizione di Contratto a termine con la prefazione di Luca Mozzachiodi. Sempre nel 2018 ha curato
il convegno su Pier Luigi Bacchini a Parma. Gli atti sono stati pubblicati nel 2022 per Ladolfi
editore (Quel problema del cielo). Nel 2021 per Il Leggio Editore nella collana di Gabriela Fantato
ha pubblicato La memoria dei senza nome con una prefazione di Alberto Bertoni e un’intervita di
Luigi Cannillo. È redattore di Atelier e di Versante Ripido. Dirige per Bertoni la collana di poesia
PoesiaLab. Organizza numerosi eventi a Parma. Sue poesie sono tradotte in francese, spagnolo e rumeno.Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-17022138032099230782024-03-17T02:58:00.000-07:002024-03-17T02:58:26.888-07:00SEGNALAZIONE VOLUMI = MARCO PETRUZZELLA<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4p7l3UwpwXrwImh2KSZIvMY2Wcjb4Mg_OeIYUXaY5v7EEBoFdVDrxXcOImMIAtI_xXGaSw-4FGDAXE5QMM5b9_QGuhdRSRgSUqQ-IKHwn28AHEKvnDMY405AeUVqJFXIjB8guVCo7eAXyNpKG2N-xA4JQdagOucHsKHCwFw8lDFK8Rl1MjFdjZqYDLmE/s220/petruzzella%20COPERTINA.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="220" data-original-width="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4p7l3UwpwXrwImh2KSZIvMY2Wcjb4Mg_OeIYUXaY5v7EEBoFdVDrxXcOImMIAtI_xXGaSw-4FGDAXE5QMM5b9_QGuhdRSRgSUqQ-IKHwn28AHEKvnDMY405AeUVqJFXIjB8guVCo7eAXyNpKG2N-xA4JQdagOucHsKHCwFw8lDFK8Rl1MjFdjZqYDLmE/s200/petruzzella%20COPERTINA.jpg"/></a></div><br />
**Marco Petruzzella: DiStanze – Edizioni Progetto cultura 2023 – pag. 58 - € 11,00<br />
Opera prima di un funambolico cinquantaduenne che affonda con elettrizzante eleganza tra la musicalità degli endecasillabi e la fulmineità del verso breve, offrendo quel ritmo propizio alle occasioni del quotidiano e contemporaneamente alle vertigini del dubbio filosofico. Componimenti presentati in due distinti gruppi: “Giovanili” e “Moderne”, intimamente connessi ad un arco di tempo che segna con arguzia rivelazioni a volte plasmate dal sentimento a volte decisamente provocatorie, in attesa di una scoperta o di una invenzione che sia anche spazio scenico o trappola per sgomenti e svelamenti.<br />
L’originale panorama si apre con il ricordo di una poesia di Ungaretti che illumina come un messaggio catartico e che porta con agilità verso la contemplazione della parola ricercata.
“Gentile/ Ettore Serra/ poesia / è il mondo l’umanità/ la propria vita/ fioriti dalla parola/ la limpida meraviglia/ di un delirante fermento/ Quando trovo/ in questo mio silenzio/ una parola/ scavata è nella mia vita/ come un abisso.”<br />
Affiora in queste poesie di Marco un venticello che provoca ed ammicca, che concede misure e accompagna attraverso accenni che conducono alla coscienza della realtà rotolante, che sorvegliano con cautela “fantasie color dell’ambra/ su primavere mai prossime a giungere” o capaci di piroettare “perso tra la folla/ e paura che folla non sia/ tra azzardi pindarici/ e vili svolte”.<br />
Il colloquio diventa accattivante. Dalla “critica, con aspettative antiche/ sedimentate/ marcescenti” al “fiore colorato/ dal colore del tuo/ nome” le dimensioni del simbolo si allontanano dall’equivoco che spinge all’illusione come fondamentale finzione imposta alla nostra esistenza rutinaria. La parola privilegiata accoglie improvvisamente le illuminazioni che si ripetono nel giro di una clessidra, trascinando nel possibile gli eventi che ci opprimono nelle frazioni del tempo. Una sorta di rispecchiamento diviene libertà di ricerca e la poesia afferma le ragioni delle aspirazioni e delle lacerazioni, nella struttura che vagheggia la musicalità adamantina.<br />
Le più semplici occasioni diventano l’incipit di un pensiero e di un gorgheggio così: “anche il fracasso di una betoniera/ se mischiato alla nebbia e/ al capriccio di un bambino/ col loden verde degli anni di piombo” è l’armonia di una rivelazione concreta.<br />
Poesia per quadricromie e figurazioni mai oziose, con il suo andare ondulatorio e flessibile, con lo sfiorare memorie o con l’avvolgere significanze zeppe di metafore.<br />
*<br />
ANTONIO SPAGNUOLO
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-51976208399862834632024-03-16T01:53:00.000-07:002024-03-16T01:53:24.280-07:00SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLfLHq-_uEh-YuKD0tNx3dCISo43h_MfjTwoyO73sAIu7LTWAJR6zY8TH4H2hs_lkD64RNdmiNG7Gxpet0nAlxyYjG5V5Ilz2_SDf1etmqU5vTAMOqA_PwyvhUDT14bvjv03QdZmV0sKC16bqqciAeG1kO17CwusFcyUSwO3foY8Lf7q_iTUlqMowPO0Y/s220/COPERTINA%20FUTILI.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="220" data-original-width="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLfLHq-_uEh-YuKD0tNx3dCISo43h_MfjTwoyO73sAIu7LTWAJR6zY8TH4H2hs_lkD64RNdmiNG7Gxpet0nAlxyYjG5V5Ilz2_SDf1etmqU5vTAMOqA_PwyvhUDT14bvjv03QdZmV0sKC16bqqciAeG1kO17CwusFcyUSwO3foY8Lf7q_iTUlqMowPO0Y/s200/COPERTINA%20FUTILI.jpg"/></a></div><br />
**
Antonio Spagnuolo: "FUTILI ARPEGGI" - Ed. La valle del tempo 2024 - pag.120 - € 14,00 - con un saggio critico di Carlo Di Lieto<br />
" Antonio Spagnuolo, il Poeta della Delicatezza"<br />
La prima cosa che balza agli occhi, di questa preziosa silloge poetica, è la musicalità, il ritmo, spessissimo resi con il verso principe della Poesia Italiana: l’endecasillabo, che è anche il verso che più si adatta all’ampiezza dell’emissione vocale dell’uomo. Poi c’è la presenza dell’inconscio, del subconscio, del subliminale, permeati da un’armonia soave che si lascia prendere come un cucciolo al ritorno del suo amico umano; certo è difficile, ma se si superano le difficoltà dello scenario, essa si concede tutta al possesso del poeta.<br />
Affiora nei paesaggi il mare, appena aggrinzito da un venticello che provoca, ammicca, pronto a concedersi a colui che con intelligenza d’intuito si sappia adeguare alla sua misura, per poi lasciarsi condurre alla coscienza; lo stesso venticello che ritroviamo negli accenni di un cielo non dissimile dal mare; uniche condizioni su entrambi: un lettore attento e consapevole.<br />
È uno scenario teso all’apparizione, all’emersione, al lampo dello spirito indirizzato all’Oltre.<br />
Il poeta, pur riscontrandolo, non si cura del tempo, inteso fisicamente, cioè secondo la comune tabella di: passato, presente e futuro, ma come percezione di una massa anonima, che si porge a chi tenta di carpirne il perché e il fine. Mi spiego meglio (e per questo mi perdonerete), citando un mio verso, sulla stessa lunghezza d’onda del poeta partenopeo: “…sogno nascente / in magma di pensiero.”<br />
Leggendo, si scopre in Antonio la presenza di un orecchio attento e fortemente musicale, perché la Poesia è Musica, prima ancora di essere immagini, figure retoriche e metalinguaggio.
Sono gli artifici letterari che la favoriscono?<br />
Aggirando la domanda, per avvicinarmi ad una probabile risposta, dico che ciò spiegherebbe le oggettive impossibilità di tradurre in altra lingua, con adesione al 100%, di un poeta straniero.
Il poeta si affida ad una sorta di alterazione della comune logica, per entrare nel subconscio, unico vero custode del passato e che, senza di esso, si avrebbe un anonimo presente ed un insignificante futuro.
Come non percepire il piacere, anche omofono, di Antonio Spagnuolo in questo verso: “nel tepore della malinconia”? Spetta ad essa il compito di accompagnarlo nel suo viaggio ultra-umano, non dissimilmente da Virgilio per Dante, poiché la nudità della realtà si mostrerebbe vuota di significati trascendenti. Ci vuole il Sogno per scardinare la grettezza della presente realtà sociale, riportando la visione di una natura (anche spirituale) meravigliosa, come sarebbe senza la contaminazione attuale.<br />
Ecco, tale è il compito del poeta; a lui la capacità di penetrare (e rendere all’onesto lettore) il tutto, che per essere compreso pretende un’attenzione ed un impegno simili a quelli di chi scrive nella ricerca della verità.
Spagnuolo ha la sua bella ed armonica tavolozza ove intinge i pennelli dei versi per trascriverli sulla tela/pagina. Sa che “il tempo avanza rapido oltre la porta” del suo subconscio. Perciò egli lo irretisce e blandisce con le parole, delicatamente piegandolo al proprio desiderio di sapere, per sé e per coloro che non hanno la fortuna di saper fare versi. Così, come detto in precedenza, il mare e il cielo hanno gli stessi connotati, perché egli non insegue il comune significato rilasciato dal vocabolario, ma li trasforma in impulsi per scoprire la realtà che, come dice Montale nella poesia “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale”, non è quella che si vede.<br />
La delicatezza di Spagnuolo rifugge dalla violenza dei colori accesi, predilige le tenui trasparenze “dell’acquarello”, che redige in simboli capaci di rappresentare i concetti.
Nonostante egli sappia i limiti e le amarezze che hanno segnato e segnano il nostro commino terreno, con il medesimo entusiasmo della gioventù, è capace di creare ed inseguire le favole alate che lo porteranno al sogno, e nessun acciacco o amarezza potrà mai lesionare. Esso sogno gli restituisce “dolce il ciglio dell’amata con il colore / della primavera”.
Dovrei citare tutta la stupenda poesia “Fusioni di guerra” (pag. 15) per quella capacità onirica e agitativa che Antonio consegna al suo reportage, prezioso e suggestivo. Ma sempre con una finezza di fondo che si lascia scandagliare dal nostro io, pienamente convinto.
Altra bella presenza in tante sue poesie ed è il suadente e raffinato erotismo che innalza il sapore del contatto “trasmutando la carne al tepore / delle alchimie”.
Notate, Spagnuolo non urla il fuoco della passione, ma bisbiglia il tepore dell’unione. Infatti suggerisce il suo grado di lettura: è “Meglio ancora afferrare il suono / che fluttua fra gli occhi come vela”. Qui spinge un po’ la delicatezza usata altrove, suggerendo un vocabolo più deciso: “afferrare”.<br />
Anche la religione è presente in lui quando scrive: “…Cristo stravolge la parola / per trasformare il futuro…” perché non sempre si riesce ad “allontanare provvide smemoratezze”. Nelle righe esprime un suo desiderio: “Qui vorrei
che mi abbandonasse un Dio / nel guscio dei miei sentimenti”, perché la crudeltà, non della vita, ma degli uomini, è meglio affrontarla armati di corazza.
Ci sarebbe tanto da dire sul suo convincente discorso che penetra nel cuore e nella mente fatto Arte Poetica, ma mi trattengo, non prima però di confessare che i suoi Futili arpeggi non sono né futili né semplici arpeggi, ma un crescendo di armonie che diventano Concerto del creato, nella pienezza della sua completa strumentazione.<br />
La modestia è dote dei Grandi.<br />
Mi complimento pure per la vena creativa, fresca ed originale, che dimostra come il cuore non invecchi mai. E che, per dirla con il Mario Luzi della poesia Diana, risveglio: “…tu ilare accorri e contraddici / in un punto la morte”.<br />
Tanto di cappello, dunque, per questa nuova raccolta di Spagnuolo, che conferma ciò in cui io credo fermamente, e cioè che i versi debbano essere musica intrisa di parole.<br />
Nella poesia Eppure (pag. 24), con una serie di distici, il poeta descrive la sua esistenza; sono versi studiati e precisi come il tiro con l’arco di un campione olimpico. Brillano, in uno stupore drammatico, due endecasillabi: “Eppure era soltanto l’altro ieri / che mi donasti un ultimo sorriso”. Nel dramma della scomparsa, vagola la delicatezza del sorriso di Chi parte verso chi rimane; un sorriso che arresta ogni cosa e stronca ogni forza.<br />
Ma non è tutto concluso; il compito del poeta spinge il Nostro a tornare alla penna, onde narrare la restante sua esistenza in una suadente, ammirevole, stupenda volontà di scrivere, per lasciare qualcosa di sé ed onorare i talenti che alla nascita gli sono stati assegnati.
