giovedì 28 aprile 2016

RIPROPOSTA = FERMENTI

Parole in circuito – Fatti non parole-- 4 Antologia Nuovi Fermenti Poesia
RIPROPOSTA – Fermenti Editrice – Roma – 2010 – pagg. 153 - € 18,00
(note critiche sui testi di Giuseppe Vetromile e Giuseppe Vigilante) - a cura di Raffaele Piazza

Giuseppe Vetromile

La silloge inedita Poesie del salario è composta da 7 poesie che hanno per tema il lavoro di sette personaggi, dal magazziniere alla donna delle pulizie, dall’addetto tecnico al manovale. E’ evidente la capacità di Vetromile nel penetrare le psicologie dei tipi umani da lui creati, nel loro rapportarsi nel lavoro o, per meglio dire, nel relazionarsi ai meccanismi che conducono al frutto del lavoro, il salario, essenziale per la sopravvivenza, in particolare nel caso dei lavori umili messi in scena dal poeta. Alta la prima poesia, nella quale l’io-poetante è un magazziniere, che ne costituisce la voce-poetante. Attraverso le sue parole, veniamo a scoprire, e forse non lo sa nemmeno lui, che egli ha trovato il senso dell’esistere elargendo pezzi di ricambio, ricevendo in cambio un sorriso. Lo stile del componimento è narrativo ma anche scattante e nervoso, sempre ben controllato. Attraverso la costellazione di queste figure emerge il tema del quotidiano monotono,, a tratti, persino squallido,imbevuto spesso anche di pathos. Sono raccolte anche tre poesie da Poesie del disincanto..

Giuseppe Vigilante

Da questi testi inediti di Giuseppe Vigilante emerge una poetica, la cui cifra è costituita da un lirismo misto ad un vago intimismo.. I versi di Vigilanti scorrono fluidi sulla pagina, ma sono caratterizzati anche da una certa inquietudine: sono paesaggi, materiali, quelli di Vigilante, che si fanno paesaggi mentali. A volte, in qualche componimento, c’è la presenza di una poesia che riflette sulla poesia stessa, parola che si vorrebbe fermare. Raramente incontriamo immagini minimalistiche, come nel componimento L’innocenza:-“Lei mi diede una monetina” Alcune poesie, che Vigilante ci presenta, sono intrise di dolore e di senso del mistero:il dolore è detto soprattutto in Il risveglio, il cui protagonista è un disperato. Tutte le poesie sono connotate da chiarezza espressiva. C’è un “tu”, al quale il poeta si rivolge, del quale ogni riferimento resta taciuto: il tempo è al passato e si crea così il senso di una provenienza, in uno scatto memoriale, da parte dell’io-poetante,
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Raffaele Piazza

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