Ivana Tanzi – Il metro estensibile----puntoacapo Editrice – Pasturana (Al) – 2017 – pag. 135 - € 14,00
Ivana Tanzi è nata a Parma e vive a Milano. Ha pubblicato due raccolte di versi: "Un sasso un sogno ed altro" e "Stanze e distanze".
Il metro estensibile, il libro di poesia della Tanzi del quale ci occupiamo in questa sede, è un testo non scandito e presenta la peculiarità di una voluminosità notevole rispetto alla media dell’estensione delle raccolte poetiche che s’incontrano nel panorama attuale.
Poetica tout-court del tutto antilirica e anti elegiaca, quella della poeta, un esprimersi attraverso i versi avvertiti, raffinati e ben cesellati nel realizzare immagini icastiche e scattanti nelle poesie luminose e leggere.
Una vaga vena di intellettualismo pare sottendere il poiein dell’autrice pervaso spesso da un alone di onirismo purgatoriale.
Spesso le poesie hanno per oggetto, per contenuto, descrizioni di luoghi che, percepiti con i sensi dall’io – poetante, creano insiemi di unità minime che formano testi che decollano leggermente sulla pagina per poi planare nelle chiuse con una notevole leggerezza.
In Via Sottopugliola, componimento di notevole estensione, per esempio, ritroviamo la raffigurazione minuziosa di una strada di sera in tutto il suo squallore con tubi, fili scoperti e contatori che creano un’atmosfera kafkiana.
Poi nella seconda parte della composizione viene detto un personaggio misterioso, un paziente d’ospedale, un oscuro degente, il compagno di stanza di mezz’età che domani si potrebbe incontrare guarito per strada senza pantofole e pigiama.
Quindi non è estranea una caratteristica anarchica dei versi in questa come in molte poesie racchiuse in questo libro.
Sono scabri ed essenziali i versi di Ivana e sono espressione di una visione disincantata della vita e delle cose nella quale è costantemente serpeggiante una vaga ironia.
Quanto suddetto si esemplifica nel breve componimento eponimo:-“Si dice. O si canta, che sia/ l’amore una catena. Il mio/ preferirei paragonarlo/ a un moderno guinzaglio/ o a un metro estensibile:/ una molla mantiene/ gradevolmente teso e richiama/ a sé il nastro che si sia allungato/ a misurare il perimetro dell’universo/ o dell’isolato”-.
Questa poesia è una riflessione sui sentimenti e la poetessa con sarcasmo. intende l’amore stesso simile ad un metro estensibile e ci fa capire che nella sua concezione il sentimento stesso può essere misurato e qui entrerebbero in scena anche i parametri della sincerità dell’amore e quello della capacità d’amare.
Chiarezza, nitore ma non elementarità connotano queste poesie che potrebbero essere intese come delle riflessioni in versi.
Bello e alto il componimento iniziale intitolato Guardando quel niente nel quale protagonista è una luce che ispira fascino per l’io – poetante nel suo contemplarla.
Qui s’inverano magia e sospensione e la poeta assiste all’evento della luminosità di quello che potrebbe essere il fanale di una bicicletta, una sigaretta accesa o una lucciola.
E proprio il gioco del presunto è l’etimo delle composizioni di questo libro e l’interpretazione è quasi sempre lasciata libera al lettore.
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Raffaele Piazza
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