Bellissimo è lo sviluppo della citata poesia, ove domina la ripetizione a distanza, ossia la figura retorica dell’Enumerazione, per l’incalzare delle parole in posizione non anaforica.
Prima di congedarmi dal Poeta, mi è d’obbligo e di piacere la citazione dell’altrove pure presente nel registro di Antonio Spagnuolo, ed è “un alito sfiorato, / inquieto nella ricerca di un sussurro / che anela ad una sorta di abbandono”.
C’è nelle sue pagine una sequela di endecasillabi che, come diamanti in un castone tutto d’oro, spiccano per evidente bellezza; alcuni dei quali li cito appresso, e si fissano nella mente appagata di chi legge. E sono:<br />
-“Affondo nell’eterno ad occhi chiusi”,<br />
-“…così cala il tumulto alla deriva / scivolando nell’eco di un richiamo”,<br />
-“…verso la mia tarantola, incompiuta, / alle rare inquietudini di carne”,<br />
-“Ormai la gioventù quasi scompare / nel molle desiderio, come stoppia…”<br />
-“…vertigine di foglie ormai ingiallite”,<br />
-“ Era il Calvario l’ultimo rifugio / dove il legno, confuso alle preghiere, / ha il segno della Croce”,<br />
-“Mordono la schiena le parole / che sembrano lampeggi d’infinito”,<br />
-“…nel perfido congegno delle stelle”.<br />
Ecc. ecc.<br />
Sono versi, degni di un futuro, che lasciano, in chi legge, l’appagamento di una soluzione.<br />
Quale?<br />
Quella che attende dentro di noi, docile e bellicosa, libera e prigioniera, musicale e muta, trasparente e colorata; aspetta nel subconscio per condurci all’Altrove.
Questa è la delicatezza di un poeta che ha sofferto, che ha saputo soffrire e soffre, con dignità e capacità di raffrenamento in grado di non scaricare il dolore sul lettore, che invece, nota, in lui, una grande umanità fatta Arte. Quella poetica.<br />
In conclusione, Futili arpeggi è un libro che vale la pena avere in evidenza nella nostra libreria, per rileggere ogni tanto qualche verso che ci rinfranchi e ci spinga ad andare avanti, convinti che tutto sia scritto, ma che tutto possa cambiare, nella speranza antica di una Guida, di un “filo da disbrogliare che finalmente ci metta / nel mezzo di una verità”. Questo scriveva Montale nella sua basilare poesia I limoni.<br />
*<br />
Getulio Baldazzi<br />
Lanuvio 14/3/2024Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-9436593276091414372024-03-12T03:05:00.000-07:002024-03-12T03:05:28.492-07:00POESIA = RAYMONDE SIMONE FERRIER<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKCy6omYhCcSBVGKoumYxRPxcdxjZo74eVe5-eu5Gl9D147C5fe2FncmhKF2xt8OnZ5kdG6ZX5wZgQPBo1d3pUsnPy__3ET_Zh9esFSKUpstZHlKM77697hDHqF7_2Axina7dn6Y_syAVzrGCJyQ2f34xm47ryUiLE9iEp51iQeApXr8I4qslxeeD7_bU/s960/foto%20Simona.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="960" data-original-width="867" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKCy6omYhCcSBVGKoumYxRPxcdxjZo74eVe5-eu5Gl9D147C5fe2FncmhKF2xt8OnZ5kdG6ZX5wZgQPBo1d3pUsnPy__3ET_Zh9esFSKUpstZHlKM77697hDHqF7_2Axina7dn6Y_syAVzrGCJyQ2f34xm47ryUiLE9iEp51iQeApXr8I4qslxeeD7_bU/s200/foto%20Simona.jpg"/></a></div><br />
**Il senso della vita**<br />
Il senso della vita lo dà la mano tesa<br />
al sorriso dell’impalpabile.<br />
La pazienza dell’ascolto, la lentezza del giudizio<br />
per giungere oltre l’orecchio oltre le labbra, oltre l’occhio<br />
ad esplorare ogni correlato mondo; ogni sfumatura dell’altrui io.<br />
Seppur silenziato, mezzo sepolto, che sta di fronte chinato<br />
o in piedi degno, ma indifeso e fragile.<br />
Il senso della vita lo dà l’arte di chi, di tocco delicato per sé necessita.<br />
Di chi, con il solo cuore venire ascoltato vorrebbe e ascoltare sa.<br />
La bellezza di chi, nell’altro non vede<br />
nemico potenziale, ma il proprio riflesso soltanto.<br />
Di chi legge nello sguardo oasi e non deserto.<br />
Di chi condivide pane, se capita fame; naturale ingenuità.<br />
Di chi, tutto rispetta, si cura del pianeta,<br />
innaffia, pota albero, coltiva orto, annusa fiore.<br />
Anche su orlo del dirupo.<br />
Di chi sente il color dolore, il color Amore-<br />
Di chi accarezza e nn offende bimbo, animale:<br />
ingenua purezza offerta.<br />
Il senso della vita, quando salute amore e pace<br />
- quando l'essenziale tace- prepotente sul seno affiora.<br />
Lo elargisceogni individuo grato al creato<br />
e degno del bene che gli si dà.<br />
Le persone capaci di volerne, quelle dotate di umana carità.<br />
Il suo senso sono loro, gli esseri di statura,<br />
le umili Persone con la maiuscola.<br />
***<br />
**Se ci sarò...non so bene***<br />
Non so bene se ciò in cui inciampo sono io stesso,<br />
i miai rami secchi che si nutrono dei miei trapassi,<br />
le mie radici fuoruscite che uralno mute<br />
ma mai paiono sazie d'oblio, di aberrazioni di luci e di abissi.<br />
Non so bene se è nella mia bramosia di possesso<br />
nella sua rovente freddezza che sono me stesso,<br />
o nella macchia rugginosa e nel martirio<br />
della mia vigliaccheri senza chiodi.<br />
Forse nel desertificarsi dei miei sogni,<br />
in qull'infierire a maledire ogni mia bella debolezza<br />
ogni mia celeste illimitatezza<br />
che la mia fine segnerò.<br />
Ad aggredire la mia parte migliore, della linfa vitale il rispetto,<br />
delle fronde e del frutto la lucentezza, esaltando il solo bellico potere<br />
di scudo d'anima della corteccia.<br />
Non so bene se cisarò, ma di tutto ciò non soccomberò,<br />
e nel vecchio me di un tempo e nella sua diafana purezza<br />
ogni tanto ancora bagnerò- se ci sarò -...<br />
e ancora non mi avranno annientato le mie stesse pecche d'ombrre<br />
la mia poca fede, la mia prepotenza,<br />
la mia indifferenza all'altrui sofferenza,<br />
nudo, pentito e con il cuore sanguinolento<br />
- testimone tu, mio Signore,<br />
a chiedere perdono dinnanzi a quel "me"<br />
che almeno un pò avrebbe potutto essere Te-<br />
imile mi prosterò.<br />
E se trasuderò di nuovo sangue d'Amore<br />
sarò presente al modo e a me stesso: ci sarò.<br />
**<br I>
RAYMONDE SIMONE FERRIERAntonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-58335824416288781882024-03-07T02:00:00.000-08:002024-03-07T02:00:20.519-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = GINO FIORE<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9A4j_z3JzasPbjdrsqKUJJogALO_7GoUzPfgu1_pBj7echRHOgysegXr0njRArAWhkpb9ohdd2ZJvDscIBZPwhAKPRlPDu_v-lam2qNSeMaPOP7U1fQ-fJQAvKIRRuklwFASb0rO9iubemCdl18eMCfZFDDm44YHUwPXDJIV47Zmq_c5ECuBX5gkb3vc/s2238/COPERTINA%20IL%20FIUME%20E%20IL%20MARE%20di%20Gino%20Fiore.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="2238" data-original-width="1404" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9A4j_z3JzasPbjdrsqKUJJogALO_7GoUzPfgu1_pBj7echRHOgysegXr0njRArAWhkpb9ohdd2ZJvDscIBZPwhAKPRlPDu_v-lam2qNSeMaPOP7U1fQ-fJQAvKIRRuklwFASb0rO9iubemCdl18eMCfZFDDm44YHUwPXDJIV47Zmq_c5ECuBX5gkb3vc/s200/COPERTINA%20IL%20FIUME%20E%20IL%20MARE%20di%20Gino%20Fiore.jpg"/></a></div><br />
***<br />
"L' amore come forza salvifica, come esperienza liminare, come rassicurante approdo" "Nel diluvio" di Gino Fiore<br />
"La preghiera è 'discesa della mente nel cuore' dicevano i Padri e così è il silenzio. Ma anche salita del cuore alla mente. Nel silenzio si discende come si discende nella preghiera e nella poesia per ascendere al sacro". (Lucianna Argentino, da La Parola in ascolto)<br /> Riprendo solo ora, dopo anni, e con un cruccio acuto per aver perso una lezione di umiltà e di vita, in quanto il poeta, di cui qui si disquisisce, aborrisce il vuoto clamore dei salotti e la futile partecipazione ai premi letterari, ad eccezione dell'annuale e mitico Premio di Poesia "Libero de Libero" dove omaggia l'illustre concittadino con la declamazione di alcune celebri poesie e, avallato anche da fervide e toccanti testimonianze sul fraterno amico, il discorso su "Nel diluvio", uno dei volumi di liriche più suggestivi, luminosi, intensi e intrisi di respiro dell'essere, alla ricerca del Nostro Dio Supremo, Alfa e Omega della nostra esistenza, in perpetuo viaggio verso il Porto dell'unica Certezza, Salvezza in un diluvio eterno sulla terra, come recita, appunto, il titolo Nel diluvio (Fondi, Edizioni Confronto,1996), confluito nella solare e graffiante Opera Omnia Il fiume il mare-tutte le poesie- in cui farò anche qualche breve incursione (Marina di Minturno, Caramanica, 2013, prefazione di Pasquale Maffeo, dal titolo significativo Lo sguardo e il verso, e in appendice con una ricca bibliografia e importanti note critiche a firma di Guido Ruggiero, Mauro Corradini, Giorgio Agnisola e Alida Sessa che ripercorrono, attraverso una serrata disamina, il percorso di Gino Fiore, come poeta, scaltrito attore e drammaturgo). Già Pasquale Maffeo, con mano ferma ed esperta di ermeneuta, nella estesa, partecipe e dotta prefazione al testo originale, che è una ricognizione del lungo viaggio del Nostro Autore, evidenziava la sua incessante crescita, di volume in volume, "il suo travaglio di ricerca formale" (p.6), la sua "mano severa, mano che ha sceverato, ritoccato, riordinato", ripassando "al vaglio, potando e ampliando, il corpus via via articolato della terza silloge. Tappa, questa, riassuntiva ed emblematica di frastagliate fabulazioni, autobiograficamente speculare, affrancata dai tributi retorici e di stagione. Nel sinuoso divenire s'era diramata una filigrana che in trasparenza, controluce, coi suoi nodi e i suoi raccordi rimarcava una limpida nervatura" (p.7). Superfluo, inoltre, è ricercare nell’opera di Gino Fiore possibili ascendenze letterarie italiane e straniere o referenti poetici e drammaturgici, pur presenti, in quanto l’autore, talmente abile e scaltrito nel mestiere, riesce benissimo ad assimilare, introiettare, personalizzare e sublimare il riporto, come se le voci dei suoi “compagni di viaggio” fossero la sua, si confondessero nella sua e la sua voce si annullasse, amalgamasse in quella altrui, in quanto affinità elettive, lo stesso “io” parcellizzato e unificato nella stessa anima palpitante gli stessi battiti solari di un amore universale, così trascendendo l’esperienza strettamente personale, pur facendo sempre emergere il suo timbro soggettivo. È nel Diluvio il canzoniere d'Amore nel senso lato dell'accezione, nel quale, come ancora con acribia rileva Pasquale Maffeo, "si ritrovano le coordinate d'una geografia, d'un paesaggio etico-sentimentale nel quale Fiore riscrive la sua memoria d'uomo e proietta la carica pulsiva del suo presente, la sua inquietudine esistenziale", attraverso "filoni" che si dipanano su oniriche fascinazioni, aperte a crescite improvvise" (p.7).<br />
Le tematiche, che Gino Fiore predilige, sono quelle universalmente riconosciute con cui l'umanità quotidianamente fa i conti e si misura e che vanno, in primis, dagli affetti familiari, comprendenti bellissime e struggenti liriche dedicate a moglie e figli, agli aspetti sociali, in un mondo sconvolto da catastrofi e paure nucleari, dai problemi strettamente personali a quelli esistenziali sostenuti da un credo religioso fortemente invocato e professato sulla terra come porto di Amore, Salvezza e beatitudine eterna.<br />
Prendiamo, appunto, come emblema di questa sete, di questo Fuoco d'Amore, una delle tante poesie, che si apre, come un ventaglio, a molteplici significazioni, carattere polisemico, felicemente ambiguo della poesia, per evidenziare anche come il poeta abbia operato dal punto di vista linguistico e da quello immaginifico, sul testo, attraverso il cosiddetto labor limae, dal momento che "Se sapremo", di cui mi occuperò, confluisce nella succitata Opera Omnia, Il fiume e il mare, magistralmente ritoccata, questa volta, non togliendo ma sostanzialmente aggiungendo, mediante un procedimento inverso di quello che di solito si adotta intervenendo sulle varianti.<br />
Ma importante e utile, per non dire chiarificatore, sarebbe vedere, attraverso un processo di collazione, di comparazione tra il testo originario e quello dell'Opera Omnia, come da me svolto, e qui non si può per ragioni di spazio, ripromettendomi di affrontare questo lavoro in un'altra sede, anche il criterio che il poeta ha adottato teso a rastremare, a togliere più che aggiungere, attraverso cui ottiene, alcune volte, risultati soddisfacenti, e altre, addirittura, strabilianti, intervenendo sul respiro poetico, sull'orchestrazione strofica e soprattutto su una incisiva sintesi, facendo rimanere, come negli ermetici, la parola ossificata, scarnificata, depurata, essenzializzata. Il tutto in un processo di scavo laborioso che attesta nell'uno (quello di integrare, come nella poesia esaminata) e nell'altro caso (quello di folgorare, rastremare) la scaltrita perizia e la scrupolosa meticolosità dell'artista.<br />
