Simonetta Longo – “Notturlabio” -Previsioni dall’ombra- puntoacapo Editrice – Pasturama (Al) – 2014 – pagg. 123 - € 13,00
Simonetta Longo è di origine salentina e vive e insegna a Milano dove gestisce un laboratorio di poesia.
Una prima versione inedita di “Notturlabio” si è classificata quarta al Premio Città di Castello, 2012.
Sul sito ufficiale www.simonettalongo.it è possibile trovare, tra l’altro, le immagini delle ecfrasi contenute in “Notturlabio”.
“Notturlabio” non è solo una raccolta di poesie, ma è un libro compiuto, scandito in sei sezioni, composito e bene strutturato architettonicamente.
Per comprendere il senso del titolo è necessario mettere in rilievo che il Notturlabio stesso è lo strumento antico usato dai navigatori per orientarsi nell’oscurità.
Il suddetto oggetto sottende un’idea di ricerca in campo esistenziale dalla quale il testo è pervaso.
Le scansioni sono precedute dalla poesia eponima che ha un carattere programmatico e un andamento neolirico, icastico e leggero.
Il Notturlabio stesso diviene simbolo della tensione verso un viaggio che è la vita stessa che si fa poesia.
I versi sono cesellati con raffinatezza e la forma è sempre elegante e controllata.
I nomi delle parti dalle quali il testo è composto sono legati a previsioni sui cinque sensi e a un “quinto senso e mezzo”.
La poeta realizza nella scrittura una gradevole linearità dell’incanto e il linguaggio presenta una forte densità metaforica e sinestesica.
Il dettato è venato da una magia legata a levigatezza e domina un senso di mistero evocata dalla sfera di berillo per predire il futuro e dal labirinto che viene nominato.
Il versificare della Longo è veloce e scattante e i sintagmi procedono per accumulo.
Elemento originale di questa scrittura sono i richiami dal mito, come quando sono detti il minotauro, Teseo, Medea, Andromeda e Medusa, per fare qualche esempio; ciò crea un’immersione nel mondo classico con una patina arcaica ed è presente il tema della metamorfosi.
L’io-poetante è molto autocentrato nel suo riflettersi nello specchio che ne rimanda un’altra identità
Fondamentale è il senso del’esoterico che serpeggia in tutto il testo, per esempio nell’immagine di una lettura di premonizioni letta sul fondo di una tazza di te nero.
A volte l’io-poetante si rivolge ad un tu del quale ogni riferimento resta taciuto, tranne quello di essere la figura dell’amato al quale la poeta si rivolge in modo accorato.
L’atmosfera che si respira nell’insieme dei componimenti è quella dell’epicità di un quotidiano che si proietta nel passato e si avverte spesso la presenza di un erotismo dolce e sensuale.
Spesso le poesie sono ispirati da opere pittoriche di autori famosi, come Dalì, Morandi e Boccioni.
Nel sottotitolo “Previsioni dell’ombra” è sotteso il richiamo all’ombra in senso junghiano da intendersi come lato oscuro e inconscio dell’anima.
Il viaggio, l’orientamento, l’uscita dalla notte, nel farsi esercizio di conoscenza tout-court.
Raffaele Piazza
Un'analisi accurata in questo scritto di Piazza sull'opera della Longo, dove si sottolinea quell'aria di arcaico e del mito che avvolge un verseggiare limpido e raffinato.
RispondiEliminaPur non conoscendo il testo, lo immagino molto gradevole, come fa intendere chiaramente Piazza.
Un plauso all'autrice e all'amico Raffaele.