NANNI BALESTRINI: “Sconnessioni” - Fermenti Editrice, 2013, pp. 79, € 15,00
Come scrive Gualberto Alvino nell’acuta introduzione alla composita raccolta di Nanni Balestrini "Sconnessioni", il poeta è uno dei massimi esponenti delle seconde avanguardie. Si può considerare un «costruttore, all’insegna insieme del risentimento e di sfrenati atletismi verbali, d’atroci macchine testuali alimentate da “materiali stilistici prefabbricati”, senza le quali una quota non infima delle scritture antagoniste del secondo Novecento risulterebbe altrettanto orfana che incomprensibile». Inoltre, scrive ancora Alvino, è «uno dei pochi poeti italiani in cui eversione formale e passione civica, scavo della lingua e orgia dei contenuti, rivolta politica e contestazione letteraria, non abbiano mai conosciuto un istante di divaricazione, con buona pace di quanti si ostinano, oltre ogni buon senso storico-critico, a mozzarne la poetica in due tronconi eterogenei e inconciliabili, anime perdutamente opposte. l’una culminante in Tristano, dove – sotto l’impero del significante – tutto s’impernierebbe sul disegno strutturale, da esso traendo fondamento e ragione, l’altra da Vogliamo tutto in qua, governata da rapinose oltranze metaletterarie».
Sconnessioni, pubblicato con il contributo della Fondazione Marino Piazzolla di Roma, è articolato in quattro sezioni: quella eponima, Sconnessioni, Frammento di Arianna, Tre nuovi cori di Elettra, Non capiterà mai più; le varie scansioni sono molto eterogenee tra loro, a conferma della poliedricità di Balestrini, che è un poeta «traumaticamente sperimentale» in cui, «anche nelle più arcigne sperimentazioni sono sempre l’uomo e il mondo a fornir materia» (Alvino).
In tutte le parti del libro incontriamo un tono vagamente alogico ed è presente una velata musicalità, raggiunta tramite un ritmo incalzante; si ha l’impressione che il poeta produca un raffinato gioco con le parole e i sintagmi siano spesso strutturati in modo anarchico.
Tutto il testo è caratterizzato da un’assenza totale di punteggiatura e in Sconnessioni è presente una certa dose di visionarietà; in questa sezione, nell’avvicendarsi dei versi, si produce un effetto di forte straniamento e di sospensione e c’è un tu velato di mistero, al quale l’io-poetante si rivolge. L’opera, in toto, potrebbe essere letta come un poemetto, per una sua vaga compattezza espressiva.
In Frammento di Arianna, per quattro voci, che risale al 2005, incontriamo una scansione irregolare dei versi brevissimi, formati da due, tre o quattro parole, strutturate in una disposizione sghemba, senza un filo logico che le leghi; qui è difficile trovare un senso nei periodi; è presente una forte forma evocativa, insieme ad icasticità, nei versi plastici e ben controllati, nella loro levigatezza.
In questa sezione riscontriamo un’armonia formale e una luminosità, che nella sezione eponima sono solo accennate; è presente l’elemento della fisicità e vengono nominate molte parti del corpo; c’è una musicalità nei versi, sottesi ad un ritmo leggero. A un primo livello i sintagmi potrebbero apparire disarticolati, invece c’è in essi una forte coerenza espressiva. In Frammenti di Arianna, si avverte la presenza di un filo rosso che lega le parti tra loro.
In tutte le sezioni pare che la genesi di ogni verso dipenda da quello precedente. Il libro è composito anche perché, in ogni scansione, incontriamo una diversa disposizione architettonica dei versi.
In Tre nuovi cori di Elettra, scritti tra il 2002 e il 2008, riscontriamo una maggiore coerenza logica e un barlume di chiarezza; qui, oltre a sospensione, si riscontra una certa ridondanza espressiva. I sintagmi procedono con una grande precisione e il ritmo è incalzante.
**
Raffaele Piazza
_________________________________________
Buoni auspici
tutto pronto
si alternano schiarite
dei gufi delusi
dalla penna al pennello
tanti signor nessuno
non ritratta le accuse
dammi i soldi o ti uccido
tenta di uccidersi
italiano impegnato
si dà fuoco
ubriaco muore
sono quelli che ha ucciso
la democrazia
tanti signor nessuno
ma voi non siete d’acciaio
letteratura da bassifondi
prima giornata di primavera
dopo una nottata
si guardano in cagnesco
un’intera stagione
mercato ancora incerto
scontri tra estremisti
la torre di Pisa verso il collasso
il video ribelle
nel buio
Nessun commento:
Posta un commento