Evidenziata questa precisazione, è il caso di riportare integralmente le due versioni, quella originaria e quella dell'Opera Omnia, per far notare i vari passaggi operati. "Nel diluvio" abbiamo: "Se sapremo guardarci negli occhi/eviteremo alle foglie di tremare nel vento,/all'acqua di correre, all'erba/di crescere,/alla vita di finire./Se sapremo tenerci per mano/non ci lamenteremo/del figlio che cresce in fretta,/dell'invito che tarda a svanire./Se sapremo camminarci accanto/sereni andremo nel mondo"(p.35). Invece, ne "Il fiume e il mare": "Se sapremo leggerci negli occhi/avrà voce il silenzio lungo il giorno/. Guardando foglie immobili nel vento non sentiremo scorrere/l'avviso che precipita a finire/. Se sapremo tenerci per la mano/senza toccarci, non un lamento/spunterà sul figlio che già stacca/l'addio e s'inoltra e dispare/. Se sapremo condurci inseparabili/ alle svolte
dell'insidia, se sapremo/ tacere d'un amore che non chiede/più parole, la morte poi verrà/ senza sgomento all'ora giusta" (p.43).<br />
La prima stesura è un unico blocco forse troppo compattato e compassato dal punto di vista strofico, non pausato, non contrassegnato, da quello spazio bianco tanto caro soprattutto agli ermetici, per la meditazione, la compartecipazione poeta-lettore, anche se mirabilmente sostenuto dall'aspetto anaforico di quel "se" ripetuto alla fine di ogni interpunzione che proietta la sete di vivere in un tempo infinito o indefinito e ossessiona come un monito evangelico la coscienza dell'essere di perseguire la via della Vita, la strada della salvezza, della Certezza eterna per non permettere "alla vita di finire", per imparare a "saper tenerci per mano", "camminarci accanto", sereni andare nel mondo, amare e vivere e rincorrere "il sogno nella luce" ("Questa non è una poesia", p.318). Certo, speranza o consapevolezza di guardarci, specchiarci nell'altro, fermando, attraverso la poesia, la fantasia, la fede dell'Amore o nell'Amore, gli elementi naturali, annullando anche il tempo. Ma la prima stesura, forse, viene assoggettata a una eccessiva incisività, mentre la seconda risulta più intrisa di lirismo, circostanziata, più scavata per lasciare affiorare sempre di più la solarità dell' interiorità, il tormento dell'essere nel perseguire una via fatta di silenzio, lo specchio della coscienza aperta al monito e al raccoglimento, all'ascolto del Verbo, del Redento. I verbi del primo blocco della versione originaria fino al quinto verso "alla vita di finire" delineano il tempo della fissità, dell'immobilità, del fermare, del crescere, dell'impedire "alla vita di finire". Nella strofa della seconda stesura, invece, il tutto viene affidato all'auscultazione del silenzio, ovvero della voce interiore, della pienezza dell'Essere, della Parola, del Verbo fatto carne, sangue nel tentativo di sconfiggere il nostro deserto, i giorni inariditi, alla riscoperta della Voce, del sogno d'Amore. Le risorse foniche dei cinque versi iniziali, ma questo si può estendere all'intera lirica, sono affidate alla reiterazione incessante e insistente della "e" e soprattutto della "r" che mira ad arrestare questo processo di disfacimento, di agonia della vita. Questa lirica dell'opera Omnia è, nel complesso, intrisa di un respiro ossessivo per la vita, affidata tutta a uno scarto linguistico, a una struttura ossimorica, per meglio svelare il senso dell'Essere, per poter potenziare ulteriormente le risonanze musicali, l'aspetto contenutistico e quello iconico-immaginifico che si aprono a una radiosa trasparenza o solarità delle immagini, assente nella prima stesura.<br />
E’ una tenzone, si potrebbe dire, tra il giorno, che simboleggia l'Amore, o il sogno dell'Amore, e la Notte, in cui si identifica la Morte, la distruzione del sogno, "l'avviso che precipita a finire", davanti al quale o contro il quale bisogna resistere perché esso non si verifichi, la parola blaterata non sostanziata, inverata dal palpito e il Silenzio che invece esplode come "Voce", come tuono, auscultazione “lungo il giorno”, per poter tenere sempre desto il "Vento", non quello fisico, temporale, ma quello della Coscienza, del Risveglio.<br />
La natura viene immersa in un paesaggio che diventa “pianta interiore dell’Anima, paradigma assoluto della vita che non deve finire, costante tensione o anelito a vivere il respiro divino, immersione nell’immobilità del naufragio in cui restare per rinascere, rigenerandosi.<br />
Anche l’orchestrazione strofica, la scelta del verso lungo tra l’avvicendarsi dell’endecasillabo, del decasillabo, del novenario e l’ottonario, penso miri proprio a questo scopo, quello di far resistere e persistere la Voce, come auscultazione interiore, una confessione, come monito a vivere bene “lungo il giorno” per non poter essere oscurata dall’Ombra, fagocitata dalla Notte, come buio totale dell’anima.<br />
I versi “Se sapremo tenerci per la mano/senza toccarci” della seconda strofa e quelli della chiusa “se sapremo/tacere d’un amore che non chiede/più parole” raggiungono il diapason dell’Amore e acuiscono, sempre di più, la condizione ossimorica, l’acme della Parola, che si fa silenzio, per auscultare il Verbo che è Essere e dà pienezza all’essere, attraverso il tacere, come il silenzio della preghiera che non proferisce e non chiede “più parole” ma la sola parola, il Logos, come se l’essere vivesse in una perpetua ascesi, in una “cella” di silenzio, attraverso il ricongiungimento con il Celeste, con il fiato del Creato, concreato nella nostra brama, che allontana Thanatos e ce lo fa accettare, francescanamente, “senza sgomento all’ora giusta”, senza paura, come un fratello o una sorella. Un viaggio, in definitiva, nell’amore che “lega il passato al presente e il presente al futuro” o “dell’amore inteso come forza salvifica, come esperienza liminare, come rassicurante approdo”, che converge “verso uno stesso orizzonte, quello dell’amore intravisto come porto sereno, come estremo, unico confine del presente e del futuro”. In ultima analisi, “E’ la ricerca di un approdo, è la scoperta, meravigliosa e meravigliata, di quel segno di unità che conclude nella pace di un intimo, misterioso dualistico disegno, il cerchio dell’amore” (Giorgio Agnisola, pp.341-342).<br />
*<br />
Rocco Salerno<br />
*<br />
Gino Fiore, Nel diluvio, Fondi, Edizioni Confronto 1996, in Il fiume e il mare, Tutte le poesie, Omnibus Poesia, Marina di Minturno, Caramanica 2013Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-9728585791711314312024-03-07T01:34:00.000-08:002024-03-07T01:34:13.503-08:00POETI DA RICORDARE = BIAGIO PROPATO<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgisaNhUvPLuJw8TziT8f_O6vR1vsP875gMUh_g5NC1dYsi3OH1mVyIfIhs_mjGLNoz8oJpy9QI1D6Ib2ELbT9uWu7JNZjTbL-rv3Pah9XYa0T8quUFTmisSHFU2_rGu7cj11l7BecEWU7MNlgBToe3tMQOknROt1SLVJtOxC0FHkBU_DqHtEXiMtAX5SM/s1728/per%20ginorago.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="1728" data-original-width="1296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgisaNhUvPLuJw8TziT8f_O6vR1vsP875gMUh_g5NC1dYsi3OH1mVyIfIhs_mjGLNoz8oJpy9QI1D6Ib2ELbT9uWu7JNZjTbL-rv3Pah9XYa0T8quUFTmisSHFU2_rGu7cj11l7BecEWU7MNlgBToe3tMQOknROt1SLVJtOxC0FHkBU_DqHtEXiMtAX5SM/s200/per%20ginorago.jpg"/></a></div><br />
***Lettera al numero uno inquilino di Propato***<br />
Sii ogni lettera, ogni sillaba!<br />
Percorri il letto terreno e astrale<br />
Il grande carro, le vie labirintiche del tuo nome!<br />
Hanno deciso di tagliarti i capelli, la testa<br />
le viscere feconde per farne corde<br />
per i loro violini letali.<br />
Sii chi sei anche quando gli altri dimenticano<br />
chi sono e sognano ville lussuose e poltrone<br />
vacanze viziose oltre deserti in esotici mari<br />
poetare ignorando il senso reale della scrittura.<br />
Sii chi sei lontano dai bordelli mentali<br />
dove vogliono convogliare chi tace per non mentire.<br />
Sii sempre chi sei, l'inquilino numero uno di Propato!<br />
Non sorprenderti se il mondo è ubriaco di crimine:<br />
ce la puoi fare, vincere il mondo, sobrio restare,<br />
come il perfetto amico Galileo tra le due sere...<br />
**<br />
Dal volume “Solo un poema rotolante” Biagio Propato (Viggianello 1952-Roma 2022)Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-65473482134224885752024-03-06T07:16:00.000-08:002024-03-06T07:16:59.660-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = ROCCO SALERNO<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUv6mcoRo-gD2yj_hHo86WBzHn_XGmDlVvt7ikPCNVWn8rlzSxHO3mrvmCivF59sHQtS3jmTRYxajEnc1VGLbU-q6NV-k9qL4O0KiBgUHY-otSojyt4Br0Rx3RpAziJPn5dTgPAC-KYOS72pNlBCD8xPMy-BkZvMjlNM6_WO4f1RvUFSP-ub4SIDAKzu4/s220/SALERNO%20COPERTINA.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="220" data-original-width="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUv6mcoRo-gD2yj_hHo86WBzHn_XGmDlVvt7ikPCNVWn8rlzSxHO3mrvmCivF59sHQtS3jmTRYxajEnc1VGLbU-q6NV-k9qL4O0KiBgUHY-otSojyt4Br0Rx3RpAziJPn5dTgPAC-KYOS72pNlBCD8xPMy-BkZvMjlNM6_WO4f1RvUFSP-ub4SIDAKzu4/s200/SALERNO%20COPERTINA.jpg"/></a></div><br />
**
Rocco Salerno, La meraviglia dell'amicizia, Macabor, Francavilla Marittima (Cs), 2023 . pag.72 - € 13,00<br />
prefazione di Antonio Spagnuolo - postafazione Carmine Chiodo<br />
Rocco Salerno è autore di diverse sillogi poetiche, sempre significative (ricordiamo almeno, ma non solo, quella memorabile dedicata a
Dario Bellezza) perché abitate di senso profondo in termini tanto umani che
poetici. In questa sua più recente, apparsa come la precedente nella bella
collana di Macabor Editore, compie un'operazione abbastanza insolita:
è infatti una raccolta interamente dedicata al sentimento dell'amicizia, non in
termini filosofici o astratti, ma specificamente indirizzata e ispirata dai componenti di un nucleo familiare a lui vicino. Insolita perché, se nella storia della poesia sono infinite le liriche rivolte ad amici, ben rari sono invece i libri interamente intessuti su tale sentimento, a fronte invece d'un numero sterminato, ad
esempio, di canti amorosi. In questo caso i destinatari sono i membri di un nucleo familiare e si potrebbe pensarlo libro composto di componimenti d'occasione, ma così non è: è un testo tutt'altro che sfilacciato, come ben dimostrano
i due contributi che lo accompagnano e incastonano, la prefazione di Antonio
Spagnuolo e la postfazione di Carmine Chiodo, entrambi veramente in grado di
armonizzarsi con l'insieme, cogliendone ragioni e sfumature in maniera eccellente.<br /> Spagnuolo, parlando di "girandola"e "rondò ", enuclea con parole affettuose
e festose la felicità espressiva di Salerno, ben sottolineandone la dimensione al
tempo stesso leggera e profonda, festosa e meditativa.<br /> L'emozione è personale,
ma diviene spazio d'universo, adesione convinta, riverbero interiore nel quale tra
ricordi e stupore, omaggio e devozione, "il cranio del Tempo/che vorrebbe maci-
nare/ anche i sentimenti" finisce, nonostante l'immagine orrorifica, a non incutere
più paura. Le parole del poeta sono dono di gratitudine pura, non increspata da
nulla, e con musicalità agile e scandita, mai retorica,"accarezza con enfasi la
semplicità" e "la concretezza dell'altro", come annota Spagnuolo.<br />
È un omaggio alla tersita' della parola,tra luoghi interiori ed esteriori (Roma),
dove ogni incontro con gli amici produce umano calore, spogliando l'anima
d'ogni esitazione e timore. All'amica Rita (di cui è detto anche il cognome, a
sottolineare la realtà e la concretezza del legame), in questo canto,si affiancano
figli e nipoti, che divengono via via protagonisti in quanto incarnazione del futuro,
"per aprirti all'infinitudine/dell'essenza celeste dell'indomani".<br /> Il piccolo Giulio è
"vento di primavera/sull'Universo",un vento coinvolgente ed entusiasmante, come lo è la piccola Diletta,"celeste infiorescenza".
