Gianmario Lucini – Sapienziali--puntoacapo Editrice – Novi Ligure (AL) – 2010 – pag. 93 - € 10,00
Gianmario Lucini (1953 – 2014) ha frequentato l’Istituto Magistrale, studiando pianoforte e pittura. Negli anni ’80 scrive su alcune riviste e pubblica una breve raccolta. Dal 1998 si dedica con assiduità alla scrittura e al sito web Poiein.it, pubblicando la raccolta “Allegro moderato” (2001). Su Poiein ha scritto centinaia di recensioni di poeti contemporanei, note di costume e note polemiche, oltre a centinaia di poesie.
Si è occupato, oltre che di poesia e di critica, di filosofia, fotografia e filmati culturali, organizzando anche per conto dell’Associazione Poiein il Premio “David Maria Turoldo”, giunto alla IX edizione.
I Libri Sapienziali, dai quali Lucini ha preso il punto di partenza, lo spunto ispiratore, per la stesura della raccolta che prendiamo in considerazione in questa sede, nell’Antico Testamento della Bibbia cristiana, sono libri didattici o di etica morale. Essi hanno lo scopo d’insegnare la Sapienza. Sono presentati, non a caso, in forma poetica e quindi vengono anche detti Libri Poetici. per lo stile immaginifico e il fraseggio elegante e musicale.
Il volume, scandito in due parti, quella eponima e “Scirocco”, si conclude con una “Nota dell’autore” nella quale il Nostro scrive che “Sapienziali” apparirà, alla lettura che cerchi una coerenza logica, assolutamente incoerente e anzi, un crogiolo di suggestioni, dove di biblico ci sono solo i riferimenti che le hanno generate.
I nove “poemetti” potrebbero sembrare così nove sillogi. Il nesso che li unisce non va quindi cercato solo in quello che viene detto, ma piuttosto nella suggestione che l’autore vuole trasmettere, con l’idea che ognuno di essi li contiene in qualche modo tutti, limitandosi a sviluppare un aspetto del tema generale. E se un tema vi può essere, una specie di argomento conduttore, questo va cercato nella riflessione sull’ingiustizia (o il nascondimento dell’ingiustizia che in termini filosofici teologici, consegue al nascondimento/assenza di Dio) e la condizione di un mondo dominato dalla boria tecnologica, servita dalla scienza e a sua volta al servizio del potere.
Diversa è la scrittura in “Scirocco”, imperniata però sul medesimo tema che si riconduce all’esperienza dell’autore in Calabria, nella dolorosa constatazione di un’ingiustizia più palese (violenta, schiavista, totalizzante) che cresce nell’indifferenza generale del Paese e risponde al nome di ‘ndrangheta. È questa una scrittura dai tratti realistici, quasi un diario.
Lucini, quindi, articolando una struttura che dal tema sacro e mistico trae la genesi, riesce a penetrare con i suoi versi nel mondo della contemporaneità arrivando a denunciare gli aspetti che la caratterizzano più aberranti a livello umano.
Si può intendere che i suddetti sono le guerre e le corse agli armamenti, la cui causa sono fatti di natura essenzialmente economica oltre che religiosa, come nel caso del terrorismo.
Non è utopistica l’operazione di Gianmario: la sua poetica originalissima, che dal sacro passa alle tematiche civili, è uno strumento di sensibilizzazione per scuotere le coscienze dei lettori e farli riflettere sul fatto che proprio da una riscoperta dei valori religiosi cristiani autenticamente, oltre i responsi della Chiesa non sempre condivisibili, si può arrivare anche a livello politico – sociale alla realizzazione di una vita migliore del singolo e delle masse.
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Raffaele Piazza
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