"Fantasie"
L'immagine del piede nudo,
il tuo,
carbonizza i percorsi,
forse di contrabbando.
Qualcosa che sorprende a vertigini,
a ruberie,
finge allucinazioni, per solcare le reni,
ed il respiro fugge,
ove le membra sigillano la notte.
Così plagiamo i giorni attraverso artifizi,
con parole che hanno forma di mani
o suoni di metalli.
Tali sono i meandri
di quel chiamo oblio:
mura crollate e zone d'ombra
nel flutto di una nuova fantasia.
*
dal volume "Rapinando alfabeti" - 2001-
Antonio Spagnuolo
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