È un progredire nella grazia, tra "sensibilità e misura" come osserva Chiodo, dove
il poeta è al tempo stesso osservatore-narratore e partecipe, con la sua parola che diviene di volta in volta "tremito di foglie, folgore, sole, battente pioggia",
votandosi alla grazia della "vastità mattutina" nascosta in ogni giornata.<br />
Il libro,così, oltre ad un devoto omaggio, diviene un auspicio d'avvenire nel quale
i nipoti, ma in generale i bambini, divengono "pietra focaia"della vecchiaia di chi ha la fortuna, e la gioia, di comprenderne l'intimo messaggio.
Tra incarnazione, umanissima, di un'idea di sublime armonia, la poesia si trasforma in espressione sublime di grazia, gemmazione di promesse, e il tempo
non mostra più l'orribile cranio ma diviene"vela aperta sul mare della nostra
freschezza".<br />
*<br />
Stefano Valentini
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-78105039906856899152024-03-05T08:02:00.000-08:002024-03-05T08:02:51.523-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitsjfTT0aDDBkZGewZRQN9g76KG5SXnb-vEajwDZfhCK8TL8_yxXyrdXf-IaZxUhql14GakCQNKA6CoCeNL3niHhyphenhyphenaaJdgSMyCo0sWkd25bURoT4W0T4aDGptPo2ger77nXqu6mEbbK0zyLwyajjNmKFaUISLWnL9FZreapDwtLzCkY1GDa0H0_XDb1JA/s220/COPERTINA%20FUTILI.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="220" data-original-width="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitsjfTT0aDDBkZGewZRQN9g76KG5SXnb-vEajwDZfhCK8TL8_yxXyrdXf-IaZxUhql14GakCQNKA6CoCeNL3niHhyphenhyphenaaJdgSMyCo0sWkd25bURoT4W0T4aDGptPo2ger77nXqu6mEbbK0zyLwyajjNmKFaUISLWnL9FZreapDwtLzCkY1GDa0H0_XDb1JA/s200/COPERTINA%20FUTILI.jpg"/></a></div><br />
Antonio Spagnuolo: "Futili arpeggi" - Ed. La valle del tempo 2024 - pag. 120 - € 14,00<br />
"Un solo volto indissolubile nella poesia di Antonio Spagnuolo"<br />
La raccolta “Futili arpeggi" estende il sentire della vita e dell’oltre come luoghi connessi raccolti nel sé.<br />
Una Potenza inconscia quanto volontaria aleggia fra i versi, dimostrando gli opposti che per creazione ci appartengono: l’ombra e la luce.<br />
Come il contadino vanga la sua terra, il poeta scava la sua anima, e in questo libro, l’anima attecchisce una nascita importante, germogliando la preghiera antica dell’umano. L’amore, la mancanza, la memoria, il valore, la domanda e la risposta, quanto l’esigenza di affidare la parola come cellula essenziale al tutto. Ne emerge che la bellezza trionfa - unendo la gioia al dolore - e una celebrazione nuova, mostra un solo volto indissolubile, nel corpo variabile dei giorni.<br />
La perdita ci pone avanti le consapevolezze più intime, sviscera i confini, i ricordi, le paure, il bisogno dell’altro come essenza indispensabile. L’amore prima di tutto è movimento interiore, urgenza di condivisione circolare. E allora, quale strada percorrere se non la parola? Quale gesto attuare nell’assenza? Con la parola la speranza è comunione indivisibile. I deserti - nell’istante perduto - si concimano. I sensi si ridestano. Il dialogo continua, perdura, rivive, rielabora, si scusa, perdona e conforta, donando al suono il compito di tramandarsi altrove. La poesia cancella l’immobilità della rinuncia solitaria, donandosi chiede e narrandosi ascolta, ferita quanto illesa. In sintesi realizza l’impossibile viaggio dell’accoglimento a prescindere, oltre il quale la distanza non ha leggi né limiti. E la raccolta di Spagnuolo ne centra appieno il pensiero.<br />
Lo scenario delle pagine è armonioso, ricco di simboli sapientemente calibrati, e un chiarore vigile, fedele alla realtà, ne incoraggia il percorso con grazia, tralasciando soltanto il silenzio. La poesia di Antonio è vocazione, leggendola si avverte la corrente dell’intesa, il flusso è un abbraccio, come una marea si muove viva, raggiungendo tenacemente la meta.<br />
*<br />
Marina Minet
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-20799517693458149042024-03-02T02:00:00.000-08:002024-03-02T02:00:27.209-08:00POETI DA RICORDARE = ALBERTO CAPPI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyBebTWX1O3OlODJROLlBzKKEszAxKkF6VYpjbH7DftHj5nffZXlNj3HG1YpvBX5Mj6P5ght34b_fgy3fi-qgQ998L7EhsZVXjkiF0fpr2bka0YcignF5TBtPBhRDPV-ZZcmPLsvKMay4fnXsmY-A6zSYomcLfzMmmAYLx78GYRCAi1o7kz_4sF7UCoo8/s573/CAPPI%20poesia.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="573" data-original-width="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyBebTWX1O3OlODJROLlBzKKEszAxKkF6VYpjbH7DftHj5nffZXlNj3HG1YpvBX5Mj6P5ght34b_fgy3fi-qgQ998L7EhsZVXjkiF0fpr2bka0YcignF5TBtPBhRDPV-ZZcmPLsvKMay4fnXsmY-A6zSYomcLfzMmmAYLx78GYRCAi1o7kz_4sF7UCoo8/s400/CAPPI%20poesia.jpg"/></a></div><BR />
ALBERTO CAPPI (1940 - 2009) dal volume "Poesie 1973-2006"Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-9101226040236279102024-03-02T01:57:00.000-08:002024-03-02T01:57:26.340-08:00POESIA = RAFFAELE PIAZZA<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIXB8_Lss58V1hc7Y7MiYZtTQdO5R6YV2ThEfpJpgkwx4CJvZ1gCJsRy65_2PC7hY2DG5bzuYejC8ORLq5M3qnNZOtJoTq9CaONC0YWR_RFRvQyiKPiesgL_sfKkzEWAz8q6sZSKUQprcSu0TpngJ_gWphqm6mY-_STVHypljuYAILqw-PIVdRhFBVIqw/s280/FOTO%20RAFFAELE%20PIAZZA.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="200" data-original-height="280" data-original-width="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIXB8_Lss58V1hc7Y7MiYZtTQdO5R6YV2ThEfpJpgkwx4CJvZ1gCJsRy65_2PC7hY2DG5bzuYejC8ORLq5M3qnNZOtJoTq9CaONC0YWR_RFRvQyiKPiesgL_sfKkzEWAz8q6sZSKUQprcSu0TpngJ_gWphqm6mY-_STVHypljuYAILqw-PIVdRhFBVIqw/s200/FOTO%20RAFFAELE%20PIAZZA.jpg"/></a></div><br />
**Alessia ad Assisi**<br />
Viene trasportata dalla luce fino alla<br />
stazione a spargere la fragola<br />
tra i passanti. Assisi nel fascino incredibile<br />
nominata dall’amica Veronica<br />
e sta infinitamente Alessia il cielo<br />
a detergerle gli occhi nel tendere<br />
nelle fibre all’albergo degli angeli.<br />
Nella camera con Giovanni nerovestito<br />
ritrovato, a fare l’amore.<br />
Sentieri battuti dalla pioggia<br />
restano nella stanza di mattina<br />
dopo i sogni nell’ossigeno azzurro.<br />
È il 1984 scivola l’auto per le<br />
salite di Assisi, il tempo tiene<br />
si apre il varco nella porta<br />
della camera, esami superati<br />
nell’aria: viene la rondine di platino<br />
sul davanzale a portare un filo<br />
di gioia.<br />
*<br />
Raffaele PiazzaAntonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-14096182566804636062024-03-01T07:56:00.000-08:002024-03-01T07:57:34.121-08:00RIVISTA = NUOVO MERIDIONALISMO<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVB1Ec9-Sq739VEUfv99J5LAjJZYysvyVzMQ83boFlv0OMLFNeCy8uUYlXnMFmF8qo9hPQ5Ah6wMRcfSxhLwmh8CzO75R39BFU0MoBSaknOVLiispWmmYecCdMyHEsjMAu4neUX7kPash5ze9UpetZsIphN1YrXaG6mCZ1TXrwA4-91-C3ZNW3ultmaTw/s573/NUOVO%20MERIDIONALISMO.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="573" data-original-width="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVB1Ec9-Sq739VEUfv99J5LAjJZYysvyVzMQ83boFlv0OMLFNeCy8uUYlXnMFmF8qo9hPQ5Ah6wMRcfSxhLwmh8CzO75R39BFU0MoBSaknOVLiispWmmYecCdMyHEsjMAu4neUX7kPash5ze9UpetZsIphN1YrXaG6mCZ1TXrwA4-91-C3ZNW3ultmaTw/s200/NUOVO%20MERIDIONALISMO.jpg"/></a></div><br />
**E' in distribuzione il numero 241 della elegante rivista "Nuovo meridionalismo" (Dicembre 2023 / Gennaio Febbraio 2024)<br /> Direzione di Generoso Benigni e Giuseppe Iuliano<br />
Firmano in questa rassegna: Generoso Benigni, Mino Mastromarino,Giuseppe Iuliano, Luigi Mainolfi, Nicola Prebenna, Paolo Saggese, Giovanni Verde, Amato Michele Iuliano, Franco Mangialardi,Aldo De Francesco, Gennaro Iannarone, Michele Magliano, Antonio Spagnuolo, Teodoro Russo, Antonio Pulcrano, Clara Spadea, Antonio Crecchia, Matteo Claudio Zarrella, Vincenzo Aversano, Filomena M. Iannaccone,Raffaela Vallese, Antonio Martone, Gaetano Troisi, Bruno Troisi, Vincenzo Napolillo, Basilio Fimiani, Michele Sessa, Paola Ronca de Lorenzo, Riccardo Sica, vignette di Malatesta.<br />
Per contatti: giiuliano@tiscali.itAntonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-44166164225310564512024-03-01T07:27:00.000-08:002024-03-01T07:27:53.881-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE GATTA<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1dKFOMCZhJgmvaEfZyNVpo2aGUzcl1YqeTBCrHTC-l_ONedY5tV9dr6bkmmocukQzNzGag6LoyjhxJTiRCTpuCn3VUl4EDjNh2p3Qzvml3OZQmeRvLiCAGc2P6k8jBydBCZPfGw0wLgv2aFgSO7klB-chpJ3SPqXtldUZOTaaAgIdTWGRo1IOcVoE2BU/s938/Copertina%20Uomo%20libero%20Raffaele%20Gatta.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="938" data-original-width="536" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1dKFOMCZhJgmvaEfZyNVpo2aGUzcl1YqeTBCrHTC-l_ONedY5tV9dr6bkmmocukQzNzGag6LoyjhxJTiRCTpuCn3VUl4EDjNh2p3Qzvml3OZQmeRvLiCAGc2P6k8jBydBCZPfGw0wLgv2aFgSO7klB-chpJ3SPqXtldUZOTaaAgIdTWGRo1IOcVoE2BU/s200/Copertina%20Uomo%20libero%20Raffaele%20Gatta.jpg"/></a></div><br />
Raffaele Gatta: "Uomo libero" - Nulla die edizioni - 2023 - pag. 86 - € 13,00<br />
**“Povera Italia ridotta a colonia, di disoccupazione fabbrica/Crociera turistica condotta da ruffiani/Non più patria di virtù, ma di prostituzione mediatica”. L'esplicita intestazione appartiene all'opera “Uomo libero” con la prefazione di Diego Fusaro.<br /> Il libro affronta il declino della coscienza e l'inesorabile decadenza della società, immersa nella sorda e asettica superficialità, muove il sentimento della solitudine, argomenta i voraci e crudeli condizionamenti nelle scelte, riduce la struttura morale a una consapevole e disincantata intangibilità della libertà. Raffaele Gatta pone al centro della sua ricerca poetica il destino dell'uomo in relazione alla sua indipendente capacità di riflettere intorno alle opinioni e al contesto sociale e politico della vita, afferma la responsabilità della verità come la lineare conseguenza dell'equilibrio dell'intelligenza, alimenta la conquista culturale e la conoscenza dell'animo umano contro il subdolo e insidioso vincolo dell'imperativo di ogni principio carismatico. I testi di Raffaele Gatta aggirano la cinica illusione dei valori e delle ideologie, dimostrano la critica efficace per difendere l'impegno politico e la meditazione dell'attualità storica, commentano l'isolamento dell'uomo in relazione alla possibilità di comprendere dialetticamente le correnti contrastanti della personalità, fondono il concetto fragile e instabile dell'uguaglianza con l'esempio dell'ambiguità democratica, legittimano il sentimento collettivo di ogni educativa rivendicazione. Il poeta conferma il desiderio di regolare attraverso le leggi dell'intelletto la percezione della realtà, nella sua immediatezza esegetica, insegue la ragione attiva di ogni divenire, propone la concezione del mondo osservando la corrispondenza di una fenomenologia che raggiunge l'universalità nell'intuizione dell'essenza.<br /> Esamina la sensazione disgregante e timorosa del carattere dell'uomo, l'espressione speculativa dell'identità, la disarmante alienazione, il tradimento di ogni artificiosa necessità che trasfigura l'anima dell'uomo in mercanzia. “Uomo libero” illumina la dottrina del pensiero, risponde puntualmente all'accostamento contemporaneo introspettivo delle suggestioni ingannevoli, rispecchia compiutamente la finalità matura delle riflessioni nel percorso esistenziale e intellettuale, identifica la consapevolezza della perdita dell'umanità con l'oscurità compromessa del comportamento pubblico. Raffaele Gatta ascolta la persuasione occulta del silenzio, assiste al disorientamento delle voci, sentenzia la nullità in ogni sistema di devastazione etica nel distacco imperturbabile dell'universo politico, distingue la scrittura interpretativa della coscienza naturale e l'intento di estendere la volontà del cambiamento nella consistenza sensibile della parola, l'impegno del linguaggio nella riflessione filosofica. Accoglie la sottile e acuta tonalità del presentimento attraverso il passaggio di un malessere invisibile ma evidente nella fibra ontologica dei versi, spiega la rappresentanza del consenso, traghettando tra ragione e suggestione, il materialismo spirituale. Decifra la morente e sconcertante condizione dell'individualità come deriva nichilista sull'instabilità, riconosce il depistaggio delle false solidarietà, insegue la direzione illuminante dell'equilibrio nella trascendenza poetica dell'essere.<br />
*<br />
