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Aperto sole
sono le carte pregate.
Forse convergono qui
le mani punte
dalla storia
qui in questo punto
dove timido
spunta il primo ramo
sulla terra spaccata dai gridi
dove giurano i poeti.
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Fruscio –
corrente che
porta voci
e silenzio
silenzio e voci.
Ecco le parole dell’acqua
ecco le labbra
della Terra!
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Non è nelle carte il fine
ma negli esseri
laddove il verbo s’origina
da dura corteccia
sole – nebbia e lavoro
e ancora gelo e lavoro
e rinnovate partenze
fin dove il pane lievita contento.
Sulla torre
agli ultimi binari
si prega di nascosto
appuntando amori e veleni
treni perduti e abbracci.
Dei muti di speranza!
Quella dei poeti
è una lettera alla vita stessa
perché resti umana l’umanità.
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Comasia Aquaro
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Comasia Aquaro vive in Puglia ed ha pubblicato: La mia lunga sciarpa azzurra, prefazione di Giuseppe Goffredo (Martina Franca, Nuova editrice Apulia,1993); L’istante del nontempo (Martina Franca, 1996); Vesto il vento, prefazione di Franco Loi (Falloppio (CO), Lietocollelibri, 2003); I fiori nei cantieri, presentazione di Angela Biancofiore (Pasian di Prato (UD), Campanotto Editore, 2007).
Ha scritto una tesi sull’arte alla luce del pensiero filosofico di Henri Maldiney. Le sue poesie, tradotte in più lingue, sono state pubblicate su varie riviste e antologie internazionali.
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