GITA AL PARCO VIRGILIANO
Prologo
Poi sulla riva del tempo,
la radura più alta senza nome,
ricomincerà la duale storia:
attimi amniotici nell’esaudire
il sorriso di te, ragazza
e madre del non voluto
ed amato figlio.
1
Fila nell’incantesimo
meridiano il nero della nostra
auto, guidata da te come
una donno nel chiaroscuro
di Posillipo ad attenderci
gli amici.
2
Cielo lastra polita sulle
cose del Parco Virgiliano,
un azzurro da turbare
il corpo a ovest della vita
di rinascita, nel correre
nel folto del verde di piante
senza nome.
3
L’incontro avviene
risate nel bar di un’altra
durata a tessere di brina
le anime di noi
due coppie nel Bar dei desideri.
4
A poco a poco mosaico
della vita in ricomporsi
in gioco (vi scorgi due
figure umane nel contare
gli anni e le provenienze).
5
Scatta il meccanismo della gioia.
***
GITA SERALE
Prologo
Inchiostro blu del cielo
a fare sfondo all’attimo
campito nella nebbia,
di sera al Virgiliano nelle
cose, mentre ridi come
una donna.
1
Abbiamo lasciato il figlio
nella casa, attimi vita,
guardi dal finestrino il mare
non può pettinarlo nessun
vento: il tempo ci accompagna
energia trasparente
nelle cellule.
2
Oltre i confini troveremo pace
nell’alito di brina
e ci sarà raccolto,
entriamo nel folto del Parco
vedi da lì si vede il mare
3
In abiti feriali ad
abitare la storia duale
che ritorna e sta infinitamente.
4
Poi attimi di vetro s’inciela
un gabbiano per sua gioia
o amore corrisposto
5
A poco a poco emergono
vive delle ombre i giochi.
***
RAFFAELE PIAZZA
Esposizioni poetiche pregiate, molto apprezzate
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