Rita Bompadre<br /> - Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/<br />
**Testi scelti**<br />
"Nel reale pensiero"<br />
Ogni cosa che va alla deriva<br />
è sempre un qualcosa che rinasce<br />
Trovi reale ogni tuo pensiero<br />
ma in esso tu racchiudi il mondo<br />
Non ha più senso fermarsi di fronte a sé<br />
--------------------------<br />
"Non ancora"<br />
Non è ancora persa la luce<br />
tra le case, tra le strade bianche<br />
Questa antica devozione<br />
che fa del mondo un arido teatro<br />
una rivista per abbonati<br />
una sala d'attesa<br />
-------------------<br />
"La mia civiltà"<br />
Come schiavi, come uccelli uccisi in volo<br />
come piccoli angoli di luce nel buio<br />
come sogni ad occhi aperti<br />
Tutto questo mondo non l'ho scelto io<br />
La mia civiltà non è mia<br />
-----------------------------<br />
"Sotto la luce solare"<br />
Non siamo consapevoli di niente<br />
Rinchiusi qui o fuori sotto la luce solare<br />
Scavalchiamo staccionate e corriamo<br />
su spiagge deserte credendo nel presente<br />
----------------------------<br />
Sez. a<br />
Questo mondo diviso da poche parole<br />
dialettiche trasversali e di una logica politica<br />
che ha del reale solo l'eleganza dei loro abiti.<br />
-----------------------------------<br />
Immatricolare la coscienza<br />
in un arido mattino bianco<br />
che sovviene una naturale<br />
sentenza di calore; luce o fuoco<br />
Non ha della strada in piana<br />
il sentimento reale distante<br />
da ogni parametro mediatico,<br />
politico, culturale, ma cammina<br />
Cammina nell'astrattezza morale;<br />
Diretto alla lucida follia<br />
un giorno come altri, feriale<br />
invernale: prossimo a te<br />
---------------------------------<br />
Ma se hai fretta di nutrirti,<br />
l'anima sottrae anche la parte<br />
più nobile. Gramsci e Lukács<br />
nei sentieri dell'ortodossia<br />
risolvono il morente occidente<br />
in una volontà di ristabilire l'ordine.<br />
Sopra la Parola non data per la morte<br />
puoi trovarne nella storia già<br />
la soluzione, ma tu, uomo libero,<br />
sei ridotto a volontà di zucchero<br />Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-12302512139565313532024-02-27T00:41:00.000-08:002024-02-27T00:41:46.501-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = LAURA MARIA GABRIELLESCHI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig3oFwghkPH8oBYAV7eps4wJnsdskXro95Biztu5V5c4mH-203u4j8VeigNRdjezggN1VLBfvBq6pS1jhvQBXfmfi4CoHse72OpY0LSdlQ-yUwWq6KfZ8Eq7z1EbBYJxNqnidfETeerZeWO2HkYikEODMM7hp0sbqqh1lRTSfjxeLTKxX7cQYG0IdQnjA/s724/GABRIELLESCHI%20COPERT.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="724" data-original-width="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig3oFwghkPH8oBYAV7eps4wJnsdskXro95Biztu5V5c4mH-203u4j8VeigNRdjezggN1VLBfvBq6pS1jhvQBXfmfi4CoHse72OpY0LSdlQ-yUwWq6KfZ8Eq7z1EbBYJxNqnidfETeerZeWO2HkYikEODMM7hp0sbqqh1lRTSfjxeLTKxX7cQYG0IdQnjA/s200/GABRIELLESCHI%20COPERT.jpg"/></a></div><br />
**LAURA MARIA GABRIELLESCHI:"DI PADRE IN PADRE" Ed.La Vita Felice, 2016 - pag. 80 - € 10,00 <br />
Il carattere profondo della raccolta di Laura Maria Gabrielleschi è stato definito da Roberto Pazzi,nell’ampia e partecipata prefazione al libro, “profondamente femminile”. E questo è indubbiamente vero, per la delicatezza del tono, del tocco, per la capacità di mostrare nudi, senza infingimenti, i dolori e le fragilità. È altrettanto vero, tuttavia, ed è un valore aggiunto di questa raccolta, la capacità dell’autrice di mettere in contatto e in relazione, tramite un affetto profondo e sincero che supera le delimitazioni, anche del tempo, l’universo femminile con quello maschile.<br />
L’amore devoto della figlia nei confronti di un padre la cui esistenza è stata minata dalla malattia, è purissimo e resta con lei in ogni momento, in ogni frangente della sua esistenza. L’attenzione mostrata in varie liriche per le differenze fisiche tra i vari componenti delle diverse generazioni in realtà è un ulteriore gesto di attenzione e di affetto, e, ben lungi dal creare barriere, genera al contrario il senso di appartenenza assoluto, la consapevolezza di essere un unicum, un tutt’uno.<br />
Questo libro con la forza di versi nitidi e coraggiosi nella loro capacità di mostrare sentimenti assoluti, non filtrati né edulcorati, abbatte alcune barriere in apparenza solide e indistruttibili: in primis quella di genere, a cui si è fatto cenno, ma anche la barriera per antonomasia, quella del tempo, della morte. Non c’è sconfitta né distacco. Anzi, la presenza del padre è vivissima, onnipresente.<br />
Il dialogo è costante in ciascuna lirica e non si tratta di un monologo rivolto ad un’immagine statica e muta. Il padre è presente in lei e interagisce con costanza. Altrettanto vivificante è il ricordo, rafforzato ulteriormente dal ripercorrere i luoghi e le vie in cui padre e figlia hanno vissuto momenti insieme. Non sono i luoghi a rievocare il padre ma la presenza del padre nella mente e nel cuore dell’autrice rende vivi e ricchi di emozione i luoghi ritrovati e rivisti con occhi nuovi.<br />
“Se vorrai tornare / ancora ti aspetto / vicina a quel muretto / basso che nessuno ha mosso / ci sono più piante nell’orto / e una mimosa gigante / è cresciuta senza che tu la vedessi. / Non è uguale la casa / e nemmeno il mio viso / il cuore piccolo / come allora”.<br />
Questa lirica tuttavia aggiunge al quadro sopra descritto un’umanissima “variazione sul tema”: l’autrice auspica il ritorno del padre. Vorrebbe rivivere i momenti trascorsi insieme con la presenza fisica del genitore al suo fianco. Non si tratta di un disconoscimento delle leggi del tempo. Non si tratta di una sorta di illogico egoismo. È la forza di un amore assoluto che ha bisogno di condividere con il padre anche i mutamenti, ciò che è cambiato nel mondo e nel loro microcosmo dai tempi della sua scomparsa. Vorrebbe mostrargli l’autrice anche i cambiamenti nel suo aspetto fisico. Ma soprattutto vorrebbe mostrargli che il suo cuore è rimasto lo stesso, piccolo, ossia umile e del tutto devoto alla figura paterna.<br />
“Da venti anni non taglio i capelli / dormo male / il telefono ha smesso di squillare / in sogno tutti i volti / si assomigliano. / Perché te ne sei andato?” Con il coraggio della sincerità a cui si è fatto cenno sopra, l’autrice rivela a questo punto il proprio smarrimento, e la necessità della presenza di una figura di riferimento a cui poter dare e confermare fiducia assoluta. La domanda conclusiva “Perché te ne sei andato?” non è quindi un illogico capriccio. Si tratta piuttosto di un grido esistenziale, l’urlo di un naufrago in mari domestici solo in apparenza quieti e innocui.<br />
“È così che vedrò alzarsi / una mattina la luce / mi guarderanno i nomi assenti / e le notti troppo lunghe / tra lenzuola strappate e piedi veloci”. Questo libro è anche un sincero e aspro ritratto indiretto. L’autrice nello specchio degli occhi del padre vede e descrive se stessa, la realtà, i sogni, i tentativi di voli e i tonfi nel buio.<br />
“Tempo non hai per darmi / un altro specchio. / Nulla è destinato / a chi perde la memoria”. Lo specchio tuttavia, in certi momenti, non è sufficiente. L’autrice ha bisogno della concretezza di una voce e di una carezza. “Lo specchio quotidiano / dà ordine al tempo / la crosta nera di fango / attraversa l’orecchio / dice le bugie /che nemmeno un bambino direbbe”.<br />
La sintesi di questo libro sincero e intenso è racchiusa in questi versi che confermano la persistenza di un amore che abbraccia e avvolge ogni attimo e ogni pensiero, e il potere del ricordo, vivissimo, e della poesia: “Se sapessi il tuo indirizzo / non ti lascerei pensare, arriverei / sudata, sporca, in pantofole o anche nuda, sicuramente intera”.<br />
**<br />
Valeria Serofilli
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-24619960038869989692024-02-21T01:10:00.000-08:002024-02-21T01:10:40.766-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = MARINA MINET<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh75UVxmVfYs3pIYxkgrs4ARLSFoOiLmB__DxazlZbHUF_IcANsgn-RoAE2JkFBbkcZJXVlBenFzglZw9k2yD7jYftO_xZXP9r2WDXjU0Vb2HXkzO_3rJxxAd5jfNkn0QEJFzTGOkTPeg6P2zsjSmvz6t1IAtBVZFhGnhY65rHco784l9Pa470n6WCdPDo/s573/PIANURE%20COPERTINA%20MINET.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="573" data-original-width="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh75UVxmVfYs3pIYxkgrs4ARLSFoOiLmB__DxazlZbHUF_IcANsgn-RoAE2JkFBbkcZJXVlBenFzglZw9k2yD7jYftO_xZXP9r2WDXjU0Vb2HXkzO_3rJxxAd5jfNkn0QEJFzTGOkTPeg6P2zsjSmvz6t1IAtBVZFhGnhY65rHco784l9Pa470n6WCdPDo/s200/PIANURE%20COPERTINA%20MINET.jpg"/></a></div><br />
**Marina Minet : “Pianure d’obbedienza” – Ed. Macabor 2023 – pag. 96 - € 13,00<br />
Con un adagio morbidissimo e con il sussurro della semplicità la poetessa ricama una tela di variopinto spessore con la quale ricoprire il gesto che la virtù stempera nella sorpresa e la metamorfosi. Percezione della realtà, elaborazione mentale, scavo nel sub conscio, armano quei riflessi del linguaggio, che tra parola e simbolo, diventano poesia.<br />
Il percorso di queste pagine a lastricato da una genuina capacità di relazione, che permette l’esplosione del pensiero a sostegno delle immagini e delle divagazioni fluttuanti.<br />
La vicenda si immerge al crocevia della storia, della realtà quotidiana e la penna traccia momenti di elegia.<br />
Anche se viene suddivisa in quattro sezioni: “Le lodi del sentiero”, “Guerre e lampade”, “Preghiere”, “Foglie capovolte”, la narrazione ha un vincolo unico nella genuinità dei sentimenti.
