“Leggende”
Mentre tu , severa , intrecciavi tarantelle
nel rimpianto di una festa promessa
Io cancellavo fantasmi
inseguendo i furori della luna,
nel grembo più veloce
era il brusio di meraviglie
oltre il gioco del sogno.
Poi l’angoscia in misure irrisolte
gocciolava emozioni
invecchiate come noi al sussurro di leggende.
Un’ombra appena l’ostaggio delle braccia,
nostalgie dei silenzi alle caviglie,
trasparenze delle tue pupille.
Giocavamo ai papaveri nel brivido annunciato,
il tuo seno delicatamente si offriva
al proscenio , stranito ed improvviso,
e le ombre avvolgevano lenzuola.
Alle pareti il fragore del nostro pentagramma
grottesco ed infinito di passioni
confonde nel racconto lungo ciglia
per cancellare il richiamo
soffocato nel vuoto .
Forse ho incendiato i ricordi
e sono qui a scrivere sciocchezze
per una fanciulla nuda inesistente.
*
Antonio Spagnuolo
Dottore la sua poesia mi riporta ai sopiti ardori della fanciullezza che di tanto in tanto riaffiorano prepotenti inondando le mie carni e i miei pensieri.
RispondiEliminasalve e grazie per il caldo e frusciante
Eliminacommento - Manca la firma !! Chi sei ? Grazie ancora e mille auguri -
un erotismo elegante e sottile che sapientemente alterna visioni preparatorie e picchi più marcatamente espliciti, come in una ipotetica danza del corteggiamento forse solo immaginata, ma forse no.
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