Anna Vincitorio : “Il dopo Estoril” – Ed. Blu di Prussia – 2014 – pagg. 110 - € 12,00
Rincorrere la memoria o illuminare le figure , attraversare un passaggio o ricercare una necessità, sembrano morbide trasparenze di una quotidianità vissuta con profonda limpidezza di segni espressivi e guizzi musicali. “La tua voce mi giunge/ suono d’arpa/ bevo i tuoi racconti e vedo,/ non immagino soltanto/ la tua vita/ la scala barocca,/ i prati, i fiori/ le ampie sale / Il tuo universo insomma/ Guida potenziale per un suadente futuro/ Musica , linguaggio,/ mani intrecciate / nel vento del tuo essere donna.” Il tempo della poesia deborda tra alcune intonazioni proprie del rifugiarsi nel ricordo , o improvvisamente esondare nelle illusioni , che tentennano nella timidezza impaurita di un sorriso. Non ci sono vicende da raccontare , ma il filtro , la riscoperta di una densità, che appartiene al sentimento o alla fascinazione della speranza. Il precario e l’assurdo hanno l’ombra di un infinito silenzio , che affascina lo scrittore e coinvolge il lettore, nella varietà delle preferenze e degli approdi. Ecco che la filigrana mostra vere e proprie tracce di vita, offerte sul piano semantico , grazie a lessemi limpidamente ricercati.
ANTONIO SPAGNUOLO
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