lunedì 8 maggio 2017

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO

ANTONIO SPAGNUOLO :"Non ritorni" - Ed. Robin - 2016 -----
Il linguaggio poetico di Antonio Spagnuolo ha subito diverse fascinazioni, come ad esempio l’utilizzo di un frasario medico, caso non unico se vogliamo citare un altro poeta dell’area napoletana come Carlo Felice Colucci. Se da una parte vi sono estrazioni formulative e linguistiche di chiara ascendenza novecentesca, dall’altra, per necessità estetica e di rifondazione della parola, appaiono anche calendari linguistici diversi, (diciamo calendari per specificare il limite temporale di una poesia visiva, con cui Spagnuolo si è intrattenuto), che estetizzano la diversità dell’espressione artistica. Con questi indicatori è stato facile proiettarsi nel mondo esterno, vulcanizzando gli aspetti ontologici ed ermeneutici che caratterizzano la realtà, dando una ulteriore dislocazione del proprio IO, con più estroflessioni psicologiche, dove entrano in relazione tematiche dualistiche come Amore e Morte, ed Eros -Thanatos, forse i due fuochi più appariscenti nell’anima del poeta. Vi troviamo ricorrenti inquietudini che costituiscono il dominus di un impianto estetico-verbale, l’unico in grado di esporre traumi cumulativi di ineliminabile cancellazione, dove trovano posto l’assenza, il vuoto, la condizione di solitudine e di smarrimento, le immagini riflesse di un corpo evanescente rivitalizzato dalla memoria. E’ qui, che nasce, riattivandolo in vita, il ricordo della propria donna, come nel recente volume Non ritorni, -Robin editore, 2016, con prefazione di Plinio Perilli. In questo volume emergono accadimenti temporali, fisici, psicoestetici ed esistenziali, all’interno di un canto monodico. La morte cancella l’amore, che mai evaporizza. In questo caso, si cercano sponde salvifiche che si rivelano alla fine illusioni, attraverso riallacciamenti onirici, desiderio compulsivo di riunire i frantumi di una sembianza restituendole corpo e anima., “rincorrendo nostalgie”. Poesie del lutto e della rimembranza, che ricompongono il passato attraverso la rievocazione di ambienti domestici e familiari, con un linguaggio nel quale è soprattutto la figura femminile ad emergere nella costanza tematica del poeta, che recupera il tempo passato, riportando alla luce un quadro in penombra.
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Mario M. Gabriele

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