“La raccolta - scrive Maria Pina Ciancio nella nota a margine – abbraccia la vastità poetica del cammino spirituale dell’autrice in tutte le sue forme. Tessuta alacremente fin dagli albori dell’infanzia, la gestazione si estende sino ad oggi, arricchendosi ulteriormente di studi e vissuti che la poeta ha coltivato negli anni.”<br />
Diario di una credente. “Prima che sia giorno devo finire una preghiera/ pesare le parole una per una e darle in mano a Dio/ come richiesta altissima.”<br />
E’ il tremore di chi accenna un’orazione con “l’umiltà per la sua grazia muta” e scandisce componimenti nei quali le esperienze di ricerca filosofica si abbracciano con lo scavo quotidiano nelle caselle del sub conscio, diligenti urne del dubbio.<br />
La parola incisiva ritaglia così gli spazi che emergono dalla profondità del pensiero e della memoria, della ciclicità dell’esserci e della lama dell’eternità, del dramma esistenziale e della perforazione dell’onirico.<br />
*<br />
ANTONIO SPAGNUOLO
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-6310352205276568162024-02-16T07:02:00.000-08:002024-02-16T07:02:56.198-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = ANGELA ANCONETANI LIOVERI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYAhBeUT11u-xT2oTYF51dPjwhBPHEd1EEANmrGPyJpQZEOaRXHvvCcf_QXZAarK4f1cDsWi6A0jbHQthiP8CJdNibiJy18Od9TTZXf4tsu69r09Ku1m09EMpBl1BNlFMyOH6VPeXQf2spc63ESVH9XrndrFFPpU8ELcm9SVwS2zUacpysq3e3xILJRlU/s573/anconetani%20copertina.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="573" data-original-width="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYAhBeUT11u-xT2oTYF51dPjwhBPHEd1EEANmrGPyJpQZEOaRXHvvCcf_QXZAarK4f1cDsWi6A0jbHQthiP8CJdNibiJy18Od9TTZXf4tsu69r09Ku1m09EMpBl1BNlFMyOH6VPeXQf2spc63ESVH9XrndrFFPpU8ELcm9SVwS2zUacpysq3e3xILJRlU/s200/anconetani%20copertina.jpg"/></a></div><br />
**Angela Anconetani Lioveri : “Le Radici” – Ed. Nulla die – 2023 – pag. 72 - € 13,00<br />
**<br />
“Attendiamo discutendo di che tempo/farà domani, un modo per comunicare/ senza capirci”.<br />
Lentamente ci addentriamo nel recupero di una scrittura che palesemente si espone ai rimandi di una realtà che circonda con le sue evanescenze. Una stesura serrata, quasi un continuo colloquiare dietro ad un vetro leggermente affumicato, come se le parole dovessero rimanere sospese fra il sussurro e l’eco che ci riflette.<br />
La metafora delle radici cerca in questa silloge una forma espressiva che si declini in tre diverse valenze: la radice esistenziale, l'approccio alla scrittura ed il nucleo concettuale del pensiero, nella dimensione plasmabile di tutto quanto gelosamente conservato nel sub conscio, a più riprese, per differenze sostanziali, rivelato come folgorazioni.<br />
Si accendono allegorie segrete che appaiono come legamenti: “Che si lasci al mondo almeno il tempo/ del ristoro. Notare lo squarcio/ che buca il cielo, il ticchettio dell’unghia/ sul tavolo di sabato, l’ape che ronzando bisbiglia,/ una biglia nascosta sotto al vaso,/ la foto ingiallita, l’ombra del naso./ Se sai ancora essere annoiato e stanco/ come Dio nel settimo giorno.”<br />
E’ il tempo che sovrasta e dirige, fra l’armonia del casuale ed il vincolo dell’invincibile.<br />
Così i concetti filosofici vengono sciorinati pagina dopo pagina in un ricamo che coinvolge il lettore, come “un’ancora che scenda negli abissi”, per ricucire il pensiero alla musica del verso, con quell’abilità che si palesa in un narratore dalla preziosa esperienza.<br />
Le tre sezioni del libro: “Mappe del sentire”, “Mettere in verso” e “Corpo e movimenti fondamentali” sono tre nuclei che si susseguono, ognuno con un cappelletto in prosa, segnando l’adagio di tre tempi che si avvicendano sul palco della voracità e dell’impulso.<br />
Conclude dichiarando: “La parola transita dai piedi alle mani, dagli occhi alla bocca. Cadere non è grave, solo lieve”!<br />
*<br />
ANTONIO SPAGNUOLO
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-40266432661791137332024-02-15T08:19:00.000-08:002024-02-15T08:19:54.893-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = ELEONORA BELLINI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI2nzXcxJpXtCDGY9dVy3a-m_uLMCYvx2QLigpYG9xouWWZ2sbcI4i__R82VPy6UTmNan2EfTpghCUquq8I1OYekWEjMFODjmH4PA1Mg2bmHLvRAJn7SIwHlh3zdvCzakwaPvXBXCz2mDa9DnhKmHJQXVDyY6KQCXIq_ixZRn1D3Olzh9aShVug04MuWo/s220/BELLINI%20%20COPERTINA.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="220" data-original-width="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI2nzXcxJpXtCDGY9dVy3a-m_uLMCYvx2QLigpYG9xouWWZ2sbcI4i__R82VPy6UTmNan2EfTpghCUquq8I1OYekWEjMFODjmH4PA1Mg2bmHLvRAJn7SIwHlh3zdvCzakwaPvXBXCz2mDa9DnhKmHJQXVDyY6KQCXIq_ixZRn1D3Olzh9aShVug04MuWo/s200/BELLINI%20%20COPERTINA.jpg"/></a></div><br />
**Eleonora Bellini: “Foglia a mezzaluna” (Frunza semiluna) – Ed. Cosmopoli- 2024 – pag. 48 – s.i.p.<br />
In elegante agile edizione ecco diciotto policromatiche poesie con testo a fronte in lingua rumena, nella impeccabile traduzione di Alexandru Macadan.<br />
Dal dovizioso scrigno dei versi Eleonora Bellini porta alla luce quelle cesellature che fanno della suggestione un elemento tangibile, per l’impeto che si annida misteriosamente nel nostro sub conscio.<br />
Semplicissimo scorrere della parola per rintracciare pensieri o ricordi, sospensioni o illusioni, “ricercando minuscole bellezze nascoste”, “contando gli alberi lungo i viali”, indugiando tra i rami di corallo della fiaba, aspettando che “dall’eucaliptus scenda una foglia a mezzaluna”.<br />
Che cosa lasceremo oltre lo sciabordio del giorno che ci attanaglia nel quotidiano ?<br />
Il pulsare delle meraviglie della natura che circonda, dal verde del cipresso al fresco sapore del gelato, dal tremore della voce che invoca alla immensa debolezza dei frantumi, dal ritmo di un bianco anello di fumo alla febbrile vertigine di un sogno.<br />
Ogni pagina di questa raccolta è un fotogramma che si snocciola dalla catena di immagini che fanno della poesia di Eleonora Bellini un ininterrotto canto dalla musicalità perfettamente ricamata. Con equilibrio e opportuna distensione la poetessa sa parlare con dignità, fuori da ogni sentimentalismo, per un succedersi di folgorazioni che rintracciano l’alchimia verbale come giusto percepire l’essenza della naturalezza.<br />
*<br />
ANTONIO SPAGNUOLO
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-68507498165468715322024-02-13T02:50:00.000-08:002024-02-13T03:05:50.524-08:00POESIA = ANGELA ANCONETANI LIOVERI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfkI-KXNk62PYRExGiyJUqQZfe_QTBebFgroo8v3qUvqZTtGFyDnDT-4EpPC5T1gvPimsQCQJpOTYPm3Yfz3euPwjPXD6_Ua76nwmOYcIUe66CV-sm2C_8vfmFHOjwCgMQ163P8W_4_dwUUZWGGJIIdYSBwkY_AfBOtFHjfEO8U5AHyJe_XkaWjA8pLc0/s735/foto%20ANGELA%20ANCONETANI.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="735" data-original-width="720" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfkI-KXNk62PYRExGiyJUqQZfe_QTBebFgroo8v3qUvqZTtGFyDnDT-4EpPC5T1gvPimsQCQJpOTYPm3Yfz3euPwjPXD6_Ua76nwmOYcIUe66CV-sm2C_8vfmFHOjwCgMQ163P8W_4_dwUUZWGGJIIdYSBwkY_AfBOtFHjfEO8U5AHyJe_XkaWjA8pLc0/s200/foto%20ANGELA%20ANCONETANI.jpg"/></a></div><br />
** I **<br />
Sei un gatto dalle vibrisse di marmo<br />
nulla ti scalfisce, la tua routine è folgore<br />
che scrive nella pietra. Ripari le crepe con<br />
ablazioni d’incrostazioni superficiali,<br />
integri le lacune per astrazione cromatica,<br />
bonifichi la superficie muraria,<br />
sia crettatura o invecchiamento nobile<br />
io mi restauro.<br />
Una voce da lontano lo dice,<br />
il mantra atavico, poi tace.<br />
Il calco di me stesso vive per me<br />
la vita che non mi scelgo.<br />
***<br />
** II **<br />
La mia voce avrebbe debordato,<br />
lo sapevo, avevo oltrepassato<br />
la cesura tra amore e terrore.<br />
Non era più tempo del due allo specchio,<br />
dell’alzare la posta dell’aprirsi,<br />
gli attori erano mutati, ma irrinunciabile<br />
era ancora una grammatica emotiva.<br />
Dove ristagnavano lacrime<br />
prese avvio l’inseguimento,<br />
navigavo nell’ordine dei secondi,<br />
osavo sempre dire pur di restare<br />
a galla in un fango di sabbie mobili.<br />
Unico metro il dolore che ripulisce.<br />
Fu così che con un piede affondato<br />
cercai un brillio che colmasse il giorno,<br />
una promessa fragile.<br />
Tra simmetrie impossibili e note di piano<br />
mi vidi rinascere a un mondo di sopra.<br />
**<br />
ANGELA ANCONETANI LIOVERI<br />
