Giuliana Lucchini Bononi – “Vuoto d’aria” - L. C. – Roma – 2014– pag. 125
“Vuoto d’aria” è una raccolta di poesie di Giuliana Lucchini, poetessa tra le più interessanti del panorama letterario italiano odierno.
Il libro è scandito in tre sezioni: “precognito”, “a stampo” e “tautologico”, che è di gran lunga la più estesa.
Il testo include tredici disegni di stile floreale, tratti da un albo giovanile di Cesare Lucchini, padre dell’autrice.
Le tre parti sono precedute da 1980 IN MEMORIAM e da una dedica.
1980 IN MEMORIAM si può considerare quasi come un esempio di poesia visuale, in quanto è costituito da un pentagramma con note e le didascalie in latino di “Libera me, Domine, de morte aetérna…”.
Al brano suddetto segue un’intensa poesia dedicata al padre defunto dell’autrice, breve e verticale, nella quale la poeta, rivolgendosi al padre stesso, esprime, controllando perfettamente il dolore, attraverso la memoria involontaria, la ricerca di una nuova relazione con la figura paterna, che può avvenire solo in poesia,
La poetica espressa da Giuliana Lucchini è caratterizzata da una forte visionarietà, che si esprime attraverso un caleidoscopio di immagini.
Quasi tutti i componimenti sono senza titolo e le poesie si distendono sulla pagina spesso in lunga ed ininterrotta sequenza con un azzeramento della punteggiatura.
Il dettato è connotato da nitore, luminosità e velocità della parola ed è presente una sinuosità nei versi nel loro elegante procedere per accumulo.
La cifra caratterizzante della raccolta è quella di una forma controllatissima, rarefatta e originale, che produce, attraverso i sintagmi, immagini che sgorgano le une dalle altre e che sono intonate tra loro.
Si nota, nel versificare dell’autrice, un’estrema precisione nella disposizione delle parole e leggerezza e luminosità nel dettato, che a volte s’impenna in splendide accensioni subitanee.
Il tessuto linguistico è icastico e leggero ed è frequentemente presente un “tu” al quale la poeta si rivolge, presumibilmente proprio la figura paterna.
I versi spesso sono caratterizzati da una forte vena anarchica che tende a sfiorare l’alogico.
Sono presenti anche composizioni più chiare nella loro struttura sempre armonica.
Un esercizio di conoscenza che ha per tema dominante l’affetto della poeta per il padre.
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Raffaele Piazza
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