lunedì 8 settembre 2014

POESIA = LEONE D'AMBROSIO

"L’anguilla di Montale"

(a Maria Luisa Spaziani)

Il mare è saggezza d’ascolto

al nostro paziente andare,

s’affretta l’anguilla di Montale

per rallentare il suo rientro.

Più a fondo va per assopirsi,

c’è un tempo a cui ubbidire

e un altro per rassegnarsi.

Certe volte torna indietro

spaventata dalle correnti,

d’istinto è pronta a risalire.
*

"Sostantivo certo"

(a mia madre)

Quando verrà la sera

per buona abitudine

lo scambio di saluti

porterà tra cielo e terra

una traccia di mio padre.

Lasciami la tua voce

e le cose che non hai fatto,

la morte è un sostantivo

certo purché tu non sia

per di qui a cent’anni

altro varco da limitare.
*

"Dovrei dare certezze assolute"

Dovrei dare certezze assolute

agli scricchiolii dei mobili

per convincermi di regole,

di coincidenze e di cause,

prima ancora che il sonno

si presenti come la via più

corta dal cielo alla terra.

Si fa perno il tuo silenzio,

ascolta il mare perché i pesci

sono mandrie senza guardiani,

battelli che spaventano la morte.
*

"L’equilibrio eterno"

Dimmi del dolore curvo,

a quest’ora il mondo s’apre

alle costellazioni divine.

Non fermarti in fondo al cielo,

tra le correnti trascinanti

prima di spegnere la luce.

Tu sei l’equilibrio eterno

di quando stavi in terra

e l’eucarestia era la casa.
*

"Non è più come prima qui"

Muto è il giorno dopo,

tu sei una mano risoluta

che nasconde alla pianura

il peduncolo che si spezza,

l’accaglio dell’ultima uva.

Non è più come prima qui,

il dolore ha un’altra forma

e troppo alto è il pensiero

di Dio che viene a giudicare

il giusto dei vivi e dei morti.
*
LEONE D'AMBROSIO

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