VESTALI
SEZ.1 - Sirtaki
“Sirtaki”
Eccomi Vestale/ in estasi di te
al caldo Grecale
mentre danzo Sirtaki, e creo
Abbracci peplo, in voluttuoso ordito
mentre ti accerchio, circuisco e tesso/veli
tolti ad uno ad uno
Eccomi Vestale/in estasi di te
al caldo Scirocco
mentre danzo Sirtaki, e creo
tu il mio pareo
“Scirocco”
Eletti e condannati:
in vortici di passione
tu/Vento Scirocco
ora caldo e profumato
sulle mie bianche vesti
ora violento e impazzito
Tutti gli incensi/ dall’ambra al muschio selvatico
non valgono una stilla / del profumo della tua pelle
dopo l’amore
mentre intesso tasselli musivi sul tuo corpo:
ogni tassello un ricordo
Ma vento che va e viene
ed io / disillusa penelope che
tesse e disfà
Quale più annichilente vertigine a stordirmi
e rinsavire?
Divina o umana/ sinuosa nasci
e indelebile esisti.
*
SEZ.2- Dionisiache
“Estasi di mosto”
Ora tu qui / alchemica mistura
ed il pallore si farà dunque rubino
fecondo di ebrezza e dolci attese
paghe di amplessi e di sorprese
Nata appena / come d’uva il mosto
Appena sorta / com’alba da tramonto
Schiusa / pistillo da corolla:
liquida / com’acqua di sorgente
Tempo è di berci/ chimerico piacere
tempo è di sorsi, aliti ed essenze:
il tuo fiato da noi trasfonde
e si alimenta
e ne accresce l’orlo e lo trabocca
Vendemmia di pelle/ occhi negli occhi.
Se è tutto inganno
inganno sia
perché è questo
il più dolce annegamento.
“Nel segno di Priapo”
Questa è l’ora/ in cui ti desidero forte
prima che Scirocco/ mulinelli la sabbia
in dune di sepolti amplessi e
gli armenti si disperdano al richiamo;
prima che i sospiri si addensino
gravidi di pioggia/ a cancellare
sulla sabbia le orme
del nostro passaggio
Così osa darmi, in un lungo ti amo
tutto quel che mi hai tolto
perché quale più feconda invocazione
a te, o Priapo, che vita non è
se quest’ora non duri o si ripeta?
*
SEZ.3 - Ulisse
“Voce in conchiglia”
Voce in conchiglia
recami echi/ di lontano Ulisse
dipanati in fusi penelope
o avvolti ancora
in rigonfie conocchie Delie *
abbandonate a riva
Portami d’Ulisse/ gioia di ritorno
l'abbaio felice ad un guinzaglio
da lunga attesa
nascita d’abbraccio!
(* cfr. Tibullo, Elegie I, 3, v. 86)
VALERIA SEROFILLI
Nessun commento:
Posta un commento