Antonio Melillo : “Durata del mezzogiorno” – ed. Rocco Carabba – 2011 – pagg. 160 - € 15,00 –
Un mulinello sfolgorante che si nutre di immaginazioni e di memorie , intrise quasi sempre di quelle domande che si ripetono ad ogni sussulto : amore, morte, tempo trascorso, e tempo a venire . La quotidianità diviene cerchio di platino, che attende le mosse discrete del nostro pensare, nel debole filo che lega giorno dopo giorno alle illusioni e alle speranze. “La solitudine è un giorno di autunno/ e il vento che porta polvere duole/ dentro le ossa; le città contornano / i monti e al tramonto oltre i viali aperti / il celeste vi è, ma grigio e piegato,/ sotto anche il fardello delle stagioni / raccolte lungo il bordo delle stanze. / Gli ammalati si cerca di salvarli / prima di consacrarli per spacciati, / poi tra i camici sorrisi stremati, / menzogne per illudere e sottrarsi / rapidamente lungo le corsie : / terminare così i giorni di vita / e non smettere di aspettarti.” Poesia attenta, pacata, morbida che si offre incisiva nella sua personale luminosità culturale. In un filone variamente intrecciato il canto si affida alla narrazione , per metafore in costante richiamo alla materia esistenziale, nella rievocazione di suggestioni e fulminazioni, che portano agli svelamenti di penombre e bagliori. Nel ritmo che appare sereno i paesaggi si stagliano come acquerelli , nella speranza di attese o nel ritocco del sole.
Antonio Spagnuolo
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