mercoledì 8 maggio 2019

POESIA = DANIELA PERICONE

da L’inciampo (L’arcolaio, 2015)

*

Ora che tutto è chiaro
in questa selva di forme
se il vento distoglie
i corpi alle orme e le ombre
si accalcano in seno ai compagni
sotto le pietre affocate della rocca
e le sue caverne deliranti
s’intrama un rodio
di deserto che a folate assale
la sola strada tracciata
di sale che abrade i confini
al lentissimo cuore
alla sua linea stracciata.
*

da Distratte le mani (Coup d’idée, 2017)

*

Più non incalzo
anche quando apparenze
del tempo trascinano rallento, quasi m’intesto.
L’immagine in corsa sui vetri non sa
di che vive, vorrebbe un vibrare quieto
di mare. Sarebbe il tempo di un settembre
ancora stento – storce un cappio d’afa
incostante. Pure invadono strade, si tracciano
malgré nous vie di legami che a trepide pause
rinviano un riflesso di gote che non s’attendeva
come di gratitudine o amorosa
considerazione.

*

Un nido di sillabe tenui
e tenacia di voci distoglie
dal gelo e accade che i fiumi
non vadano soli, breve
durata di sguardi al timore
non crescano i volti né siano
di luce. Luce che tua ho lasciato
partisse, non salga a lenire
il perdono, è tanto quel tempo
ed è steso sul dorso, le foto
sbiadiscono rughe e distanze.
Quel che non vedi, intatto
un incendio d’aria.
*
DANIELA PERICONE

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