domenica 29 giugno 2014

POESIA = ETTORE BONESSIO DI TERZET

“nel campo rosso”

volevo che fosse
quello che era
non solo un rebbi,
lo amavo
l’avevo capito
volevo salvarlo
*

“braccio della morte”

ho vissuto male
non so chiedere
malvagio terribile,
non fui sempre così
che dici non sento
non parli più
*

“sentieri interrotti”

Nei momenti difficili
andava nel bosco
attendendo.
Un giorno cambiò
direzione e trovò
solo paura e speranza.
quando l’oracolo
parla parole confuse
insensato e irritante
l’incenso del tempio
*

“agli ignoti e dimenticati, da sempre”
difese un corpo col corpo
affogò per non far annegare
carbonizzò per non far bruciare
soffocò per far respirare
salvò nemici per non uccidere
si sacrificò per non morire più
*

“ai caduti, da sempre”
Almeno gli uccisi
dall’inizio del mondo
Padre salvali
dalla consumazione
rinati su verdi campi
santi per il loro martirio.
*
*
“ethos daimon ti”
lasciata la mano
non seguito l’intuito
rincorre copia
desiderio taciuto
*

“a poche cantanti”
l’urlo
i suicidi
macchiamo
di applausi
per dimenticare
il dolore di tutti
*
ETTORE BONESSIO DI TERZET

1 commento:

  1. Emblematica sino a sentirne la pelle dell'enigmatico ma sicuramente incisiva. Misteriosamente incisiva. Come quell'urlo,apparso come riga nera che scheggia l'improvviso del bianco,il dolore di tutti. Bianca 2007

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