Giuseppe Iuliano : “Sciami e formiche” – ed. Delta 3 – 2017 – pagg. 12 - € 2,50
Chi legge queste otto poesie , inserite in un volumetto dall’elegante realizzazione, vede innanzitutto confermato il titolo, vale a dire la prospettiva di una scelta illuminata da un’ampia fonte di luce. Con i piedi ben piantati sulla terra, lo sguardo si volge al passato, al presente e al «futuro » e, allo stesso tempo, la mano scrive partiture per alimentare ricordi incisivi di alcuni episodi avvenuti negli anni 1930 - 2016, i terremoti distruttivi che hanno funestato le terre del centro Italia. La poesia , trascinante e serissima, canta i giorni della paura , con le note del madrigale o del frammento, per giungere con la musica del verso all’accettazione non supina delle illusioni mendaci. Il poeta conduce il lettore nelle aree geografiche tormentate dal dolore per donare spazi del pensiero e dell’azione, provocando incontri inaspettati. “Appassionato, intenso , struggente in alcuni tratti il poemetto Sciami e formiche. E’ sotteso un senso panico – scrive Gianni Raviele nella prefazione – della natura che sembra ricordarmi , con i suoi scuotimenti , la nostra fragilità umana, la nostra precarietà.” Iuliano non si abbandona alla semplice denuncia , ma rivive con la sua scrittura partecipe la rabbia , l’angoscia , la speranza , il dolore , in un canto che risuona nell’azzurro.
ANTONIO SPAGNUOLO
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