Davide Rocco Colacrai : “Polaroid” – Ed. cinquemarzo – 2018 – pagg. 100 - € 12,00
Una densa raccolta ricamata da mille pensieri e mille luci , che intrecciano nella pagina lo scorrere di versi , molti senza misura , per raccontare , reinventare , ricordare , illudere. -Il susseguirsi di emozioni è intervallato dai disegni in bianco e nero di Paulo Zerbato . capaci di interpretare i passaggi più caldi del racconto . Un vortice nel profondo , nel subconscio , che consente di ricucire il sospeso , l’irrisolto , in un ritmo maturamente enigmatico . L’apparente scorrevolezza del dettato sottende una forte coscienza letteraria, legata ad una più che sottile raffinatezza culturale, così che la scrittura costituisce il tessuto della poesia che sfiora a tratti anche la prosa poetica , per immergersi in passaggi articolati , tra il diario pienamente consapevole e l’immaginario che vaga in panorami senza cesure. Tra il quotidiano ed il sociale la poesia si articola con il silenzio del plenilunio , con una vera e propria sospensione fisica , e la forgiatura estrema di un corridore avvolto nel sogno del primato, tra il pallore del seno di una madre e l’inclinazione dell’ora capace di sfiorare l’affanno. Rintocchi in bilico tra la realtà ed il colloquiale quando la forma tradizionale scatta dall’endecasillabo al disarticolato per confermare con disciplina il ritmo musicale della parola, anche quando la cronaca scarnifica l’etereo.
ANTONIO SPAGNUOLO
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