“La morte di un amico”
Tutto è fermo nel segno !
Ora le tue pupille hanno il rigore
del nulla , e nulla è il tempo soffuso
che hai dedicato al vincolo di sogni:
un tragitto in ricamo dei tuoi giorni.
Inutile il pianto se non resta traccia
tra le mura ingiallite dei ricordi.
Bruciato il confine delle braccia
vago è il mondo del sonno
che incide un tramonto ed esclude gli spazi.
Ora è approdo nel buio il tuo silenzio,
soffio che dal crepaccio dell’eterno
cade nel marmo.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
Pregevole la metafora del tempo speso ad inseguire il vincolo dei propri sogni, quasi fossero un imperativo morale o quantomeno esistenziale, che diventa un nulla in corrispondenza della morte, pur restando viva, nel ricordo di chi resta, la sensazione che quel percorso e quella dedizione abbiamo davvero tracciato una sorta di ricamo nella memoria, quasi una fotografia esperienziale del caro estinto.
RispondiEliminaMa certo questa è solo un'interpretazione di chi scrive e magari in parte travisa gli intenti dell'autore.
Tuttavia anche questo è uno dei risvolti poetici che solo la ricca poesia può regalare. Un caro saluto.