sabato 10 agosto 2013

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIUSEPPE VETROMILE

GIUSEPPE VETROMILE – “ Percorsi alternativi “ -Marcus Edizioni – Napoli – 2013 – pagg. 69 - € 14.00

Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949; è poeta e critico letterario.
Da anni risiede a Sant’Anastasia, dove svolge un’intensa attività di promozione culturale con il suo Circolo Culturale Letterario Anastasiano.
Percorsi alternativi è un testo composito a livello architettonico per la sua scansione in numerose sezioni, che genera, attraverso i rimandi, una forte organicità.
La chiave interpretativa della raccolta consiste nella constatazione, nell’assunto, che, in quanto persone, siamo confinati nel cronotopo spazio-temporale, soggetti alla morte e alla caducità.
Il poeta tende a rappresentare l’individuo sotto specie umana,, per dirla con Mario Luzi, come un essere fragile.
Tuttavia, tramite i percorsi alternativi, dei quali parla l’autore, possiamo diventare capaci di aprirci delle zone all’ombra della salvezza se non della gioia, nelle quali ritrovare noi stessi e il senso pieno della vita.
Potrebbero essere paragonati, i suddetti tragitti, agli attimi heidegeriani, feritoie nel passaggio tra passato e futuro, a prescindere dal credere o meno in una prospettiva trascendente.
Traspare dalle pagine un anelito verso una ricerca di pienezza a livello ontologico.
Nel poiein del nostro si riscontrano chiarezza e nitore e tutte le poesie sono suddivise in strofe.
Il versificatore ha una profonda fede nella stessa parola poetica e, nel brano introduttivo in prosa, intitolato Diversificare la propria strada, leggiamo:-“ Con la poesia si costruiscono ponti per l’aldilà, per tenerlo sotto controllo”, frase emblematica dei suoi intenti e della sua tensione verso l’assoluto.
Vetromile è alla ricerca di vite parallele per superare il nichilismo; la prima sezione eponima è costituita da cinque Varianti.
Nelle suddette composizioni è nominato il tema del movimento che, simbolicamente, rappresenta la strategia per affrontare l’esistenza.
La dizione è leggera, icastica, scattante e veloce; tutti i componimenti sono scritti in prima persona e, a volte, la percezione, per il lettore, è quello di assistere ad un sogno ad occhi aperti.
In Annuncio di ritardo l’andamento è affabulante e il tragitto percorso in treno si fa metafora della vita e del suo accadere..
Come scrive Alessandro Carandente, nella quarta di copertina, il nostro, per diversificare, si avventura in una terra incognita, prova le varianti, i transiti interrotti e provvisori, tenta possibilità, vie di fuga.
Ci offre tentativi di oltrepassare la morte, eludere le frecce direzionali del beffardo corso della vita.
E’ presente, ovviamente, una matrice filosofica, in questo testo, che è caratterizzato da una vena vagamente gnomica.
In Tangente all’infinito, tratta dalla sezione Per vie di fuga, il poeta, per esorcizzare il dramma della finitudine, produce versi densissimi a livello analogico, semantico e sinestesico, veramente alti:-“ /Noi proprio in mezzo al cerchio delle cose/ ci conviene tracciare tangenti all’infinito/ con un muro di cielo trasparente o diafano/ quanto basta ad indicare tutto e niente/…”-
E’ chiaro che qui è fondamentale il tema del limite, affrontato con una simbologia geometrica veramente originale.

RAFFAELE PIAZZA---
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Variante - sez. 1

Dubito che sia reversibile il viaggio in altro parallelo
ora che è noto il punto di non ritorno
dove si stacca la perla dalla bocca
per dire che è finita l’avventura
mia cara,
possiamo riposare in questa stazione
senza badare a cataclismi foschi
sospesi nella notte senza fine.

Domani riprenderemo la via del sottobosco
quella che non conviene ai precisi
ed ai pieni di ogni grazia
che noi mia cara
abbiamo perso il filo del discorso
e in questi passi ritroveremo forse
il bandolo della matassa.


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