Valerio Succi : “Primo” – Ed. Terra d’ulivi – 2018 – pagg. 68 - € 8,00
Giovanissimo studente di Lettere moderne presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna Valerio Succi offre al pubblico un elegante volume di poesie , intrise di una pasta morbida che affonda nel sentimento profondo della meraviglia e della sospensione. Alcuni testi si alternano ad espressioni di incredulità , per affermazioni sociali o psicologiche che investono l’interlocutore , mentre altre pagine si colorano di scambi voraci per immagini e figure che sfiorano l’illusione. Con il sussurro , la parola , la preghiera , gioca tra i versi per alcuni abbandoni della pelle , della carne , del sorriso , o disilluso pronuncia “Inesperto , analfabeta d’amore / come roccia sotto la cascata/ respingo le gocce, via da me / troppo impermeabile a quest’affetto…” –
“Rivolta” , “Manifesto”, “Realismo terminale”, “Provincia” , “Bologna”, “Residui” sono i sei capitoli che realizzano un viaggio temporale e materiale del poeta , fra il vissuto quotidiano e le irruzioni storiche , tra l’urlo di una generazione e le imperfezioni della politica, fra l’ignoto delle ore ed il timore dell’abbandono, fra l’indifferenza della periferia e l’illusione dell’evasione. Il suo ritmo incalza “…non conosce pause, perciò / se succede qualcosa, tutti sanno / e criticheranno tutti, se qualcuno osa fare…” – La custodia dei segreti diviene il labirinto capace di custodire le frecce che la poesia scocca ad ogni meriggio .
ANTONIO SPAGNUOLO
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