Rita Del Noce : “Sogno napoletano” – Ed. Guida – 2018- pagg. 106 - € 10,00
Accompagnati dallo “spirito-guida” di Domenico Rea ecco un variopinto e suggestivo viaggio nella Napoli di tutti i tempi , nella ed attraverso la città dai mille volti , dai contrastanti sentimenti, dai continui sfolgorii, in pagine che scorrono rapidamente , in una scrittura piana ed accattivante.
Domenico Rea è stato uno dei più suggestivi scrittori napoletani , anche se non di nascita , un vero scugnizzo che ha saputo coniugare la cultura alta con l’ingenuità del quotidiano , con la semplicità dei sentimenti che bollono ininterrottamente tra le strade ed i vichi della città più bella del mondo.
Rita del Noce con lui si addentra fiduciosa , pronta a recepire , pronta a riscoprire mura e palazzi , archi e fondachi , incertezze e previsioni , in un itinerario variegato e ben delineato. Napoli , ella scrive , potrebbe non esistere ? Ma gli incontri immediatamente smentiscono ogni sospetto , da La Capria alla Ortese, dalla Serao a Malaparte, da Masaniello alla Fonseca gli scatti fotografici della storia tracciano ancora una volta le vicissitudini del popolo che non si arrende mai, anche se “Il Vesuvio, sfingeo , da quarant’anni in agguato padre di boati, eruzioni e terremoti, non si capisce che decisione voglia prendere...”- Così le alterne vicende di sentimenti sopiti esplodono nell’astuzia o nella lussuria, in vertiginosi accenti di folklore . Il vicolo ha un’anima dove “gli equilibri sono solo miraggi, o quanto meno sognati negli amori impossibili fra le diverse caste sociali, dove può accadere , come un lapsusu froidiano, che le nobili finiscano per essere trattate da serve e le serve come aristocratiche…” Piace ancora intrattenersi , passo dopo passo nei vari quartieri che conservano il segno del passato o che accennano a strutture contemporanee , e con l’autrice proseguiamo attoniti da Montecalvario a San Ferdinando , da Chiaia al Vomero , dal Porto a Posillipo, da Forcella a Santa Lucia, tra i tavolini del bar che tentano di realizzare il salotto bene e la difficile interpretazione del Miracolo di San Gennaro. Il percorso segnato da Rita Del Noce ha ancora sorprese nel soffermarsi alla tarantella , sbirciare con Pulcinella , assaporare l’arte culinaria partenopea , nel grande palcoscenico naturale ove ogni tocco dell’orologio è un avvenimento da segnalare.
Le difficoltà che la prosa incalza in questo scritto vengono abilmente affrontate dall’autrice , serratamente documentata nelle motivazioni intime dei protagonisti in un filone che apre al racconto innervato dal senso policromatico.
ANTONIO SPAGNUOLO
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