"INCONTRO"
La pioggia non ci ha afferrati con le sue chele bagnate di rose,
in quella putrida fonte di veleno boscoso nella quale
ci eravamo imbattuti una sola lunghissima notte sola
e sonnambula – barcollante lì, dove negli angoli gialli spenti
volteggiavano gli ubriachi stanchi all’ultimo scalino del lombrico.
Avevi perso il mio nome
e rimasta indietro con le gocce
di pioggia la tua sofferenza,
aveva la bocca tappata da lacci stretti
dal caro destino.
*
"PLUTONE"
Ho sparso semi qua e là,
Dopo aver dipinto dal basso
Intricatissime trame nel terriccio
Che dall’alto appaiono a Plutone
Danzando col loro rumore vivo e capriccioso,
Come quel mondo risplendente di metallo e di pietra
Delle cose dove il suono si mescola alla luce,
Così caro a Baudelaire.
Cresceranno alberi maestosi: verdi,
Rossi, con dolci frutti gialli, le ninfe
Sazieranno la loro sete da foglie larghe
Come lune, i fanciulli correranno
Dietro ai lupi e ai corvi tra lapidi calde
E d’oro erette alla memoria dei poeti silenziosi
Ma così puri, da far fiorire i prati
Fino agli occhi più sorpresi di Caronte.
*
"IL VOSTRO BACIO"
La lingua nel ristoro dolciastro, liquido –
Piccolo intaglio d’ebano – più dolci ancora
I graffi duri arrivati dalle spine di tenebra.
Morire tra le gonfissime mongolfiere di Hans Phaall
Fiere nell’incursione dell’ignobile dio buono –
Dentro col firmamento tutto!
E il Bacio a te dovuto.
Le mani soffici sui vetri di Murano.
La clessidra calda che decora il portone dove
Sulla soglia mi spoglio nudo poi,
Contemplo con furore fra due perle
Incredule il paesaggio haitiano della discesa:
Sul mare d’olio della schiena accesa
Scivola il Bacio a te dovuto!
*
MANUEL PAOLINO
*
Nato nel 1977 a Trieste. laureato in Lettere, Manuel Paolino fra il 2011 e il 2015 pubblica sei raccolte e il suo pensiero, in questi anni, segue di pari passo la sua opera. “Carmina lapidea” (Gilgamesh Edizioni, 2015) l’ultimo libro di poesie editato; in precedenza pubblica “Leunam, Prima del crepuscolo e Calipso” con la Midgard Editrice e in seguito autoproduce altre due raccolte, “I luoghi sepolti” e “Nuova poesia pura”. Tra il 2005 e il 2015 sue liriche sono entrate a far parte di ventisette antologie poetiche e una rivista letteraria; ha ricevuto inoltre vari riconoscimenti e menzioni. Amante della poesia pura, dell’ermetismo, del simbolismo, attento indagatore del sentimento poetico, e dell’umana natura, Paolino con “Il sentimento del veggente”, inedito, manifesta un nuovo volto, espressione del compimento di una sorprendente maturazione artistica. Segno di svolta rispetto ai lavori precedenti e al medesimo tempo prosecuzione di un’indagine poetica. Si cimenta qui anche nelle traduzioni di Baudelaire e Verlaine. Tutta la sua produzione passata, presente e futura, fa parte di un progetto letterario denominato “L’idromele”.
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