Quando vedo la morte
nel quadrato domestico
come Orlando folle di mancanza
al senno preferisco il volo mistico
la dimenticanza
* *
Viene la mano del mare
ci scoperchia il fondo.
E libertà è una parola così amara
da stupire, da morire dentro
per averla intera.
Non a scaglie
volate via dalle piaghe della pelle
dalle schegge delle mine, delle bombe
non abbacinanti lame di sole nero
Ma tutta, stesa, lunga,
da farci l’amore nel perdono
- lunga, di sonno e di abbandono -
come un cuneo nel petto.
*
* *
[se non siamo isole
forse faremo terra disunita
ci legheremo corda a corda
per le sponde in cerchio]
-
Porterà consigli la notte
anche ai folli insonni
sulla costa sfrangiata che la nave
fortunosa tocca
- una faglia -
casa spaccata, voce dal pozzo
Sempre sotto con speranza.
*
* *
-
Sai che non serve: è una chimera
il cieco volare delle notti, il mormorio nei fiumi
come da un deserto acceso
Hai varcato la pianura dei morti
Sapendo, hai segnato i perimetri
per non mancare il cerchio sacro
sei vivo
ma non ai tuoi occhi.
*
FIORELLA D’ERRICO
*
Fiorella D’Errico vive a Roma. Le sue raccolte sono tutte edite nel suo blog personale (http://fiorelladerrico.blogspot.com). Poiché ama condividere la poesia con altri autori, gestisce anche un blog collettivo dove di volta in volta presenta le voci che maggiormente l’hanno colpita durante la navigazione in rete (http://fiorelladerrico.wordpress.com). E’ stata selezionata al Concorso Verba Agrestia del 2011 e sue poesie compaiono nell’antologica curata dalla Lieto Colle. Ha pubblicato su vari blog letterari.
Seguo da tempo le poesie di Fiorella. Splendida poetessa di una delicatezza e di una gentilezza uniche.
RispondiEliminaStupendo :"Quando vedo la morte
nel quadrato domestico
come Orlando folle di mancanza
al senno preferisco il volo mistico
la dimenticanza".
Sara Ferraglia
Grazie Sara, delle tue gentili parole. E mille grazie ad Antonio Spagnuolo per questo spazio che mi ha concesso. A presto.
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