**********<br />
Angela Anconetani Lioveri (Jesi, 1991) vive e lavora nella provincia di Ancona. Dopo la laurea in Filologia Moderna presso l’Università di Macerata, si è specializzata nella didattica dell’Italiano come seconda lingua, insegnando Lingua Italiana a persone migranti presso Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti e cooperative. Attualmente è docente di Lettere nella scuola secondaria di I grado, dove cura laboratori di arte-terapia, danza-movimento-terapia e lettura a voce alta per adolescenti in contesti interculturali. Scrive articoli di cronaca culturale e realizza interviste per riviste online della provincia di Ancona. Ha pubblicato per NullaDie la silloge “Le radici” (dicembre 2023) e suoi testi sono apparsi in antologie collettive (Marche d’Autore, Affiori, Giulio Perrone).Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-26118282030478157842024-02-12T00:17:00.000-08:002024-02-12T00:17:24.841-08:00POETI DA RICORDARE = LEOPOLDO ATTOLICO<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAgHQszbL0oozJVHg281ywv2hjCKpp_O0xoCINJwlJb5eEo8TFTSt5U_5J3iapxFzCfsWyo9OO9uB_PpJx6uSPsuI9gzsRn9b_bMCoqfT2izQs5sxKbDz_2SgeghpDa5Z2cAFMYvwwsAQCHWLqnexPuwhYn6El3Ku4pDpCkAemzQ7Vm-dXcypo-SHVEAc/s220/LEOPOLDO%20ATTOLICO.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="400" data-original-height="220" data-original-width="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAgHQszbL0oozJVHg281ywv2hjCKpp_O0xoCINJwlJb5eEo8TFTSt5U_5J3iapxFzCfsWyo9OO9uB_PpJx6uSPsuI9gzsRn9b_bMCoqfT2izQs5sxKbDz_2SgeghpDa5Z2cAFMYvwwsAQCHWLqnexPuwhYn6El3Ku4pDpCkAemzQ7Vm-dXcypo-SHVEAc/s400/LEOPOLDO%20ATTOLICO.jpg"/></a></div>
Dalvolume "Si fa per dire" = Leopoldo Attolico (5 - 3 - 1946 // 8 - 2 - 2024)Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-71954499809311790552024-02-12T00:15:00.000-08:002024-02-12T00:15:00.260-08:00POESIA = RAFFAELE PIAZZA<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitROFhQeujn72gSYl-Oa9eh56kCkSsiRAzD3OrJal0wjnVfjubqqjnmtNKCwBIyOuYl_Lhfhk0n5XrbqsyUURPWhyphenhyphenmIEhAzbSrCstCcsOOHXgX3r8dtgWuYUDdCZuQV4_gIkhyphenhyphengxuRhL3j_QIYlHZgRyoY-R8-fYQXM-6VdMo4wJf8ps0czdL99c7pZ30/s280/FOTO%20RAFFAELE%20PIAZZA.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="200" data-original-height="280" data-original-width="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitROFhQeujn72gSYl-Oa9eh56kCkSsiRAzD3OrJal0wjnVfjubqqjnmtNKCwBIyOuYl_Lhfhk0n5XrbqsyUURPWhyphenhyphenmIEhAzbSrCstCcsOOHXgX3r8dtgWuYUDdCZuQV4_gIkhyphenhyphengxuRhL3j_QIYlHZgRyoY-R8-fYQXM-6VdMo4wJf8ps0czdL99c7pZ30/s200/FOTO%20RAFFAELE%20PIAZZA.jpg"/></a></div><br />
**Alessia al blu sottesa**<br />
Sottesa Alessia ragazza al blu<br />
di un cielo serico nell’apparire<br />
Mirta nel fondale di una via<br />
deserta pari a una dea<br />
terrena, lei così bruna e così<br />
donna tra bagliori d’alba e<br />
semispente stelle nell’inalvearsi<br />
nel sentiero chiarezza d’acque<br />
in un rigo del pensiero a inumidire<br />
del giorno la terra per germogli<br />
di primavera ora che è febbraio<br />
bianco e innocente come il freddo.<br />
Responsi dal blu più che dalla<br />
chiesa in un nuovo transito<br />
di idee fino all’azalea.<br />
*<br />
Raffaele PiazzaAntonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-83882288013132057762024-02-11T08:50:00.000-08:002024-02-12T00:08:26.687-08:00POESIA = MARIA EROVERETI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNdVRFMgsJAc1MnvKBg0zSdJyPix8UWcXToty1TK4X_TSMvquk5oUl-xwu4b8rjXxY24ODerS2ib4gwZViKx93fQSwo6Ll5xf53A5aL0Cmn-PSfTDpKrl7pi6wyvtH_nrAoVkFEYfbO5RQUPcIPvQvn9_6RCvtOk14eEZYFjTGZLnpBkpCTmbgBrR2zCY/s1083/Maria%20Erovereti%20-1999.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="1083" data-original-width="713" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNdVRFMgsJAc1MnvKBg0zSdJyPix8UWcXToty1TK4X_TSMvquk5oUl-xwu4b8rjXxY24ODerS2ib4gwZViKx93fQSwo6Ll5xf53A5aL0Cmn-PSfTDpKrl7pi6wyvtH_nrAoVkFEYfbO5RQUPcIPvQvn9_6RCvtOk14eEZYFjTGZLnpBkpCTmbgBrR2zCY/s200/Maria%20Erovereti%20-1999.jpg"/></a></div><br />
**POESIE INEDITE DALLA RACCOLTA “FAGLIE D’ASSENZA” DEDICATA ALL’AMICA MANCATA<br />
Dalla prima sezione<br /> “Verso il silenzio”<br />
Quale placido lago<br />
avvolge il corpo<br />
la fragranza dei bocci<br />
lambisce la pelle<br />
inonda la mente<br />
slaccia i pensieri<br />
soffioni volatili.<br />
Sfolgorio di un Eden<br />
effimero incanto:<br />
acuminato strale<br />
ferisce l’anima<br />
la tua primavera<br />
in un lampo dissolta<br />
lo sguardo smarrito<br />
sul vago futuro<br />
che labile evapora<br />
tra le spire del tempo<br />
avaro sfuggente<br />
dalle tue esili dita.<br />
Maggio 2022<br />
**<br />
"Ritorno"<br />
Indolente il treno<br />
varca la stazione<br />
Stranianti premono<br />
le sangugne pareti<br />
lungo il binario desolato.<br />
E' un miraggio<br />
in lontananza<br />
la figurina accogliente.<br />
Tu eri a casa<br />
Tu eri in città.<br />
Ed io un albero teso<br />
ad attaccarsi alla roccia.<br />
Ora le radici si sgretolano<br />
ed io sono solo<br />
un migrante volatile<br />
che non ritrova il suo nido.<br />
Settembre 2022<br />
***<br />
Un argentino ruscello<br />
la tua voce fraterna<br />
un argentino ruscello<br />
che per un baleno<br />
inganna il cuore mutilato.<br />
Rifioriscono nella mente<br />
i giorni lievi<br />
le complici parole<br />
acute ora come lame<br />
lampeggianti<br />
dal vivo fiotto<br />
che implacabile procede<br />
nell'infinità del silenzio.<br />
*<br />
Novembre 2022<br />
**<br />
Dalla seconda sezione "Pura essenza"<br />
26 novembre 2022<br />
Assenti al tuo sguardo<br />
l'oro e il rame<br />
di questo mesto autunno.<br />
Il capo implume<br />
il volto verso il muro<br />
nel letto imprigionata<br />
già volgevi le spalle<br />
alla vita.<br />
Ora inutili<br />
spargono iridi<br />
sul davanzale i ciclamini.<br />
Immobile e ignota<br />
in un vuoto stupito<br />
più non ti trovo.<br />
Ma pura essenza<br />
mi vieni incontro<br />
e lieve mi avvolgi<br />
nel verde giardino<br />
impregnato di te.<br />
*<br />
Novembre 2022<br />
MARIA EROVERETI
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-34301746777341667442024-02-08T23:57:00.000-08:002024-02-08T23:57:07.603-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI =LUCIO ZANIBONI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKKaYd1_B9MNbRtuKyQsCC1Kqc_AJgX-4vtqFf8_phyphenhyphenq_xK4Hoh_vkulcAatMzhSAoyji3QOB4Bpa1SjGu5uYnY1XbcfZ5wgxUuw7SOGeGfR4sN1kCgPbIJyNSZfRzX1irYVdxHIGQ5TDW5s5Nw4-idx8SqhjxgOhaHMHcgE_eC5UIRNJN5yo9oOhVFEw/s566/ZANIBONI%20COPERTINA.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="566" data-original-width="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKKaYd1_B9MNbRtuKyQsCC1Kqc_AJgX-4vtqFf8_phyphenhyphenq_xK4Hoh_vkulcAatMzhSAoyji3QOB4Bpa1SjGu5uYnY1XbcfZ5wgxUuw7SOGeGfR4sN1kCgPbIJyNSZfRzX1irYVdxHIGQ5TDW5s5Nw4-idx8SqhjxgOhaHMHcgE_eC5UIRNJN5yo9oOhVFEw/s200/ZANIBONI%20COPERTINA.jpg"/></a></div><br />
***Lucio Zaniboni: “Prima dell’approdo” – Ed. Cultura oltre – 2023 – pag. 216 -€ 12,00<br />
Il viaggio del poeta ha policromatiche tappe che lungo il cammino hanno segnato i migliori bagliori di una ricerca, che si è distinta per limpidezza ed espansione culturale, per alternanze di stupori e eleganza di scrittura. Mi coinvolge il titolo preciso di questa raccolta di Lucio Zaniboni “Prima dell’approdo”, subodorando la caldissima indicazione che egli vuole proporre. L’ultima boa – ormai abbiamo entrambi novantatré anni – è lì che ci aspetta proprio per traghettarci verso quello che sarà l’ultimo ormeggio, dove presenza e musica sosteranno definitivamente.<br />
Simboli, archetipi, miti, memorie, illusioni, sospensioni, stornelli, hanno in Zaniboni quella compiutezza stilistica e quella consapevolezza esistenziale che incidono nelle affinità intellettuali, per quell’onnivoro segno che riesce a sottolineare l’adeguata distanza dal rinvio.<br />
“Vale, mille volte vale/ l’attimo sospeso. / Ancora una volta le parole sole/ povere e disadorne a significare." chiarissima dichiarazione per considerare quel punto di riferimento che induce a concludere quanto vago sia lo scorrere del tempo, e quanto necessaria appaia l’indagine che soltanto la parola poetica può evidenziare.<br />
“La vita – egli scrive – è una navigazione ora in acque tranquille, ora in procellose onde. Ormai prossimo all’approdo, il libro vuole essere una testimonianza di fede nella poesia che nella vita è stata aspirazione, meta, gioia e travaglio.”<br />
Così le “meteore dei desideri” hanno suggellato le vertigini che la quotidianità offre a chi, illuso dal proprio scintillare del sub cosciente, cerca di appropriarsi di quel simbolo che tratteggia le generalità di chi riesce a tastare il polso capace di escludere a priori il martellare del dubbio.
