Daniela Raimondi - Maria di Nazareth -- puntoacapo Editrice – 2015 – pagg. 55 - € 8,50
Daniela Raimondi è nata in provincia di Mantova e ora divide la vita tra due isole: la Gran Bretagna e la Sardegna.
Ha pubblicato numerose raccolte di poesia e ha vinto prestigiosi premi letterari.
Del 2010 è la monografia “Daniela Raimondi. La Poesia e l’Empatia”, a cura di Gianmario Lucini (puntoacapo Editrice).
“Maria di Nazareth”, che presenta una postfazione di Ivan Fedeli ricca di acribia, è un testo originale per la tematica affrontata, quella del sacro in senso cristiano.
Non mancano tuttavia, nel nostro panorama, altri esempi di poesia religiosa; del resto la poesia in se stessa, spesso, anche quando non tocca la sfera del trascendente, può essere considerata preghiera, anche laica e sottende una tensione che può essere verso l’infinito o il nulla.
L’opera, per la sua unità formale e tematica, può essere letta come un poemetto, felicemente risolto a livello architettonico e strutturale, nella sua complessità e varietà.
Il testo poetico è preceduto da un breve brano in prosa intitolato “Per molti anni” che ha la vaga parvenza di uno scritto apocrifo.
Nelle suddette pagine l’Autrice descrive, in tre brevi frammenti, i fatti che precedono il matrimonio della Madonna e il concepimento del Cristo, in modo efficace e dolce.
Nella prima parte viene detta la storia dei genitori di Maria, Gioacchino ed Anna, fino alla nascita della figlia, nella seconda la vita dai tre anni in poi di Maria al Tempio e nella terza la vicenda dell’uscita della Vergine dal Tempio stesso, per sposare l’anziano Giuseppe della stirpe di Davide, scelto dai Sacerdoti.
Da notare che per tre volte i brani di “Maria di Nazareth”, sono interrotti dagli inserti suggestivi del Coro, scritti in corsivo, che fanno da controcanto alla voce poetante, che è quella della Madonna stessa.
E’ interessante notare, nell’avvertita, icastica e leggera scrittura della Raimondi, l’identificazione della poeta con Maria. Essa non è una sovrapposizione di discorsi o personalità, ma la maniera empatica che Daniela è riuscita a trovare, entrando nei meandri della psicologia di Maria stessa, attraverso il punto di partenza dei testi sacri e forse delle icone mariane, per giungere, tramite la libertà dello stesso poiein, ad esiti notevolissimi.
La Maria che ci presenta l’Autrice, pur nella sua divinità, è una donna come le altre, delineata più sul piano immanente che su quello trascendente.
Del resto il focalizzarsi della Raimondi sulla femminilità, sulla condizione e sul ruolo della donna in generale, era stato argomento privilegiato in molte raccolte precedenti.
Cifra essenziale della poetica di questo libro è la vena mistica che si coniuga e interagisce con la natura tout-court e con tutte le sue espressioni di bellezza.
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Raffaele Piazza
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