Nino Velotti – Sonetti per immagini-- La Vita Felice – Milano – 2017 – pag. 79 - € 15,00
Con testi critici di Carlangelo Mauro, Enzo Rega ed Eugenio Viola--
Nino Velotti, poeta e musicista, vive e lavora in provincia di Napoli. Laureatosi in Filosofia con una tesi sull’infanzia di Leopardi. Ha pubblicato varie raccolte di poesia, un romanzo e una raccolta di racconti. Cresciuto in una famiglia di musicisti e vincitore di vari premi con i testi delle sue canzoni, suona le tastiere e fa parte del duo pop – sperimentale Hueco, che ha all’attivo due album. Nel 2013 ha pubblicato un disco proprio, Incanti e disincanti.
Con il volume Sonetti per immagini, che prendiamo in considerazione in questa sede, Nino Velotti riattualizza un genere poetico poco praticato nel panorama attuale della letteratura italiana, appunto quello del sonetto, che nella versione postmoderna del Nostro, pur rimanendo in esso le rime alternate nei versi, si carica ovviamente di nuovi significati e possibilità rispetto a quello della tradizione delle nostre lettere.
L’opera di Velotti si accresce in originalità per l’associazione ad ogni singola poesia di un’immagine pittorica a colori o di una fotografia per la quale cosa il libro può essere considerato un ipertesto per l’interazione dinamica tra i due livelli espressivi che crea magia, sospensione ed una forte dose d’ipersegno.
C’è una stretta correlazione tra le immagini e le poesie e si costituiscono così forti effetti di suggestioni veramente intense che sono testimonianza dell’intelligente capacita creativa a tutto tondo dell’autore nel fare interagire i generi praticati.
A proposito della poliedricità di Nino si deve ricordare che è anche musicista e narratore: una vena fertile dunque in vari campi tra i quali, come in questo caso, si stabiliscono equilibrate osmosi, rendendo l’ordine del discorso veramente affascinante nella sua coerenza nella scelta dei temi trattati.
Non c’è un filo rosso, un motivo conduttore, un’unitarietà tematica nello strutturarsi architettonico delle pagine.
Ogni poesia, con sua relativa immagine, è dotata di autonomia e se si vuole ritrovare un comune denominatore tra i testi lo si ritrova a livello stilistico formale.
Infatti ogni sonetto è caratterizzato da una notevole abilità tecnica nel gestire le immagini e i contenuti.
La scrittura di Velotti s’invera di testo in testo attraverso una forte vena icastica e una grande leggerezza e non a caso il ritmo dei versi è serrato e produce piacevolissimi effetti di musicalità.
Il poeta punta il suo obbiettivo sulle più disparate e diverse tra loro situazioni della vita e le trasfigura in versi con le immagini a fronte quando per esempio fa il proprio autoritratto o fa parlare il gatto Charlie.
Emerge nella lettura di ogni tassello dell’opera una forte capacità introspettiva di Velotti che scava nei meandri della mente e produce poesie complesse.
E proprio il pregio maggiore che si evidenzia nelle poesie del Nostro è quello che si realizza nelle immagini, di strofa in strofa, nel riuscire a rendere insieme la suddetta complessità con una certa chiarezza per la quale non si sfiorano la scrittura anarchica o quella alogica.
Un esperimento creativo pienamente riuscito che potrebbe essere un modello da seguire, magari con qualche variazione, da altri autori.
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Raffaele Piazza
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