Massimo Nulla : “Un’opera di Misericordia” – Ed. Diogene –Pomigliano d’Arco 2014 – pagg. 56 - € 7,00 –
La poesia purtroppo si scontra quotidianamente contro l’indifferenza dell’uomo qualunque , dell’uomo che non riesce a riscoprire la carnalità della parola , detta , urlata , scritta. “Tu, mia lettrice ideale / ché ti sottrai, / e sottraendoti/ annichilisci l’io,/ lo dismembri e disgiungi./ All’impersonalità restituisci / la poesia,/ negando all’io/ l’ambizione dell’autore./ A te questi versi / che non leggerai, / ma torneranno all’infinito/ brusio della lingua. - Una ispirazione , quella di Massimo Nulla, dall’utopia classica ed inserita in uno spazio contraddittorio dell’occasione, per la quale il verso rimarrà si inciso nella pagina bianca, ma sarà involontariamente inseguito anche dal richiamo semplice e illusorio dell’irrealtà. Lo scorrere ritmato e frenetico di versi, quasi sempre brevi e fulminanti, insegue fantasmi , illusioni, promesse, venature , ed incide per quella sua forza cristallina , profondamente segnata dal bagaglio culturale. Le tre sezioni nella quali si divide il volume : “Un’opera di misericordia”, “La lettrice”, “Ricordi del cacciatore”, si avvicendano in una quieta e levigata frequenza di “parole” , tutte intrise di una forza evocativa personale e pregna, quasi una parabola filologica nella eleganza del dettato e nell’ondeggiare di un microcosmo lineare e ricco. Molte immagini hanno la loro puntuale rifinitura connessa spesso ad un livello di metaforicità sempre significativo ed acuto.
ANTONIO SPAGNUOLO
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