LUCIANO NOTA : “ Tra cielo e volto ” – Edizioni del Leone – 2012 – pagg. 80 - € 10,00 –
Per una realtà , positiva o negativa che sia , il sussulto della poesia qui si distingue fra numerose e luminose metafore, tutte concepite nella più pura analisi culturale , per la “parola” incisa e ripetuta. “Mangio l’osso/ d’ogni tua parola/ e arrosso quando essa/ fa d’oca la pelle./ Ogni stilla/ ogni sangue/ è zinco e marmellata./ Rosa dichiarata/ ogni tua parola.” – Numerose le figurazioni gradualmente inserite, come toni pacati di una stagione tiepida e carezzevole, ed allora anche liberarsi dal sogno potrebbe essere una richiesta, che il poeta rincorre per assaporare quei passi che alternano l’illusione alla speranza , il non detto alla frequenza dell’imprevisto. Qualcosa che la memoria avvolge per ripetere le fantasie dell’amore , tra le audacie del subconscio e le accensioni dei ritrovamenti, in versi rapidi e lievemente sospesi.
In un ritmo quasi sempre pacato e coinvolgente le percezioni anticipano le misure assolute di quei tratti cromatici che rendono cangiante le tensioni , in quanto l’apparenza trova un immediato riscontro in variopinti orizzonti, in inusuali testimonianze, fra accensioni e riprese, che nei tempi della poesia sono gli aspetti quotidiani dell’immagine soggettiva. Luciano Nota sospende le sue occasioni ad un tessuto sublimato, per non essere confuso con frange e strappi , ma per risolvere quel labirinto inesauribile che è la invisibilità di qualche destino. “Ti seguo seguendo il verso/ del merlo e del fagiano./ Mio caro, è un brivido/ vedere il tuo capo/ riflesso nel canale/ non è stabile./ Sul labbro un vocabolo fermo: / resta./ Avrai pure un soffio / da darmi / un veliero. / Resto: / avrò pure da darti / un’inezia / un pensiero.” –
ANTONIO SPAGNUOLO
Conosco la poesia di Luciano Nota. Ho avuto occasione di leggerla sul mio blog. Poesia schietta, sincera, dove la parola si contorce, si dilata, si scompone per ricomporsi in assonanze, consonanze, splendide metafore ed altre figure stilistiche che costituiscono il tracciato di un significante metrico importante e decisivo nell'accompagnare i fremiti dell'anima. Sì!, secondo me, è proprio qui la rarità della sua poesia: nella parola, nel cucito dei sintagmi, che con grande creatività fa delle giornaliere occasioni una sublimazione del vissuto, un’estensione che azzarda lo sguardo oltre i confini. E Spagnuolo da grande poeta quale è (e per essere poi buoni critici bisogna essere ottimi poeti), incide con il suo verbo-bisturi nella carne-osso estraendo sangue e polpa dalla sua poesia.
RispondiEliminaNazario Pardini
Quella dell'amico Luciano è davvero una poetica che oscilla "tra le audacie del subconscio e le accensioni dei ritrovamenti"; è un lirismo che affascina e che accende, ad ogni lettura, nuove sensazioni.
RispondiEliminaLuca Cenisi
Riceviamo per email e pubblichiamo : " Grandiosa descrizione delle tue liriche quella di Antonio Spagnuolo, caro Luciano. Una medaglia al valore.
RispondiEliminaE' poesia che sorprende. Non solo per come le parole posano sulla pagina. Sorprende perché prende l'animo e lo restituisce cambiato.
Meraviglioso incarnato di un'esistenza che assorbe avidamente ogni vibrazione luminosa delle cose, e ne fa poesia.
Quando si dice: degno di Nota.
Maria Grazia Trivigno- "
Non ho il piacere di conoscere questo libro di Luciano Nota, tuttavia i versi, che Spagnuolo riporta concludendo il suo commento,
RispondiEliminami sembrano dare ragione a quanto dallo stesso critico asserito: in particolare per ciò che riguarda quelle "inusuali testimonianze, fra accensioni e riprese, che nei tempi della poesia sono gli aspetti quotidiani dell'immagine soggettiva". E, per quello che ho potuto capire, dell'"invisibilità" di un qualche - aggiungo: pre-razionale - destino.
Sandro Angelucci