“L’apparenza e la verità”
*
Terrore antico vivere senza memorie,
quasi tradimento in clandestine profezie,
sorteggiando la bonaccia di schiena
in una tregua malferma
traforata di rughe.
Irripetibile grembo il disinganno
rispettando gli spazi intercostali
per apparire imbrigliati in chiassosi intrecci
o precoci rappresentazioni
che illudono l’accenno sabbioso del nulla.
Quando fende il cielo inerpica punte di corteccia
custodisce l’ostinazione dello sguardo,
bocconi a grandi labbra per succhiare saccheggi:
così scopri la sabbia scardinata
in discorsi più che vani,
impigrito in veggenze e tregue
che nulla possono catturare all’incisione.
Così ricomponi apparenze
nel turno segreto delle impazienze
e catturi improvvise filigrane
di facili arabeschi.
La verità rimanda il vento alle tue ciglia
in quegli ultimi accordi
dalle guance alle dita innamorate,
sbriciola vendette frettolose
ricucendo figure e congiunzioni,
anche nei simboli dell’ultimo silenzio.
Avvoltoli colori e concessioni
nell’innocente rapina della fantasia.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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