Trascorse molte primavere il simbolo riesce ancora a intercettare emozioni, che si avvolgono repentinamente nello spazio svuotato dell’incertezza, dove la presenza di Dio diventa a tratti illusione per quella preparazione che ogni mortale dovrebbe recitare. <br />
Il poeta racconta con fotogrammi policromatici, separando foto da foto, marmo da marmo, ricordi da ricordi, dove le parole hanno anche l’accento della preghiera e si incidono sulla pagina con il fuoco del dettato, scavato tra le radici del passato.<br />
“Nell’addizione aggiungo giorno a giorno/ e non tiro la retta del totale, sospeso il conto da pagare/ al creditore eterno.” Sono frasi che lasciano pensare rendendo sempre meno fievole il tremore che scuote senza pietà il mondo intero.<br />
Ritirandosi dalla prassi logica dell’uomo qualunque il poeta si avvicina sempre di più all’Essere, ispirandosi al linguaggio della poesia per stilare la dinamica che si dipana dalla temporalità e con la luminosità propria della parola raccoglie la rivelazione del possibile. Un vero gioco delle meningi che si liberano del raziocinante per evaporare culturalmente tra le sospensioni del sub conscio.<br />
A volte i versi di Lucio Zaniboni stordiscono perché riescono ad esplorare l’essenzialità del mistero con una personale sensibilità, matura e sapiente.<br />
*<br />
ANTONIO SPAGNUOLO
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-80588648665966869172024-02-06T07:36:00.000-08:002024-02-06T07:36:25.780-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = GETULIO BALDAZZI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcSwShNh4MsrRTvoP6nJzdxgQtRtmIO9eO_hRS1i0aF24EreHskVAQ8cPfrYmTSfEJF-5uk2JG-A1EUEMCU-Z8yZ4n-2oQ6vbkBPYgizvlbdVQL0bzqMCNFsASbyYRQNRh6V_mD0Mjo9JDOWL5QRGmLcn5XklD8KPIos1BXJq4hTDEs8yikL4xDfZsG9o/s573/BALDAZZI%20copertina.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="573" data-original-width="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcSwShNh4MsrRTvoP6nJzdxgQtRtmIO9eO_hRS1i0aF24EreHskVAQ8cPfrYmTSfEJF-5uk2JG-A1EUEMCU-Z8yZ4n-2oQ6vbkBPYgizvlbdVQL0bzqMCNFsASbyYRQNRh6V_mD0Mjo9JDOWL5QRGmLcn5XklD8KPIos1BXJq4hTDEs8yikL4xDfZsG9o/s200/BALDAZZI%20copertina.jpg"/></a></div><br />
**Bonifacio Vincenzi ( a cura di ) : "I poeti del centro Italia" = Getulio Baldazzi- Ed. Macabor 2023 - pag. 266 - € 20,00<br />
Che la poesia sia quasi sempre legata alla biografia dell'autore, anche quando frammenti esistenziali rimangono sospesi,è una ipotesi che sostiene il sussurro della parola, ma l'ampiezza e la varietà dei temi tende ad allontanarsi dal solipsismo per giungere armoniosamente alla coralità, cercando di emergere silenziosamente dalla nebbia che può offuscare la quotidianità.<br />
Così Getulio Baldazzi offre il suo fianco all'interno di un universo variegato, fatto di incanti, trasparenze, immagini, personaggi, fotogrammi, che si susseguono con il ritmo incalzante del canto, in una mappa di emozioni che il verso riesce a suscitare nel pronunciarsi.<br />
L'intervento delle vicissitudini, il fatto evanescente, il minuto di una sensazione,inaspettatamente sommuovono le acque di una poesia che cerca di tagliare il modello delle presenze a confronto, per muovere attorno ad un proprio destino, quasi mitologia ben più simbolicamente significativa, quasi scherso del tratteggio, quasi scherzo del dicibile.<br />
La sua poesia cerca quell'abbandono, non esplicitamente mistico, ma reale, che trascina facilmente altrove ed allontana variegatamente dall'alveo elegiaco o drammatico, per affondare in quelle espressioni che potrebbero apparire astratte, ma avviano invece alla meditazione, per quel nuovo simbolismo che sfiora l'assolutezza metafisica ed entra in un equilibrio che esige l'accortezza del lettore.<br />
Il poeta segue una strada che a volte appare accidentata, perchè l'intero percoso del passato riemerge ed egli si piega a meditare.<br />
Il mondo stesso viene superato dall'immaginario, che diviene policromatica pennellata, capace di rilevare i conflitti interiori che l'essere umano sopporta silenziosamente.<br />
Un cerchio si apre e si chiude per il discorso lirico che il poeta ricama tra ispirazione e stile di scrittura, tra veli distesi ed evocazioni disarmanti,tra i guizzi di una eredità ermetica e il sostegno dell'endecasillabo, imperante e determinante per il ritmo.<br />
Affascinante e complessa enuclezaione del simbolo nascosto come sempre nel nostro sub conscio.<br />
*<br />
ANTONIO SPAGNUOLO
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-55898475572973340952024-02-05T08:34:00.000-08:002024-02-05T08:35:18.537-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = VALENTINA MARZULLI<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-e8GzYFOIgz5apdvB7svoxa-bnZG1MfhAAMgvL9vQhTuqVzo0rIDXrUmC2YVU9CAJ4GTCVeMUTyEjjqDiJM8CaQpTq7vw0oy7tiMUqclf6COtCNqjvzxpeng_seYvK59y5ONbFSvMjXCNTTfhBbf-fGKOe26DrBtq06PTMN-ufHyFf1kSQ7FOkIiBc4I/s693/copertina%20Valentina%20Marzulli.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="693" data-original-width="416" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-e8GzYFOIgz5apdvB7svoxa-bnZG1MfhAAMgvL9vQhTuqVzo0rIDXrUmC2YVU9CAJ4GTCVeMUTyEjjqDiJM8CaQpTq7vw0oy7tiMUqclf6COtCNqjvzxpeng_seYvK59y5ONbFSvMjXCNTTfhBbf-fGKOe26DrBtq06PTMN-ufHyFf1kSQ7FOkIiBc4I/s200/copertina%20Valentina%20Marzulli.jpg"/></a></div><br />
**Valentina Marzulli: "Divenire" - Eretica edizioni 2023 - pp.60 - € 15,00<br />“Divenire” cattura l'energia ispiratrice dello svolgimento del tempo intorno al passaggio esistenziale del mutamento. La poetessa intuisce nel divenire qualcosa che diviene, nel movimento interpretativo della realtà, che si manifesta e si dissolve nelle contraddizioni emotive, non disperde l'essenza originaria dell'evoluzione passionale ma la rinnova. La visione ontologica di Valentina Marzulli accoglie la molteplicità della vita, dilata il contenuto incondizionato dell'amore, include la progressiva conversione attraverso l'illusoria provenienza delle aspettative e la concreta destinazione dell'assenza, realizza l'incessante necessità di presagire le espressioni del desiderio e la sospensione del sentimento, di riconoscere, nelle relazioni, l'intensità del coinvolgimento e di dare un significato profondo al qualcos'altro che anima la percezione sensuale della carnalità e la coscienza sincera della spiritualità.<br /> Valentina Marzulli concretizza il simbolico richiamo del passato nella concezione dialettica delle vibrazioni evocative del cuore, alterna l'indeterminatezza del silenzio con la risolutezza delle parole, scrive versi incisi nel carattere coraggioso ed efficace di una poetica che adotta il sentire in tutte le sue carismatiche declinazioni. Divulga la sconfinata estensione di ogni orizzonte sensitivo attraverso la viscerale, impulsiva e ineluttabile prospettiva dei ricordi, distende la deviazione impetuosa degli affetti nei provocanti intrecci lirici e romantici dell'anima, assapora l'inquieto profumo della malinconia, esplora l'intonazione suggestiva delle divagazioni autobiografiche, affianca alla riflessione sul cambiamento la conservazione autentica della speranza. “Divenire” svolge il suo insegnamento poetico intorno alla discordanza irrequieta degli interrogativi, evidenzia lo stridore dei contrasti, mostra il turbamento della fragilità, pone l'accento sui discorsi interrotti e sospesi, consuma la dolcezza dei baci e il fascino ineluttabile degli incontri, l'impronta infinita e imprevista del destino, oppone all'oscurità del vuoto la limpidezza dei giorni, mantiene la lacerazione delle ferite interiori, trattiene l'equilibrio della verità per lenire il dolore e saldare i margini di ogni guarigione.<br /> “Divenire” è tramutare le sensazioni provate e vissute lungo lo spostamento introspettivo del pensiero, è il valico che collega la prospettiva dinamica della trasformazione alla libertà di affidarsi alla vita e al suo sincero entusiasmo, sostiene la proiezione della consapevolezza. Valentina Marzulli invita il lettore a prestare attenzione e cura alle occasioni e a credere alla straordinaria forza delle corrispondenze, a imparare a sorprendersi e a svincolarsi serenamente da tutto ciò che non è più un giovamento e limita il nostro essere, a seguire l'indicazione positiva delle decisioni, a ricevere tutto ciò che accade e allontanare tutto ciò che vaga.<br /> La poesia di Valentina Marzulli approccia la metamorfosi dell'anima, fa spazio all'inarrestabile ribaltamento delle situazioni, nella dimensione seducente e sconosciuta del diventare altro, fluisce naturalmente nel luogo simbolico del riscatto e della serenità che protegge l'identità sacra dell'amore, culla l'immutabilità del bene e tutto quello che resta.<br />
*<br />
Rita Bompadre<br /> - Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/<br />
***<br />
Testi scelti<br /> "IL SUO VUOTO"<br />
Il suo vuoto<br />
aveva il colore<br />
di tutti gli occhi malati,<br />
delle mani sgarbate,<br />
del suo corpo<br />
per sempre marchiato.<br />
Il suo vuoto<br />
era pieno di sale,<br />
e di terra,<br />
e di strappi,<br />
e di piccoli pezzi di cuore.<br />
*<br />
"STATO DI NATURA"<br />
Come acqua scorro,<br />
turbolenta, tra i miei pensieri.<br />
Come un sasso affondo,<br />
tutta intera, tra le mie voglie.<br />
Come un naufrago mi abbandono,<br />
miserabile, ai miei tormenti.<br />
*<br />
"CONTRASTI"<br />
Bianco.<br />
L'orlo<br />
del vestito<br />
sul ginocchio.<br />
Il seme<br />
che si sparge<br />
e cola piano.<br />
Il cielo<br />
che risplende<br />
e, anche oggi,<br />
scorre invano.<br />
È nero.<br />
*<br />
"AUT AUT"<br />
Vedere, non guardare.<br />
Volere, non toccare.<br />
Sentire, non pensare.<br />
Capire, non parlare.<br />
Amare.<br />
*<br />
"UTOPIE"<br />
E domani amore,<br />
domani tu incontrami.<br />
Lasciamo una volta,<br />
che la vita poi scorra,<br />
che la Luna rinasca,<br />
che il destino si compia,<br />
che nei tuoi baci io muoia.<br />
*<br />
"LE STELLE POI CADRANNO"<br />
Verranno giorni limpidi,<br />
le nubi passeranno.<br />
Al mare in pieno Agosto,<br />
le stelle poi cadranno.<br />
*<br />
"12 LUGLIO"<br />
Io non lo so<br />
dove poi ce ne andiamo<br />
quando smettiamo di esserci.<br />
Dove finisce<br />
tutto il nostro incessante pensare?<br />
E tutti quei sogni, l'anima, i baci?<br />
So di certo,<br />
che quel mattino d'estate,<br />
quando mi hanno chiamato,<br />
io nel mio corpo esistevo<br />
tanto quanto tu,<br />
forse, dal tuo già te ne andavi.<br />
Ed è stato un bene<br />
che poi tu sia restato,<br />
come avremmo saputo altrimenti,<br />
in tanta confusione, dove ritrovarci?<br />
La vita, come la morte,<br />
è solo un passaggio,<br />
così mi hai insegnato.<br />
La prossima volta,<br />
allora, ricordati di lasciarmi<br />
il tuo nuovo recapito<br />
***<br />
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6753536180626499274.post-30285293006395697852024-02-04T02:06:00.000-08:002024-02-05T00:33:20.506-08:00SEGNALAZIONE VOLUMI = ALESSIA TARANTINO<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin8YbLiwMAn9zQwX58wk3A5H6ecMO7VVObAMeT4HhKgkPs6rhL3v-fPIRWOcbFQe0oXYSzZgsvKFiAn2NdBn_8adCL7n68pq5Ur6tlmj5wvZeiqJrS_BKNW_93gmhcSsmxUYa6l1TuZf3EJ-KrjUgz7ZCRMQ9dZzmLJviKOkAlXaRJGWppgbckUEwZGPo/s1920/ALESSIA%20TARANTINO%20COPERT.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="200" data-original-height="1559" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin8YbLiwMAn9zQwX58wk3A5H6ecMO7VVObAMeT4HhKgkPs6rhL3v-fPIRWOcbFQe0oXYSzZgsvKFiAn2NdBn_8adCL7n68pq5Ur6tlmj5wvZeiqJrS_BKNW_93gmhcSsmxUYa6l1TuZf3EJ-KrjUgz7ZCRMQ9dZzmLJviKOkAlXaRJGWppgbckUEwZGPo/s200/ALESSIA%20TARANTINO%20COPERT.jpg"/></a></div><br />
**
Alessia Tarantino: “La fatica d’amare” – Ed. Leonida 2023 – pag.96 - € 15,00<br />
Delicatamente ricamato, per parole ricercate e limpide, un ininterrotto canto d’amore si sussurra nelle variegate piegature del pensiero poetante.<br />
L’invocazione alla musa filtra l’apertura in una rispettabile scelta di armonia, che rende la pagina accattivante e rutilante, quasi incisiva pittura che echeggia l’antico stampo degli aedi.
Amare è una fatica, dice, ma con il suo irrefrenabile canto inneggia verso dopo verso alla semplice e consumabile realtà di chi si immerge nelle spire del sentimento.<br />
“Quel verbo (amare)- scrive Emanuela Vezzoli in prefazione- sembra infatti rivolgersi all’atto del poetare, ma anche a figure altre, a ciò che ci circonda, alle nostre ferite, al nostro agire e se talvolta è ricambiato, talaltra è osteggiato, diventa gravoso, ma si svela puntuale nel sapiente gioco dell’autrice, quello che coinvolge le parole: Alessia, spesso, le scompone, ricucendole in significati nuovi, in “nodi di luce” che scova al di sotto della superficie precostituita…”<br />
Il rispecchiarsi nella persona amata appare come una variazione di formule magiche che si offrono in differenze sostanziali, tra “lievi libellule che lambiscono il cuore” e “ruvidi palmi” che lasciano cadere un sogno perduto.<br />
“L’eterna, sovrumana luce” per la poetessa è un valore inestimabile, che conduce per mano gli amanti e li catapulta nello splendore del sublime. Qui l’ego e l’altro si fondono per il valore intrinseco della consapevolezza di una fiammata che diffonde senza ripari e che con tenerezza accarezza le membrane del ritorno.<br />
Non mancano nel tragitto, singolarmente inciso da Alessia Tarantino, passaggi che accennano ad incursioni filosofiche: “Il mare tempestoso/ del mio io/ sommerse il tempo/ per ingannare Dio”. Affermazione che fa segno per una ribellione contro la quotidianità, che ci corrode e ci consuma senza sosta, mentre di contro il sogno rende trasparente il cielo avvolgendo in un velo la danza delle stelle, così come un tocco di melodia.<br />
Non manca, in questa continua avventura della meditazione, anche un accenno alla preghiera, che nella composizione “Kyrie” si eleva verso l’Altare divino come un ardente salmo di richiesta redenzione.<br />
Poesia sfaccettata questa di Alessia, che si premura di dare un certo dono plasmabile tra la conversazione e il canto.<br />
*<br />
ANTONIO SPAGNUOLO
Antonio Spagnuolohttp://www.blogger.com/profile/01498347847435853317noreply@blogger.com1