giovedì 31 maggio 2012

POESIE = MARINA PIZZI

-- 29. --
con la palude negli occhi
continua il ludo di perdere la spada
nella conca di mia madre che non è arrivata
partita dall’avamposto del rantolo.
così si sceglie l’osteria del sorso
verso la gita di perdere la veglia
e il germoglio di orecchini regi.
gironzola così l’attore di cometa
quando lo sforzo è fatuo di piantagioni
ginestre di pavoni i giardini infantili
nell’aprile la quercia si fa vestale
di strani strali verso le rovine del tetro
malessere sonnambulo di grido.
al fuoco delle rondini che scappano
la malia del demonio se la ride
con l’attaccapanni impicca i poveretti.
sull’orlo della frusta ho stimato il cuore
neastro come il panico del sale
stato nella cenere per sbaglio.
*
--30.--
così si muore nel dialogo del sale
il borgo chino della bocca secca
quando felice come addobbo il gobbo
passeggia nei viottoli più ciechi.
tranquilla nella morte la madre
ha il volto diafano del consiglio
la nulla fame del singhiozzo ucciso.
incontra insieme a me la stanza vuota
il lavorio di sembrare vivi
nonostante la voglia di morire.
così è mortale la spianata d’ascia
quando l’alunna non sa la lezione
né uno scivolo appena per scappare.
in curva alla minaccia dello strapotere
resta la culla unica del fiato.
*
--31 --.
non sarà l’occaso a rovinarmi il viso
né la casta delle rovine addosso.
in fase di postura mi mancherà la madre
la bella fiaccola che era guardarla
dall’apice della gola la gioia in pianto.
l’erpice del demonio è un’acuta vergine
una risposta fatale per la botola
di non tornare a casa.
*
32. --
così si carica il mio ridanciano aspetto
questa pupilla con l’iride bianca
senza rispetto per le farfalle.
sono una gestante senza figlio
né per caso un lingotto d’oro
per i piatti della cena di natale.
sono una molecola stizzita
un pallottoliere senza colori
né eremi nascosti per la scarti.
in culla di mestizia ho curato
un angelo, pensa un po’ un angelo
protettore ammalato di impotenza
e lusinghe tramite le preghiere.
qui non c’è pace nella sarabanda
del caso, ma piange il dotto che
non sa parlare. le lunghe astenie
non sanno abbattere un caso contro
una palese ingiustizia sul fratello
accanita al guinzaglio della disputa.
si abbatte l’ardore in un fermaglio
stia zitto l’uomo che blatera risparmio
verso il costante cospetto di morire.
-- 33 --
la bisaccia della rondine non basta
a trasportarti da me. l’inguine della meridiana
inventa un amore per tramortire
le paludi. indagine corsara starti a sbirciare
per ciarlare il verbo di rincorsa
inventando la guardiola delle gioie
inesistenti e vane.
giochini di comete nei bambini ciechi
quando la bussola connette le onde
per divertire quegli occhi spaesati
riuniti sotto buio. la marea del discanto
scaturigine le nenie poverette
le turbe scure di chi piange sempre.
prestato Olimpio starti a guardare
da sotto le tenebre del fato
tanto per giocare con la terra smossa
riordinando i fiori all’insaputa del grano.
giorno notturno la spocchia del pipistrello
quando i cattivi paventano i morti
e le notturne spole delle lucciole.
l’indarno fa con me la vita nera
l’apostolo diavolesco degli sterpi
dove si fanno asole cucite per far
restare il petto aperto al vento.
*
MARINA PIZZI
( da “Cantico di stasi”)
*
Marina Pizzi è nata a Roma, dove vive, il 5-5-1955. Ha pubblicato i libri di versi: IL GIORNALE DELL'ESULE (Milano, Crocetti, 1986), GLI ANGIOLI PATRIOTI (Milano, Crocetti, 1988), ACQUERUGIOLE (Milano, Crocetti, 1990), "DARSENE IL RESPIRO” (Milano, Fondazione Corrente, 1993), LA DEVOZIONE DI STARE (Verona, Anterem, 1994), LE ARSURE (Faloppio, CO, Lieto Colle, 2004), L'ACCIUGA DELLA SERA I FUOCHI DELLA TARA (Lecce, Luca Pensa, 2006), DALLO STESSO ALTROVE (Roma, La camera verde, 2008), L’INCHINO DEL PREDONE (Piacenza, Blu di Prussia, 2009), IL SOLICELLO DEL BASTO (Roma, Fermenti, 2010), RICETTE DEL SOTTOPIATTO (Nardò, Besa, 2011).
Le plaquettes "L'impresario reo" (Tam Tam 1985) e "Un cartone per la notte" (edizione fuori commercio a cura di Fabrizio Mugnaini, 1998); "Le giostre del delta" (foglio fuori commercio a cura di Elio Grasso nella collezione “Sagittario” 2004). Sue poesie sono state tradotte in Persiano, in Inglese, in Tedesco. Numerosi e-book e collaborazioni si possono leggere on line. Ha vinto tre premi di poesia. Sul web cura i seguenti blog di poesia: Sconforti di consorte -Brindisi e cipressi - Sorprese del pane nero

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