L'ARRA------
imperturbabile, come stile freddo comanda, ebbe a dire che: [c’era una volta …]. egli si chiama a sé, presta ascolto solo alla sua vena, sa l’indeterminato di senso; esperienza ne ha, e molta, di letture, trova sempre la parola giusta per contraddire il discorso di senso compiuto, sicché le sue scritture sono riscritture, l’eco della voce, bisogna lasciarlo fare, se ne otterrà un giorno si vedrà.
ben poco recita in questa scena una scrittura tentata all’avventura di sé medesima, e tuttavia si scrive. non si vive in provincia, la mia ombra piú lunga dell’ombra del sole (lo si può affermare, ¿siamo sí o no in poesia?); e io sono ciò che mi pare d’essere, un pover’omo, ma non mi butto giú. e sí che leggo! con una sconfitta per scintilla. ¿protagonismo, tutto finito?
macerie macerate. se ne son dette di corpo crepuscolo. ¿che cosa significa ‘situazione liquida’? il Significato non è stato ‘significato’ per significato, se non per convenzione. significarsi azzerandosi il grado zero, attraverso la foresta dell’attraversamento è possibile che il sentiero che si percorre s’interrompa: vale correrne il rischio. ¿e se il nome non avesse piú il nome del Nome? imperscrutabile il destino storico!
rinfrescatosi e ritempratosi, dopo la notte che l’ha visto laboroperante, il Nostro a vederselo tutto e dicendoselo tutto il gioco all’azzardo. stravolgimento déi valori assicuràti dalla Convenzione. si può perdere in battaglia, ma la guerra azzardata a rischio continua. ¿non saremmo degni della luce di Caravaggio? fervono i lavori operiali alfabetici. ¿si sbanda? impervio il cammino, si laboropera.
il centro è fuori delle mura della Città. travagliarsi! al travagliarsi si deve la consegna al prossimo futuro di LaborOpera, il viaggio sino in fondo → Là, tout n’est qu’ordre et beauté, / Luxe, calme et volupté.
RAFFAELE PERROTTA
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Raffaele Perrotta è docente di Metodologia e critica dello spettacolo alla Facoltà di Scienze della Formazione (Università di Genova). Gli ultimi suoi volumi autonomi sono la farfalla filosofica (2000), l’oscura visibilità del pelago (2003), antro immane (2005), manifesto sottotraccia (2008),"ascolti e silenzi" (2009), ombra a rilucere (2010), metacritiche da stilistiche complesse. la dirompenza paradigmatica dall’anarchia alfabetica alla rialfabetizzazione (2012).
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