Dario Pasero – An sla cresta d’ombra – Sulla cresta dell’ombra---Ed. La Stòira – Ivrea – 2018 – pp. 56 - € 10,00
Dario Pasero è nato a Torino nel 1952. Dai primi anni Ottanta ha iniziato l’attività di scrittore (in prosa e in poesia) in lingua piemontese: sue composizioni sono apparse su riviste specializzate in Piemonte e altrove. Al suo attivo sono un volume di prose piemontesi e quattro di poesie.
Il libro di poesia del Nostro che prendiamo in considerazione in questa sede presenta il testo in piemontese a fronte e una prefazione di Giovanni Tesio ricca di acribia.
La raccolta è costituita da trenta componimenti scritti nell’arco di quattordici anni a conferma dell’attenzione dell’autore nel cesellare con un instancabile lavoro di lima ogni poesia del volume parola per parola, sintagma per sintagma.
Tutte le composizioni trasudano una forte inquietudine e sono sottese ad atmosfere naturalistiche pervase da un’aura neoromantica.
Nella lettura sembra di affondare in situazioni arcane e magiche fuori dal tempo lineare e di accedere a cronotopi ancestrali, a paesaggi e situazioni che portano ad altre dimensioni della realtà.
Dal titolo della raccolta si evince che qui luce e ombra sono associate al tempo in un chiaroscuro morale che tende al bene proprio attraverso una parola poetica detta con urgenza e molto vaga.
Anche il tema dell’erotismo è presente per esempio in Proserpina, poesia dal tono vagamente classicistico nella quale viene nominata la dea che simboleggia il mistero della vita e della natura che rifiorisce dopo l’inverno.
Il tono usato da Pasero, che si esprime attraverso un linguaggio chiaro e luminoso nel quale si disvelano accensioni e spegnimenti, sembra essere per certi versi epigrammatico, assertivo.
Le immagini fluiscono le une dalle altre e si evidenzia in tutto il libro una forte eleganza formale.
Il poeta ci trasmette il fascino delle stesure in dialetto piemontese centrate sulla pagina che risultano criptiche e quasi totalmente incomprensibile per la maggior parte dei lettori.
Pasero tocca il tema dell’identità legata al luogo d’origine e alle storie degli antenati in scenari molto evocativi.
Il tipo di poesia che ci fornisce Dario costituisce un unicum nel nostro panorama letterario con la “doppia versione” di ogni singola poesia.
La tematica mitica è toccata in Sirena dove è nominata la creatura marina che vive una profonda gioia anche fisica.
La galleria d’immagini mitiche prosegue in Baccante in cui l’io – poetante è la stessa figura mitologica che racconta la sua vita piena di angosce nella quale s’innesta il tema della metamorfosi.
Mitica anche la descrizione di Danae che diviene il tu al quale il poeta affettuosamente si rivolge.
E ci sono figure ancestrali anche maschili come Fauno, Polifemo ed Ettore.
"Ancora una volta" può essere considerata una poesia amorosa nella quale il tu delineato con dolce erotismo (la pelle di pesca giallo – arancio) potrebbe essere l’amata del poeta.
Un poiein originale sotteso a strumenti scaltriti della sua officina.
Raffaele Piazza
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