Giovanni Stefano Savino : “Versi col tempo” (anni solari XI) – Ed. Gazebo – 2015 – pagg. 256 – s.i.p.
I momenti catturati al declinarsi della quotidianità scorrono, multi colorati, nelle immagini che un ipotetico colloquio giornaliero cerca di immergere nel racconto di un labirinto esistenziale, ricco di improvvisazioni intime e di illusioni temporali.
Giovanni Stefano Savino riesce ad arricchire le pagine con una continua , minuziosa ricerca nel vissuto, per gioire o per soffrire nei frammenti del tempo , tra rimpianti e rimorsi , tra ombre e luminosità, per rintracciare quelle parole che segnano un ritmo quasi sempre incalzante. “Tutta la luce del giorno sui libri/ nello studio, ed io scrivo , cerco sillabe, le trovo spesso col cerchio bucato/ della memoria. Non dura l’incanto,/ che col battito perdo delle dita/ sul tavolo. Parole cerco e vivo,/ scuoto le spalle, guardo alla finestra/ la nuvola sulla conca leggera.”
L’armonia della poesia si adegua ai ripiegamenti del movimento, rigorosamente ordinato nella stesura del verso per ritrovare momenti memoriali , per abbandonarsi alla musicalità delle consuetudini, per raccontare del sogno , del silenzio , delle ombre , delle figure , con un tocco che si rinnova ad ogni risvolto. Qui il poeta cerca con ogni parola di sfuggire alla solitudine e si accosta ai ricordi con la semplice e pura indagine del segno.
ANTONIO SPAGNUOLO
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