Mario Fresa : “Catullo vestito di nuovo” – Ed. Galleria d’arte Lucis – Quadrelle -2014 – pagg. 24 – s.i.p.
Centoventi copie numerate a mano , disegni di Prisco De Vivo, delicatissima edizione dedicata alla poesia di Catullo , rielaborato e ricreato per un cromatico assaggio di ottima dottrina. Chi non ha tentato di leggere a suo modo , durante i tempi del liceo , o nel silenzio della pagina incisa , o nella illusione di un fantasmagorico volo , chi non ha tentato di tradurre Catullo nelle frasi pregnanti della contemporaneità? Ebbene Mario Fresa , con queste sue “quattordici imitazioni” ci conduce per mano , con un tessuto di seta profumato , tra i versi di un Catullo reinventato, per il quale il testo originario si modifica e si arricchisce di interpretazioni personali , tutte ricche di un fondo culturale di notevole spessore. La presente raccolta non vuole essere una pura e semplice versione dal latino, ma una varietà musicale che si adegua alla versificazione di Catullo e per Catullo persegue ritmi equivalenti , tra modi e toni che riescono a registrare i sentimenti , stupefacenti e limpidi , di quegli umori catulliani , controversi e focosi. “Pedicabo ego vos et irrumabo,/ Aureli pathice et cinaede Furi,/ qui me ex versiculis meis putastis/ quod sunt molliculi, parum pudicum.” “Ve lo imbecco nella bocca , e nel culo ve lo imbocco:/ dico a voi due : a te Aurelino bucaiolo, e a te Furietto buco:/ che per alcuni miei versi un poco spinti, mi avete giudicato / un perverso e un immorale….”- La metafora corre veloce e si rivolge al lettore con una ipotesi di riscatto ed una referenza ideologica che tratteggia sempre il fine dell’arte, senza contorsioni di termini o false rievocazioni.
ANTONIO SPAGNUOLO
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