"SOLITUDINE"
Cos'altro che le dita a riposarmi?
Dalla mia solitudine
alle faville del tuo sorriso , il sogno
strappa le membra ad una ad una.
Cercando l'ultimo abbandono
fra le carte ingiallite
e le ciglia , e il pallore
che s'allarga nel fiato,
in questo passo ingigantisco le ombre,
taglio le fiamme del silenzio,
ed i pensieri del giorno,
che autorizzano il canto o la paura
della tua lontananza.
Per decifrare il dono
solo memoria calpesta nel timore.
*
Antonio Spagnuolo
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