"Sogno"
Spacco le verità
nel mosaico bianco della tua pelle.
Ogni inquieta dimora, colma , trabocchevole,
allucinata dalle mie incertezze,
trascina le minuzie dei miei occhi
tra muscoli sgualciti.
Affidammo la memoria del nudo,
fra i tizzoni del tuo amplesso,
ed ora , attraverso il risveglio,
strappiamo cortili,
le geometrie misteriose ,
in quella rabbia di sopravvivenza
che ha ragione del tempo.
S'abbevera l'angoscia nel disegno di coppe
sprecante nell'incanto.
Più vergine che sogno
spezzerai ridendo il mio ricordo.
Antonio Spagnuolo
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