domenica 28 giugno 2015

POESIA = GIUSEPPE SCHEMBARI

"CHE COSA E’ RIMASTO"

Che cos’è rimasto
un sorriso lacero
la memoria prosciugata
scomposte geometrie
fratture inevitabili
l’ira dei pupi
e quella dei pupari
E’ rimasto
un vagito
a ricordare la vita
e il fruscio della seta
che increspa
il silenzio della parola
per farsi poesia
*

"AMORE AL 50%"

Amore mio al 50%
fra le città
come tra i vicoli
tra le strade
al 50%
S’illumina di gemma
il tuo corpo
e dai tuoi cigli zecchini
bevo alcool nero
E’ già vissuto
fuori il presente
che piomba
Mette persino ansia
il dio carnefice
che serve solamente
a dar tonfi ilari
Ma al 60%
amor mio che so di te
al 70%
all’80%
che so di te?
*
"LE BUGIE RIMANGONO"

La città decolla piano
vicino ai treni
e poi scompare
col suo bianco
un po’ sporco di gabbiano
in un livido gennaio tremante
Sai amore?
Come quando di un valzer
non si ode la musica
le bugie rimangono
le hai dette in altre vite
non per me
Le hai dette
perché hai gli occhi festosi
di un inganno
*
GIUSEPPE SCHEMBARI --
*
Giuseppe Schembari nato a Ragusa , ha pubblicato nel 1989 il volume di versi
“ Al di sotto dello zero “ edito da Sicilia punto L di Ragusa, è stato tra i vincitori del
Concorso dei Poesia “ Mario Gori “ , Conconso nazionale dei poesia civile “B.
Brècht “ città di Comiso, Premio Nazionale di Poesia “Ignazio Russo” città di
Sciacca, inoltre vincitore e finalista in vari concorsi nazionali e regionali.
Sue poesie sono inserite in varie Antologie collabora con giornali e riviste.
Poeta del “ Dissenso “ propenso verso formule d'avanguardia linguistica e
sperimentale, per il quale la poesia è testimonianza e risposta al quesito della storia e
della cronaca quotidiana.
Giuseppe Schembari è stato da sempre dalla parte di chi subisce la violenza
dell'uomo sull'uomo, ma anche della violenza di Stato, cioè la violenza operata dalla
legge e di chi dovrebbe tutelarla.
In lui l'ironia, l'invettiva, la rabbia sono sassi scagliati contro la palude
dell'uniformità.

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