Pelle -
Nelle impronte della mia carcassa,
al misterioso anatema del mattino,
rincorro gli aromi del golfo,
ripeto il verso impaurito,
pulsando una carotide sdoppiata.
Pelle a pelle il linguaggio delle trasparenze
stordisce l’isteria della città,
mentre la fantasia rimbocca ancora
altri giorni contati,
come i grani di un rosario impazzito.
Nelle sere di agosto la tua vana rettifica
contrasta persiane, accostando le sillabe
per scongiurare i baci.
Le immagini dei flutti gonfi di sabbia
sono fruste dell’altrove
trasformate nello sfolgorio che illude,
per quel che fummo nel polline,
ora cometa da rincorrere e odiare.
*
Antonio Spagnuolo
* *
Sui sentieri di Andrea Mariotti e di Ninij Busà son giunta qui. Inaspettato stupore di meraviglia colse il grigio anonimo del tempo contingente che bluffa giocando a dadi la bellezza e forse la stessa vita. Sentiti complimenti. Mirka Bonomi
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