Cinzia Della Ciana : “Passi sui sassi” – Effegi edizioni – 2017 – pagg. 96 – s.i.p.
“Passi sui sassi” : -Quando il tuono suona/ a te innanzi,/ alzi il palmo della mano/ e allontani. Poi remi nell’arrembaggio,/ il male ti mangia ed è matta energia/ fino che la giostra l’ingranaggio blocca./ Stranita allora scatti, ti giri/ e la voce che non avvisa dice:/ è finita, vai via, non sei più ostaggio./ Questo strambo effetto fa lo strazio:/ arriva e non ci sei,/ se ne va e non è mai stato./ Si rimuove sempre il patire,/ lo smemorare è parte del dolore./ E tu riparti col ricordo del futuro/ nel seminare passi sui sassi/ eterni il presente. - Con questi versi , che sono esemplari per una recitazione musicale , si chiude la raccolta di poesie che Cinzia Della Ciana propone con luminosità dichiarata e visibile , tra pagine volutamente cesellate , in armonia con una strana profondità delle relazioni, che l’esperienza e il quotidiano descrivono in attimi fuggevoli. Il volume si divide nei capitoli “manifesto” , “scorticati passi” , “stazionati passi”, “a spasso” , “sorpassi” , “sassate” , più per il desiderio di uno specchio che realizzi tempi e tessere multicolori che per la necessità di interrompere il canto che si scioglie invece uniforme nell’intero collage. La strada , l’attesa , la solitudine , il silenzio, il frastuono , l’apparenza dell’ignoto , divengono l’intero apparato scenografico nella plasticità dei versi, ove dimensioni e gestualità costruiscono una semantica nella quale gli scambi all’interno della commedia umana esplodono nel preciso indice delle apparenze, per continua ricerca della parola. Le stanze , per la poetessa , forse sono senza uscite , quasi che il labirinto possa incastrare le illusioni e divenire soffio di una preghiera , di un rosario . Le mani “affannano fili” per intrecciare ricordi o per lenire memorie nel bisogno incessante dell’attesa o nella inabitabilità degli spazi.Qui i sentimenti e le emozioni nel rtmo cadenzato del passo rimbalzano le''immaginaria idea contenuta nel sub conscio per inseguire parole semplici e nel contempo ricucire frammenti dell'ignoto. In controluce i paesaggi , le vacanze , le passeggiate , i borghi , tra un sasso e l’altro , vengono raccontati nelle variopinte possibili sfaccettature , e le inquadrature ripropongono le radici omogenee della formula poetica.
ANTONIO SPAGNUOLO
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