martedì 13 dicembre 2016

POESIA = ENRICO FAGNANO

" I NOSTRI GIORNI "
i nostri giorni,
le lunghe attese,
le notti sempre uguali a se stesse,
le nostre verità, o meglio,
le nostre mezze verità,
che ci aiutano a sopravvivere,
gli insopportabili pretesti,
le scelte che sono state fatte,
dieci, cento, mille ipotesi,
le nostre apparenti contraddizioni,
l'intento smarrito,
i veri motivi che ci spingono,
i capricci della nostra coscienza,
perdonare, oppure farsi perdonare,
e la quiete, a volte ricercata,
a volte temuta,
gli obbiettivi che ci siamo posti,
dubbi, probabilità, certezze,
il nostro calcolo quotidiano,
aggiungere, sottrarre,
prendere, lasciare,
tenere, oppure abbandonare,
gli errori che abbiamo commesso
e le nostre povere giustificazioni,
io non ero, io non sapevo,
io non avevo,
io non potevo, io non capivo,
io non sopportavo,
il nostro egoismo,
nascosto negli sguardi
e nelle pieghe dei sorrisi,
la nostra presenza,
ma io, ma tu, ma noi,
ma cosa vogliamo veramente,
la linea che segna il confine,
il freddo e il caldo,
il bianco e il nero,
il vicino e il lontano,
ciò che è, e ciò che non è,
e poi,
il carosello della nostra vita,
luci che inseguono altre luci,
occhi, bocche, mani,
ricordare, oppure dimenticare,
volti che si somigliano un poco tutti,
labbra che si aprono e si chiudono,
parole che sembrano non parole,
il nostro sguardo sulle cose,
la realtà che prende forma,
l'impossibile che diventa possibile,
e poi, milioni di domande ancora,
rimaste senza risposta,
e quella specie di indifferenza,
che poco per volta sopraggiunge,
le nostre dita che stringono il vuoto,
dire senza riuscire a dire,
fare senza riuscire a fare,
essere senza riuscire ad essere,
l'eccezione e la regola,
la presenza e l'assenza,
l'opacità e la trasparenza,
il peso e la leggerezza,
spostarsi, oppure restare immobili,
e infine il nostro presente,
noi in questo momento,
lo spazio che ci circonda,
il tempo che trascorre,
l'inconsistenza della materia,
e l'aria, che automaticamente
continuiamo a respirare
*
ENRICO FAGNANO

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