sabato 28 novembre 2015

POESIA = ANNALISA RODEGHIERO

QUESTO INFINITO

Portami là,
dove tutto torna liquido,
dove con te, ancora
morirò e rinascerò.
Dimmi cosa c'era
prima.
Non febbre, non api, non voli.
Ora la vita, questo averti dentro,
ora la gioia, il canto nelle vene:
perché l'amore è questo,
questo sangue che pulsa nelle tempie,
a tamburo battente,
è l'Universo intero.
Il fiume caldo che ci scorre dentro.
Questo infinito
che non possiamo trattenere,
uno spicchio di mela
tra le tue labbra umide.
*
UNA MADRE LO SA
Lo senti?
E’ muto il dolore del silenzio
questa notte.
Come se l’Universo
non avesse la risposta,
come se il grembo
non avesse voce
nel richiamare a sé, le stelle.
Lo so, ci vorrà un urlo
più forte ancora
di quello con cui ti ho messo al mondo.
Servirà graffiare
la terra fino alle sue viscere.
Ma una madre lo sa
come si arriva al nucleo,
come si partorisce
la vita dalla morte.
*
DELIRIO
(ovvero tutto e il suo contrario)

Allora dimmi, c’è un modo di amare?
Un più, un meno. Un forse, un casomai.
Un più in là, un giorno, un tempo.
Un per sempre, un mai.
Un intero. Una metà.

Ma se tu non avessi scritto,
se io fossi stata fuori.
Ma se prima, se poi.
Se lei fosse stata distratta,
se tu per caso altrove.

Se quel giorno, se mai.
Se fossi stata prima,
se fossi stata l’ultima.
Se non fossi passata di là.

In questa vita. In questa morte.
Io più di te, tu più di me.
E io mi nascondo e tu corri.
Ma io ti avevo detto e tu pure lo sapevi.
In questo andare, in questo venire.

Non l’avevi capito!
l’intera gioia voglio… e il pianto intero. (da) “ Di spalle al tempo”
*

ERANO DISTESE DI LAVANDA

Come se niente fosse
sempre su corolle appena schiuse
ulula obliqua la tormenta e strappa.
Erano distese di lavanda al sole
a inebriare il grido dei voli.
Deliranti il tutto pieno
e il niente.
Cosa cercavi allora
quando mi invitavi al sogno?
Di sogni non si vive
e non si muore.
E se d'eterno
fosse stato il bisogno,
non nei voli d'ali
imporporate a festa,
dovevamo noi cercare
ma in quell'essere noi angeli
in altra dimensione.
*

DI SPALLE AL TEMPO

Di spalle al tempo,
a parole che non torneranno,
chiuse ormai in un velo di silenzio,
oggi tace anche l’ultimo tormento.

Di spalle al tempo,
soltanto sola tutta mi comprendo,
oltre i miei occhi,
sghembi ad altri sguardi.

Primavera divento spalle al tempo
e pianta mi sento
e frutto e rosa e mano preziosa
che su candida pelle si posa. (da) “ Di spalle al tempo”
*

IN BILICO COSTANTE
Ecco, vedi adesso com’è azzurro il cielo?
Bastava assecondare il tempo
come seguire i cicli della luna
o aspettare
che s’alzasse e scendesse il mare.
Ora stordito,
il girasole esibisce il capo eretto
oltre il confine serrato,
le ferite non chiuse,
oltre la falsità dell’insoddisfazione.
Svetta fiero
e chiama il vento a impollinare l’astro.
In bilico costante
tra ciò che è luce o buio,
tra ciò che ride o piange,
tra ciò che nasce o muore:
la vita dà, toglie, la vita.
E allora già sai
che abbasserai smarrito
la tua corolla gialla
quando, troppo presto verrà sera.
Ma ora sconfina e fino
a che puoi ancora, allunga il volto al sole.
*
SI, TORNERANNO- A Ermanno Olmi

Si spegne ancora il cielo sopra i prati
dell'Altopiano, quando si fa voce
l'eco di un ramo che secco si spezza
nel bosco trasudante primavera.

E allora il vento odora di vermiglio,
trema di angoscia, di febbre e di gelo,
e spande fango su barbe ventenni
folte di vita e avide di sogni.

Sogni di un figlio da stringere al petto,
di un seno morbido da accarezzare
in sguardi colmi d’idee di futuro,
dove non era prevista la morte.

Nell'avanzare dei giorni d’autunno
li vedi ancora quei grandi occhi chiari
scrutar la notte temendo il silenzio
tra i fitti abeti e il larice dorato.

Gambe tremanti su impervi terreni,
trincee allagate di lacrime e pioggia,
fosse sepolte da metri di manto,
dossi di Asiago coperti di pianto.

Di labbra schiuse sull'ultimo nome
la verde conca conserva i segreti
e in grembo culla, nell'unico abbraccio,
triste il lamento che chiude la vita.
*
ANNALISA RODEGHIERO

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