AA.VV., LUNARIO DEI DESIDERI, antologia a cura di Vincenzo Guarracino, pp.345, Di Felice Edizioni, 2019, € 25,00
Non riferirò l'elenco dei nomi, per citarne alcuni e tralasciarne altri, su un argomento universale, composto da tutto e di più, apparentemente scontato e impronunciabile come l'amore. Forse per rispetto al tema a volte alquanto scialacquato, di cui abusano canzoni, trame di ogni spettacolo e storia, che ne tramandano l'essenza, valore, risvolti a volte imprevisti, di elevato o di trasgressivo significato, anche se le prerogative e la storia dell'amore meriterebbero chissà quante inesauribili elencazioni.
Per conciliare il dissidio e la non facile trattazione, il curatore Vincenzo Guarracino, poeta, critico letterario e d'arte, traduttore di classici, è ricorso al poeta che ha trattato l'argomento dell'amore nel modo unico e irripetibile: Catullo (Gaio Valerio, lirico latino, maggiore esponente della scuola dei neòteroi (poeti nuovi), non certo per sfoggiare suoi particolari pregi inconfutabili. E l'ha fatto a mo' di commento non certo prefissato, rievocando atmosfere, mostrando come certi prototipi evidenziano meglio ragioni a volte irriferibili o azzardate.
Il curatore, con appropriate citazioni, fa rivivere il sentimento più di ogni altro scontato, dopo gli anni ottanta a.c. dall'esistenza del poeta.
Uniche e motivate le citazioni, con testo a fronte, mostrando una particolare competenza di scelta, in riferimento agli autori analizzati. E le citazioni fungono da chiarificazioni, dopo le premesse impiegate per ciascuno e le ampie spiegazioni iniziali.
Non manca Lesbia (pseudonimo di Clodia) la moglie di Q. Metello Celere, bellissima e infedele, che appare e scompare nelle rievocazioni. Ci sono anche i luoghi familiari del poeta di Verona, massime o figure come l'incolpevole Arianna, il perfido Teseo, nonché ricordi di giochi d'amore di ogni sorta che colà si facevano. (Ibi illa multa tum iocosa fiebant). Risaltano anche atmosfere misteriose di estasi provocate dalle concessioni d'amore (mutuis animis amant amantur).
Quanto espresso da Catullo nel Liber o in altre composizioni è conseguenza di un amore ossessivo e tormentato.
Guarracino, nel rievocare, fondere e puntualizzare, concede a ciascun autore un conio derivante da una lei che “creò l'agile carro volante ad ogni sbuffo di vento (ipsa levi fecit volitantem flamine currum)”.
Il metodo applicato sa di un procedimento che arricchisce tematiche coinvolte in un caleidoscopio di gioie, dolori, esuberanze a non finire: accadimenti belli tristi nostalgici.
Catullo, grazie a Guarracino, appare come simbolo e salvaguardia di un tema, oggi a volte travisato, strumentalizzato, imbrattato di surrogati e contaminazioni improprie. In nome del metodo del furto di significati o del superamento di ogni manifestazione spontanea.
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GEMMA FORTI
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