"ATTESE"
Non ho più doni !
La tua custodia tramutava pupille nell'oblio
ed oggi il ricordo ed il sogno
percorrono la cupola del cielo divorando gli inganni.
Rapidi i giorni strisciano monotoni
rinserrano nel buio nostalgie e brezze
imporporate alla sera tra il pensiero ed il sangue
per inventare gli incanti delle stanze.
Dove era il tuo corpo recito stupori
già composti in una storia che è solo sconfitta,
mentre fra la rabbia e la danza
una cicatrice ha il blocco d'una attesa corrotta.
Vorrei stroncarti ancora in un sussulto.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
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