MARISA PAPA RUGGIERO : “Di volo e di lava” – Ed. Puntoacapo – 2013 – pagg. 72 - € 9,50 –
La suggestione, che le numerose metafore offrono in queste pagine così serrate e pregne, apre per il lettore una sinfonia concreta , una crescente armonia che colora immagini e paesaggi con variopinte pennellate.
L’urgenza del viaggio poetico, tra animus e thanatos , tra presenze ed assenze , tra rumore e silenzio , è la trapunta che fibra con fibra si eterna per spartiti sommersi o per rimbalzi bisbigliati.
Il poeta ascolta, spesso nel suo muto attendere, le erosioni di una aritmia cardiaca o le avvincenti scissioni della voce , le distonie di una viola o il fraseggio del vento, le vibrazioni dei cristalli o il riflesso delle luci, per raccogliere quelle che diventeranno le incisioni del verso.
“Se riproduco distonie e scissioni / sento mie le tue voci / dove ti vedo apparire mi disperdo / io conosco più cose di noi due / conosco il virus che la piaga / ha contagiato/ il fiume che ha lambito. / Offrirò alla tua pelle olio di bacche/ e grani da cingere la gola / la cineraria regina che lenisce / e lavande di rupe / fino all’ultima viola sradicata / se resto a fari spenti / germoglio anche per lei. / Sarà verde la tua veste.”
L’influsso della sperimentazione crea nelle poesie di Maria Papa Ruggiero una eccellenza geniale e ricca , che da origine ad un concerto che riesce a trasferirsi nella memoria come transito dell’essere nella sua apparenza fenomenica naturale.
ANTONIO SPAGNUOLO
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